rispondo al disoccupato in rivolta
>>>>>qualcuno sa dirmi x certo ferrantini ei suoi lecca culo che cosa si sono detti a roma tra loro e i ladri del governo in privata sede?
NO (almeno, nessuna persona normale)
>>>>>qualcuno sa darmi la certezza matematica che non si sono fatti comprare pure loro?che non hanno venduto il movimento x una futura comoda poltrona?
NO (anzi, potrebbe pure essere)
>>>>>non lo sapevano già prima di andare a roma che indire una manifestazione di questa portata avrebbe portato in piazza pure loro?
SI (ci mancherebbe che non lo sapevano)
premetto che io non mi sento nè comunista, nè fascio, nè anarchico, nè qualsiasi definizione.
premetto anche che i metodi di lotta "violenti" non sempre sono utili (non era legale buttare giù la recinzione a venaus, però è servito per far entrare tutti, occupare l'area del cantiere era illegale, ma è servito per dare un segnale)
A mio parere il potere ha paura degli anarchici più che dei "comunisti". Ha paura delle persone che non sentono l'ossessivo bisogno dell'onnipresenza dello stato. se venissero mai a mancare i presupposti per i quali il nostro paese sta assieme, per chi amministra e comanda e trae vantaggi personali da questa posizione, sarebbe la rovina.
Per esempio la de-responsabilizzazione delle persone (esempio banale: "butto la carta per terra, tanto c'è chi la raccoglie!"), quel presupposto per cui lo stato si prende la responsabilità al posto nostro per un sacco di cose togliendo responsabilità al singolo; il che è comodo per certi punti di vista, ma rende l'individuo schiavo, dipendente di un sistema a cui NON SEMBRA POSSIBILE ESSERCI ALTERNATIVA, ignorante e menefreghista.
come un poppante appena nato con la mamma, non ne può fare a meno.
allora che fa? sfrutta i mass media per dividere chi protesta, scagliare gli uni contro gli altri, incutere lo spauracchio anarchico (nero, incendiario e spaccavetrine) nelle menti delle persone normali (per intenderci: quelle che hanno legami con lo stato, un pò tutti devo dire) e formano la maggioranza del popolo italiano.
bisognerebbe che gli anarchici si mostrino alla massa come persone simili alla gente comune (non che non lo siano eh, ma la gente ha fottuti pregiudizi), per rendere possibile un qualche cambiamento nelle generalizzazioni stereotipate inculcate dai mass media nelle menti della gente (non sugli anarchici in quanto tali, ma su diversi sistemi sociali e modi di vivere più in generale).
mi sembra ovvio, anche se difficilissimo, che gli anarchici debbano dare al sistema cio che il sistema non si aspetta.
i tempi sono cambiati, e i metodi di lotta forse pure...
esempio pratico: se il potere si aspetta gente incappucciata che spacca tutto, pronta a scontrarsi con le altre anime del movimento oltre che con la polizia, persone ignoranti, sporche (il luogocomune del punkabbestia), che non dialogano tranquillamente, drogati, delinquenti,
allora che bisogna fare per spiazzarli?
tenete conto, che loro probabilmente ritengono gli anarchici incapaci di qualsiasi cambiamento rispetto ai canoni che ho citato qua sopra.
e forse hanno ragione, visto che quello che ho detto è probabile che a molti "amanti dell'atto insurrezionale", non piaccia.
a mio parere, in alcuni casi è utile la "violenza" ma in altri non solo è inutile, ma è controproducente.
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