Torini: Era andato tutto bene:corteo pacifico ma imponente, applausi a Grillo, Fo e Paolini per i loro interventi, comitati "Non tav" soddisfatti. Ma il sabato torinese contro il tunnel dell'Alta velocità velocità in Val di Susa ha avuto una coda violenta quando l'europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio è stato aggredito sul treno per Milano da un gruppo di manifestanti che tornavano a casa. "Mi hanno assalito, colpito in testa, strappato il cappotto ha raccontato Borghezio. Ho il naso rotto, ho preso molte botte sulla testa,volevano buttarmi giù dal treno insieme ai due eroici poliziotti che erano con me. Ma io non mollo" "Erano decine, volevano linciarmi i 20 minuti peggiori della mia vita" L'happening alla Pellerina si era chiuso da un'ora e mezza, i manifestanti stavano tornando a casa. Borghezio doveva andare a un comizio alla Martesana e si è presentato alla stazion di Torino Porta Nuova per prendere l'interregoanale per Milano."Per prudenza sarei sceso a Novara, dove mi aspettavano i militanti leghisti". Gli uomini della polizia ferroviaria hanno provato a convincerlo a non prendere quel treno. Lui non ne ha voluto sapere:"Sono un libero cittadino",e si è messo in uno scompartimento di prima classe. Allora la Polfer ha deciso di farlo accompagnare da due agent in borghese. Prima di lasciare Torino il treno si è fermato a Porta Susa. Li sono saliti centinaia di reduci dalla manifestazione. "Qualcuno mi ha riconosciuto e deve essere partito il tam tam. Sono stato aggredito da decina di persone, tra di loro anche alcune donne per tutto il percorso da Porta Susa a Chivasso. Mentre il treno correva verso Chivasso qualcuno ha dato l'allarme. Quattro carabinieri si sono precipitati al terzo binario. Il treno è arrivato intorno alle 19.30. Borghezio è risucito a scendere in mezzo ai due agenti della Polfer. "Abbiamo fatto immediatamente ripartire il treno dice il questore Poli, in quel momento era la sola cosa da fare" Ad aspettarlo, alla stazione centrale di Milano c'erano le forze dlel'ordine, "Ma si poteva scendere a Vercelli, Novara, Magenta. Identificare e fermare i responsabili potrebbe non essere facile" dicono gli investigatori a Torino.
Dal corriere domenica 18 dicembre.
Borghezio nel mirino
Ha voluto a tutti i costi salire su un treno che riportava a casa i manifestanti a Milano, nonostante i carabienieri gli avessero consigliato di soprassedere. Poi ha denucniato di essere stato aggredito, poco dopo la partenza del treno dalla stazione di Porta Susa, "da un gruppo di no-global di ritorno dalla manifestazione no Tav". lo stesso ministro dell'interno Giuseppe Pisanu, che poco prima aveva elogiato manifestanti e agenti per l'assenza di incidenti al corteo, condanna l'episodio ma ammette la provocazione di Borghezio."Provocazione a parte, l'aggressione all'onorevole Borghezio e al poliziotto che ha cercato di proteggerlo è un atto di intollerabile violenza politica" E così i manifestanti di ritorno a Milano dopo la più che pacifica manifestazione di Torino, hanno trovato ad accoglierli centinaia di agenti in tenuta antisommossa. Un'altra provocazione, ma con saggezza non è stata colta e dopo qualche attimo di tensione e di trattative tutto si è risolto bene.
dal manifesto domenica 18 dicembre.
Solo tre ore dopo la fine della manifestazione, sul treno che riporta a casa i 400 ragazzi arrivati da Milano, sale l'europarlamentare leghista Mario Borghezio la digos lo sconsglia, lui non sente ragioni. Quelli dei cetri sociali lo riconoscono, lo aggrediscono.La sua scorta, due agenti della Polfer in borghese, lo difende, ma prende botte. A chivasso il treno si ferma e il parlamentare viene portato in ospedale:frattura del setto nasale ed escoriazioni varie. Borghezio racconta:" Ero in uno scompartimento di prima classe. Mi hanno insultato e sputato addosso.Gli agenti mi hanno difeso e sottratto al linciaggio. Ma era una battaglia impossibile:20 minuti sotto assedio" "Neppure quando, scortato dai carabienieri, sono riuscito a raggiungere la banchina e ad imboccare il sottopassaggio volevano lasciarmi stare. Sprigionavano una violenza bestiale, se avessero potuto mi avrebbero fatto a brandelli." "E' stata un'aggressione in stile squadrista. Mi volevano linciare, volevano vedermi morto".
la stampa domenica 18 dicembre
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