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Rimini - Chiediamoci com’è cominciata
by agire Friday, Dec. 23, 2005 at 10:51 PM mail:

Rimini - Chiediamoci com’è cominciata Appello pubblico P.A.z con richiesta adesioni Venerdì 23 dicembre 2005

Per adesioni scrivere a: collettivotaz@virgilio.it

Riprendiamo questo titolo dato a un comunicato del collettivo Tanaliberatutti di Trento, che potrebbe essere stato scritto anche da altri spazi sociali presenti in tutta Italia, territori in cui, nel corso degli ultimi anni, soggettività politiche in divenire hanno liberato spazi dimessi, capannoni, scuole, stabili abbandonati per restituirli alle città, alle genti, agli esclusi.

Si iscrive pienamente all’interno di questo percorso anche la storia del Laboratorio Occupato P.A.z, una storia che inizia nel 2001, quando un collettivo di persone tra cui molti militanti dell’odierno P.A.z, decisero di liberare un ex ostello della gioventù in disuso... Si diede vita così, dopo molti anni, nella nostra Provincia ad una modalità politica e di auto-organizzazione caratterizzata dal metodo dall’autogestione per favorire la partecipazione. Questa realtà, come tutte le realtà e gli spazi sociali, nell’immaginario che le soggiace, possono essere percepite come la nave di Morfeus nel film Matrix, pertanto luoghi di resistenza e produzione di conflitto rispetto alle logiche che permeano le politiche neoliberiste e la guerra globale e permanente, ma anche luoghi di produzione di sapere, di progettualità in divenire, di servizi come forma di ricchezza per le città, in questo caso per la città di Rimini, senza essere contro a prescindere. Quando tutto ebbe inizio era l’anno di Genova e di ciò che quelle giornate hanno significato per ognuno di noi, in tanti parteciparono alle assemblea precedenti al G8, in tanti dall’ex ostello attraversarono quelle giornate.

Senza questa esperienza e da ciò che ne è stato tratto, in positivo e in negativo, oggi, non potrebbe esistere il Lab. Occ. P.A.z, che ha ripreso, seppur con dei distinguo, quel metodo, quella modalità, non basata sulla logica del profitto, egemonica, statica, tipica dei partiti, ma una sorta di ”economia libidica”, l’economia del desiderio, del diritto primo fra tutti ad essere felici. E’ questa “economia”, questa modalità che ha fatto agire le persone nel lontano 2001 ma anche il 17 settembre 2004, per riprenderci ciò che ingiustamente ci è stato sottratto, uno spazio pubblico autogestito, contenitore rizomatico di esperienze, saperi, servizi, soggettività. Per noi questo è stato il tentativo di intraprendere un “esodo” possibile, la costruzione di uno spazio sociale pubblico, attraverso l’uso del conflitto, della comunicazione, dell’immaginario e del dialogo. Abbiamo dialogato tanto in questi anni, aperti alle istanze sociali e istituzionali/locali, queste ultime però ci hanno mostrato logiche che non ci appartengono, quelle clientelari di gestione della res pubblica come bene non comunitario, ma legato agli interessi di parte, e qui, viene il nodo pregnante dell’appello che chiediamo di sottoscrivere.

Ma facciamo un po’ di cronistoria: a seguito dell’occupazione dell’ex ostello della gioventù avvenuta nel 2001, si era attivata una trattativa tra Comune di Rimini e lo spazio occupato dal momento che era possibile ottenere un finanziamento sulla base della legge regionale n. 21/96. Si presentò in veste di mediatore, l’attuale assessore alle politiche giovanili Vittorio Buldrini di Rifondazione comunista, che promise uno spazio transitorio e l’assegnazione diretta di uno stabile “definitivo” per novembre 2002. L’ex ostello fu sgomberato. La Regione Emilia Romagna, nel frattempo, concesse il finanziamento con conseguente delibera. Tuttavia lo spazio transitorio non fu mai individuato e lo stabile “definitivo”, che doveva essere improntato all’autogestione e affidato direttamente agli occupanti, neppure. Con il passare degli anni, perché di anni si tratta, il concetto di autogestione e il percorso che ha portato alla ristrutturazione dello stabile, che l’assessorato alle politiche giovanili aveva individuato in via della gazzella, si è rivelato eufemistico e falso.

Questo ceto politico ci presentava, allora, una trattativa ma in sostanza essa si rivelò una proposta unilaterale, dal momento che non solo non si è preso in considerazione uno spazio di transizione, ma si è addirittura deliberato in consiglio comunale, nel ottobre 2005, sulla realizzazione di un bando di gara per la gestione del centro in via della gazzella, rivolto esclusivamente alle associazioni. Realtà rizomatiche, moltitudinarie, autorganizzate sono ovviamente diversificate dalle dinamiche istituzionali, partitiche e della rappresentanza e quando vengono imbrigliate nei meccanismi burocratici si disperdono, soprattutto quando si ha a che fare con amministratori indifferenti e oscurantisti come l’assessore in questione. Non è un caso che lo stesso assessorato ha fatto di tutto per disperdere tale esperienza, eliminando, man mano, tutti quei soggetti che manifestavano diversità rispetto ai diktat del Prc riminese e dei dipendenti-porta borse dell’Assessore. Se si era d’accordo con lui e la sua “equipe”, si era bravi “compagni”, se si era contro le logiche sue e della sua “equipe”, si era "tossicodipendenti", “umanità varia”, “disobbedienti del partito del nord-est” ecc. Nasce per tutto questa serie di ragioni il Laboratorio sociale P.A.z, che subisce un primo sgombero (fine settembre 2004), e rioccupa nel giro di qualche giorno, un nuovo stabile, un ex scuola nella periferia riminese, dove attualmente svolge le sue attività.

P.A.z ha fornito ospitalità a senza tetto, dato appoggio e sostegno legale e informativo ai cittadini migranti, nonché sostenuto le mobilitazioni degli studenti medi e universitari. Ha inoltre messo a disposizione i propri spazi per tutti quegli artisti e musicisti che, nel territorio, difficilmente riescono a trovare un luogo dove esprimersi realizzando serate, performance alternative, concerti live. P.A.z si è inserito all’interno delle reti di movimento partecipando a cortei, presidi, contro i Cpt, contro la repressione e la precarizzazione, sulla lotta alla casa, dando vita, inoltre, alla grande mobilitazione contro la militarizzazione dell’aeroporto di Rimini. Questa è l’unica esperienza sul territorio riminese di autogestione, non priva di difetti certo, e non sminuendo alcunché il ruolo svolto da altri soggetti locali che si occupano di determinate tematiche, ma è l’unica che nasce dal basso, dalle istanze, che hanno agito liberando più di uno spazio nel corso di questi ultimi 5 anni. Liberazione che è un atto legale di fronte all’illegalità diffusa di chi dovrebbe amministrare sopra le parti e invece gestisce ad personam fondi pubblici regionali destinati ai progetti dell’autogestione e dell’autorganizzazione sociale. Il centro di via della gazzella così come è stato configurato dall’Assessorato alle politiche giovanili non avrà nulla a che fare con il concetto di autogestione e di centro sociale, ma sarà un centro giovani, con un coordinatore, degli educatori e un comitato di gestione.

Chiediamo pertanto alle compagne, ai compagni, alle realtà sociali, ai singoli cittadini, a coloro che non si riconoscono in questi meccanismi egemonici, che ricordano tanto il P.C.I degli anni passati, di sostenerci e di sottoscrivere questo appello per difendere e rilanciare la nostra esperienza, la nostra battaglia e la repressione che potrebbe scaturirne. Le lotte in Val di Susa ci hanno dimostrato l’importanza dell’agire resistenza e la possibilità di una nuova partecipazione alla vita dei nostri territori. Continueremo a sognare un’altra Rimini possibile, in un mondo che contenga molti mondi.

Laboratorio Occupato P.A.z

Per adesioni scrivere a: collettivotaz@virgilio.it

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babbi di natale
by ag Saturday, Dec. 24, 2005 at 11:03 AM mail:


perchè non avete partecipato pure voi al bando?
Bastava costituire un associazione, anche agile, flessibile, di facciata e mettersi nel progetto.
Se lo spazio è pubblico allora voi non siete i proprietari.
Siete altro ceto politico.

saluti.


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digos
by convinto Saturday, Dec. 24, 2005 at 6:40 PM mail:

sono sempre più convinto che su indymedia scrivono un sacco di digossini, magari con gli occhiali e l'agenda sottobraccio, oppure alti, mezzi pelati con la parlantina da rifondarolo prima grassiano e poi bertinottiano. Ma, nelle lotte poi si vede chi sta dalla parte degli ultimini. Occupare sempre!

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sono smaghito
by rosso Saturday, Dec. 24, 2005 at 7:44 PM mail:

premetto:sono comunista ma non amo troppo buldrini.
cari pazziani avete proprio la facci acome il culo perchè quando buldrini vi deve dare lavoro ve lo arruffianate,poi gli sputate addosso quando(per suddividere i lavori)sceglie altri compagni per la gestione del centro.
oltretutto denigrate in ogni momento le istituzioni,discutibili che siano,istituzioni che vi permettono di stare nella "vostra"(perchè sembra casa vostra)scuolina,poichè se ci fosse una giunta di destra vi avrebbero già preso a calci nel culo.
rifletteteci un po' su.

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come sopra
by gabo Saturday, Dec. 24, 2005 at 10:00 PM mail:

Si,si sente che sei comunista,e pure dei peggio.
Nessuno di noi lavora per Buldrini.
Informati,testaccia di cazzo!!!

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e il melting pot?
by sempreuguale Sunday, Dec. 25, 2005 at 8:28 PM mail:

per buldrini no, ma c'è qualcuno che lavora al melting pot anche grazie a buldrini....
per non parlare di quelli che si definiscono "fuori dalle istituzioni" e poi raccolgono le firme per le primarie...siete dei falliti

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come e' andata la riunione con il sindaco
by uno Sunday, Dec. 25, 2005 at 8:54 PM mail:


come e' andata la riunione con il sindaco Ravaioli??
che vi ha detto??

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varie
by pensare Monday, Dec. 26, 2005 at 2:02 AM mail:

nessuno deve dire grazie a buldrini x nessuna cosa, e nessuno lavora x lui. I progetti nascono dalla volontà di tanti compagni se un'istituzione riconosce la validità di tali progetti non significa che i progetti sono al servizio di un assessore o di un comune. Mi pare che il melting pot sia un sito sull'immigrazione a cui tutti riconoscono una validità enorme x le compagne contro i cpt e altro (vedi il ragazzo picchiato in caserma nella zona di rimini)e poi la stessa associazione alla calle di buldrini e pantaleoni, lo segnala tra i suoi link preferiti. Chi ha scritto i post precedenti probabilmente è un pò ignorante, soprattutto per rispetto delle due ragazze contuse durante l'aggressione della squadra ambientale, parla di cose che non conosce senza manifestare alcuna solidarietà x quanto avvenuto. Chi ha armato queste squadre speciali contro persone inermi?! se chi scrive è così vicino a questi personaggi, appare tutto chiaro, buldrini e soci, la solita strategia!

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illuminazioni
by luce dei miei occhi Tuesday, Dec. 27, 2005 at 1:37 PM mail:

Grazie a indymedia e soprattutto grazie a voi, pazziani. Mi avete fatto riflettere, mi avete aperto gli occhi! Ho finalmente capito perché molti italiani, la gente comune crede ancora che a Genova siano stati picchiati solo i poliziotti e che Carlo Giuliani fosse un balordo . Sì, perché voi, i comunisti duri e puri, quelli dalle frasi fatte e dalla spocchia contaminante raccontate le vostre verità strumentali e strumentalizzate, ingigantite come il ferimento delle due ragazze. Non è la prima volta e non sarà l'ultima che vi servite dell'infamia (vedi la penosità dei vostri capetti di riferimento al T.P.O. alla serata col candidato senza volto), della delazione, che sputate su chi condivide i vostri stessi contenuti e magari vi para anche il culo per essere coerente con ciò in cui crede. Ah, ultima nefandezza: perché qualcuno di voi continua a lavorare per quell'amministrazione mafiosa e per quell'assessorato criminale... e non diciamo cazzate riguardo ai progetti. E' che davanti ai soldi anche i puri sono un po' meno puri. Ma che non si sappia. Non sempre la verità è rivoluzionaria è per questo che la stravolgete, vero?

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x luce dei miei occhi ovverro patrizia detta la piccia sniffa
by illuminatissimo Thursday, Jan. 12, 2006 at 11:13 PM mail:

sniffa roba meno avariata.... almeno comprala buona con i soldi del tuo aman... ops padrone!

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degenerazioni
by illuminatissimo Tuesday, Jan. 17, 2006 at 10:53 PM mail:

La roba buona è quella che vende il L... , no G? Noi lo sappiamo! I soldi si trovano, non occorre che paghi il padrone cazzo duro, basta mandare qualche tessera in meno dei verdi a chi non l'ha richiesta! ops qualcuno ha tradito le regole ... se mai ce ne sono state.

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buio
by la politica dov'è' ? Tuesday, Jan. 17, 2006 at 11:04 PM mail:

A questo punto mi chiedo: ma rivendicate un centro sociale o avete voglia di lavatoio? Dal tenore degli ultimi commenti fate schifo... Occupate un negozio di parrucchiera ( senza togliere nulla alle parrucchiere)!

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ragione
by franco Wednesday, Jan. 18, 2006 at 7:43 PM mail:

ma che illuminati siete tutti fulminati!!!
Vi siete bevuti il cervello. Spegnete la luce e dormite che è meglio.

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