si è conclusa alle 14 l'udienza preliminare
Torino: 14 gennaio 2006 Si è conclusa alle 14 la seconda udienza del processo contro gli antifascisti ed antirazzisti torinesi. Oggi c'è stata l'arringa del pm, Marcello Tatangelo, che, dopo due ore ha fatto le sue richieste: 2 anni e 4 mesi per i recidivi, 1 anno e 4 mesi per gli incensurati. Da notare che si tratta di una procedura di rito abbreviato, ciò significa che, se si fosse stati in sede di dibattimento le pene chieste da Tatangelo sarebbero da addizionare di circa un terzo... Richieste vergognose se si pensa che i reati contestati sono resistenza e lesioni, solitamente sanzionati molto meno... Per inasprire le sanzioni i pm richiedono la prosecuzione delle misure di custodia cautelare attuali (domiciliari per 8 e obbligo di firma per 2), dopo 6 mesi dai fatti! Per ottenere ciò si rifanno ad alcune inedite "schede" che la digos torinese ha redatto su tutti i processati, una specie di curriculum vitae, con tanto di foto, che mischia precedenti giudiziari a semplici annotazioni poliziesche di partecipazione a precedenti manifestazioni e/o azioni. Tale abnorme richiesta fa seguito ad un'offensiva sempre piu' plateale che la procura di Torino ha lanciato contro chiunque in città si provi a contestare o ad agire contro gli interessi dei padroni della città e le loro smanie repressive. I difensori hanno attaccato l'apparato accusatorio, contestando la stessa formulazione delle accuse, due fatti accorpati arbitrariamente, la protesta davanti al CPT e la manifestazione antifascista, le prove vaghe cui si appellano i PM, un video di 10 secondi di durata, alcune foto estrapolate dallo stesso video e le testimonianze dei funzionari Digos, che al momento restano le sole prove in mano all'accusa.
I difensori hanno inoltre sottolineata la gravità delle richieste dei pm, portando ad esempio una sentenza, quella del CPT di Lecce, i cui gestori, tra cui don Cesare Lodeserto, sono stati condannati a pene ben più miti, 1 anno e 4 mesi, come responsabili di sevizie gravi nei confronti degli individui in custodia presso il loro centro.
A questo punto la procura torinese potrebbe avere il privilegio di stabilire, con una sentenza esemplare, che manifestare davanti ai CPT, vergogna delle "democrazie" occidentali, sia decisamente più grave che somministrare botte e sevizie a chi nei CPT ci finisce.
Martedì 17 gennaio alle 10 di mattina inizierà il presidio sotto il Palazzo dell'Ingiustizia, per sapere come andrà a finire questa ennesima vergognosa montatura della Torino che si prepara alle olimpiadi.
Venite tutti!
Solidarietà con tutti i detenuti, tutti liberi!
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