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[Milano] Cartelli e slogan: «Le streghe son tornate...» | ||
by dal corriere Sunday, Jan. 15, 2006 at 12:08 PM | mail: | |
«Noi ragazze di ieri per le ragazze di oggi». A sceglierne uno, in un corteo dove gli slogan vanno da «Zapatero santo subito» al vecchio «Tremate, le streghe son tornate», si rischia di lasciar fuori l'essenziale. Ma a prevalere è il passaggio di testimone fra generazioni.
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Un passaggio dai toni anche disinibiti come, almeno tra madri e figlie, trent'anni fa sarebbe stato difficile pensare: valga l'esempio del gruppo di signore che, entrando in Piazza Duomo precedute appunto dalle rispettive figlie adolescenti o poco più, scandisce «La 194 non si tocca / e chi non è d'accordo / che scopi nella bocca». Del resto, come dice uno striscione successivo, «non siamo organi da riproduzione, ma donne in lotta per la rivoluzione». Corteo solo a difesa delle donne e di una legge, come la maggior parte delle interpellate ribadisce, o contro il centrodestra e Berlusconi, come la maggior parte di chi sfila nega? La cosa sicura è che, pur dentro a un corteo asseritamente apartitico e tuttavia ricco di insegne partitiche, di centrodestra non ce n'è una che una. Altrettanto certo è che il nemico formalmente individuato, almeno nei cartelli, questa volta non è il governo bensì la Chiesa con quel che ne segue: vedi «Non prendete lezioni di sesso da chi dice che non lo fa», o «Il Vaticano in casa: ognuno ha la sua croce», o ancora «Fuori dai consultori tutti gli obiettori». Perché noi «Siamo già consapevoli», dice un cartello. E perché la politica che vorrebbe sfilare, almeno nei cartelli, non è quella degli schieramenti ma dei diritti civili: «La libertà femminile è la misura della democrazia», «Giù le mani dal nostro corpo», «Libere di scegliere». «L'aborto non è per forza un dramma», si legge a un certo punto. Ai partiti, invece, quel che viene riservato è più che altro un monito: «Attenti, le donne votano con la pancia». |
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