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Marrazzo, troppo facili le rime
by indyroma Sunday, Feb. 05, 2006 at 4:48 PM mail:

Alla manifestazione contro la centrale a carbone di Civitavecchia, molti slogan contro Marrazzo, sfavorito dal cognome e dalla sua politica.

Sabato, ore 11: parte il corteo sull'Aurelia. Tremila persone bloccano il transito all'altezza di Tarquinia, previo accordo con il questore. La manifestazione, infatti, nasce per iniziativa dei tarquinesi, sindaco di destra in testa: dopo anni di silenzio, con il centro-sinistra al governo regionale AN si scatena contro la centrale a carbone. Infatti, al corteo partecipano anche poche decine di militanti targati AN e Fare Verde. Ci sono gli stendardi di diversi comuni della zona (tra cui spicca un comune dal nome particolare, "Celere"). E molti trattori: quando ci sara' il carbone, non si potra' coltivare vegetali destinati all'alimentazione per le sostanze inquinanti che cadranno al suolo per un raggio di 50 km intorno alla centrale (da Roma a Grosseto). Non e' terrorismo: lo dice la stessa ENEL, nella "sua" valutazione di impatto ambientale, ovviamente favorevole nel complesso alla centrale.
Molti striscioni contro Marrazzo (molti slogan finiscono con "hai rotto il cazzo", ovviamente): qui lo hanno votato in tanti, perche' aveva promesso di bloccare con un'ordinanza i lavori di costruzione della Centrale dopo l'apertura di un tavolo di concertazione con le parti in causa. L'ordinanza giace sul suo tavolo da mesi, ma non l'ha mai firmata, il bugiardo.
Si sfila da Tarquinia verso sud, poi al primo bivio importante ci si ferma: il corteo si trasforma in blocco stradale, poi in assemblea: ciascuno pone le sue condizioni per levare il blocco. Un consigliere (regionale) DS viene ovviamente deriso da tutti, nel suo tentativo di salvare la faccia di Marrazzo. Un altro consigliere (comunale) DS, minaccia dimissioni e invita all'astensione contro il suo stesso partito. Intervengono diverse persone, dai comitati (tra gli applausi) e dalle istituzioni (tra le risa e gli insulti). C'e' un dibattito nel movimento: qualcuno chiede l'apertura di un nuovo tavolo di trattative, molti (da Civitavecchia soprattutto) invece sono stufi dei tavoli e delle promesse del Marrazzo, e senza la preliminare firma dell'ordinanza di sospensione non faranno un passo. Dopo i No Tav, i No Tavolo. Alla fine, si chiederanno entrambe le cose, e si cerca l'ufficio del presidente. Marrazzo non risponde, non richiama, dą l'impressione di non avere nessuna considerazione per chi gli chiede di mantenere le sue promesse elettorali.
Allora si torna indietro sull'Aurelia, dopo il pranzo al sacco. Il blocco diventa presidio permanente, 1 km prima del bivio davanti a Mondo Convenienza, l'IKEA dei poveri. 5 persone si incatenano al guardrail, si piantano delle tende ai lati dell'Aurelia, si monta un palco e i Jahmila suonano per scaldare e scaldarsi. Dopo le migliaia della mattina, forse al presidio ci sono duecento persone. Qualcuno pensa a Venaus, ma la polizia e i carabinieri (che nn si rivolgono la parola e nei contatti coi manifestanti sparlano gli uni degli altri, come nelle barzellette) mantengono un profilo basso e non sfoderano i manganelli. D'altronde, la manifestazione nasce un po' dall'alto del comune di Tarquinia: i movimenti di Civitavecchia, pił spontanei e lontani dalle stanze degli amministratori, hanno aderito un po' dubbiosi, anche se mantengono il presidio.
Si fa notte intorno alle 19, la polizia comincia a fare un po' di pressione sui manifestanti. Comincia a fare davvero freddo e molti cercano nei centri commerciali dell'Aurelia un po' di sollievo. Dopo le cucine, le camerette e i salotti, nel negozio di mobili ci sono le toilette. Inizia un discreto via vai dal presidio al bagno del centro commerciale, che sembra tollerare: un altro Mondo Convenienza e' possibile. Marrazzo non pervenuto.

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