più di millecinquecento persone alla manifestazione per l'autogestione

Per il secondo sabato consecutivo l’autogestione è scesa nelle strade di Lugano per ribadire la sua indignazione allo sgombero del CSOA il Molino, avvenuto venerdì scorso. Più di mille cinquecento persone sono sfilate pacificamente portando musica, colori, slogan e fantasia esigendo immediatamente una nuova struttura dove poter praticare l’autogestione. Non molto nutrita la presenza internazionale sebbene alla manifestazione abbiano aderito più di 80 organizzazioni e collettivi ticinesi, svizzeri e internazionali (italia, grecia, spagna, ecuador e argentina), cosa che testimonia che la necessità di uno spazio da autogestire sia una rivendicazione che concerne soprattutto la popolazione ticinese. Non dimentichiamo infatti che un numero così importante di persone in piazza per la seconda settimana consecutiva, molto raramente è sceso nelle strade del Cantone.
Durante la manifestazione, proprio a lato di Piazza Riforma sul lungolago, con un’azione spettacolare, venivano liberate la mente e le idee di una gigantesca testa avvolta da pesanti catene che non le permettevano di pensare e ragionare. Un poco quello che vorrebbe praticare questo addormentato Cantone con i suoi cittadini.
Dopo aver rivendicato pubblicamente una nuova sede per il centro sociale, lo stabile dell’ACT, invitando le autorità ad un incontro pubblico per giovedì prossimo, ci si è spostati verso il primo Molino okkupato, dove con vari interventi si è condannato l’espulsione delle 56 persone provenienti dall’Ecuador che tuttora sono alla ricerca di uno spazio dove poter vivere, rivendicando una struttura adibita a spazio di primo sostegno per coloro che la necessitano. Ultima tappa e conclusione della manifestazione nel cortile all’interno dell’ACT, quella che dovrebbe diventare il prossimo nucleo del movimento autogestito. Pian piano parecchie persone sono entrate nel cortile interno urlando slogan di rivendicazione della struttura. Sono poi seguiti tre concerti, uno dei grandi Fleischkäse e una riuscitissima cena popolare a base di polenta e spezzatino.
Verso l’una di mattina le 500 persone che hanno assitito alla serata hanno ripulito e abbandonato lo stabile determinate e fiduciose per il futuro dell’autogestione.