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Droga: Medici; Buono Ricettario, Ma Rimangono Incongruenze
by infoDrug Tuesday, Mar. 07, 2006 at 7:31 PM mail:

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Droga: Medici; Buono Ricettario, Ma Rimangono Incongruenze
(ANSA) - ROMA, 7 mar - Poca chiarezza, mancanza di informazione e tanti appesantimenti burocratici che creano qualche complicazione: questi i principali rilievi da parte dei medici di famiglia e dei medici che si occupano di cure palliative circa le norme sugli stupefacenti recentemente approvate . Le recenti modifiche sulla normativa sulla droga non hanno pero' modificato, aggiungono, il ricettario introdotto dal 2001, che rimane piu' chiaro e meglio organizzato rispetto a quello precedente.
''Medici e farmacisti sono stati costretti ad approfondire una tematica su cui c'e' stata poca informazione - commenta Furio Zucco, presidente della societa' italiana di Cure palliative (Sicp) - e su cui non si e' fatta sufficiente chiarezza, senza dimenticare alcune complicazioni che ne derivano''.
Il familiare o il volontario che vanno a prendere i farmaci per il malato terminale o con patologie degenerative, prosegue Zucco, ''in base al nuovo testo di legge, sono punibili se non riescono a dimostrarne l'utilizzo terapeutico. Cosa che la legge non spiega. Si tratta dunque di un problema che puo' coinvolgere molte persone, visto che l'erogazione diretta nel nostro paese e' poco diffusa e che i parenti spesso si trovano a comprare quantitativi di morfina e oppiacei consistenti, anche per 30 giorni. Che ci sia molta confusione in proposito lo dimostrano del resto le numerose telefonate che abbiamo ricevuto da parte dei medici che fanno riferimento alla Sicp, che non hanno idea di cosa rispondere ai parenti dei malati''.
Altro problema e' quello dell'esclusione della categoria del dolore post-operatorio dai farmaci dispensabili. ''Una modifica fatta perche' si ritiene che generalmente la fase post-operatoria venga trattata in ospedale, cosa che - aggiunge - in realta' non sempre avviene. Il che comporta l'uso del vecchio ricettario, ormai in via di esaurimento, per questi farmaci e l'impossibilita', per chi viene dimesso subito dopo l'intervento, di non poter usare alcune medicine. Insomma, ci saremmo aspettati dei cambiamenti esemplificativi e non altra confusione in un momento cosi' critico''.
Piu' positivo invece il commento di Claudio Cricelli, presidente della Societa' italiana di Medicina generale (Simg).
''E' vero - dice - ci sono degli appesantimenti burocratici da Prima Repubblica di cui non avevamo certo bisogno, ma bisogna considerare cio' che di buono ha fatto la legge 12 approvata nel 2001, il cui ricettario, che abbiamo fortemente voluto, non viene di fatto cambiato dalle recenti modifiche. Bisogna dunque ricordarsi di com'era prima la situazione, per apprezzare cio' che abbiamo ora''. Cio' non toglie che con questo nuovo testo, prosegue Cricelli, ''ci siano delle complessita' a livello di prescrizione, dosaggi e di burocrazia che pesano.
Bisognerebbe arrivare ad una netta semplificazione delle procedure - conclude - dare una maggiore informazione a medici e cittadini, inserire i farmaci per il dolore nel prontuario, riconoscere e dispensare prontamente i nuovi farmaci. Nel nostro paese purtroppo le medicine per la terapia del dolore non vengono prescritte a sufficienza: il messaggio che vogliamo lanciare dunque e' quello di prescriverli, al di la' delle polemiche''.(ANSA).

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