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Solidarietà senza condizioni agli antifascisti arrestati a Milano
by CARC – sezione di Milano Wednesday, Mar. 15, 2006 at 1:25 AM mail: carcmi@tiscali.it

Solidarietà senza condizioni agli antifascisti arrestati a Milano Fare di ogni problema politico un problema di ordine pubblico

Comunicato del 12/03/06

Solidarietà senza condizioni agli antifascisti arrestati a Milano

Fare di ogni problema politico un problema di ordine pubblico

La sezione di Milano dei CARC esprime incondizionata solidarietà ai compagni antifascisti arrestati a Milano l’11/3/06 a seguito delle cariche che poliziotti e carabinieri, schierati a centinaia dal questore a difesa del corteo della Fiamma Tricolore, hanno effettuato per disperdere il concentramento del corteo antifascista.
Siamo al loro fianco, come siamo al fianco di ogni realtà che si mobilita, organizza e promuove la resistenza contro l’avanzata del nuovo fascismo, contro la violenza, le provocazioni e la barbarie della borghesia: dalle masse popolari della Val di Susa ai giovani proletari di Livorno contro Borghezio, ai metalmeccanici che hanno trasformato in un problema di ordine pubblico la farsa che sindacati di regime e Confindustria portavano avanti sul rinnovo del contratto.

Contro il fascismo che avanza sostenere ogni forma di lotta e di resistenza

Lo sdoganamento del fascismo avviene sempre più apertamente tanto che alla parata elettorale della Fiamma - alleata con Berlusconi e con il resto di quanto in Italia richiama il fascismo, il razzismo, la mafia – campeggiavano in bella mostra il vessillo della RSI e il fascio littorio, tanto che questi animali ammaestrati a marciare in fila ordinata sotto i riflettori delle telecamere si permettono di ostentare saluti romani e inneggiare al duce.
Questa è la campagna elettorale della banda Berlusconi, il biglietto da visita per un altro eventuale governo di questi fascisti, razzisti e mafiosi. E se la banda Berlusconi foraggia e promuove l’avanzata dei rigurgiti fascisti, la formazione di squadre di provocatori, picchiatori, stragisti e assassini, offre loro coperture e benestare, i dirigenti dei partiti del Centro-sinistra, anche e soprattutto quelli sedicenti comunisti, permettono che la feccia fascista marci su Milano. Nel nome di un’ambigua libertà d’espressione svendono i valori della Resistenza, rinnegano la stessa Costituzione che dicono di difendere. Impedire agibilità politica ai fascisti non solo è scritto sulla Costituzione, ma è stata una pratica del proletariato italiano dai tempi del governo Scelba e Tambroni e in mille altre occasioni. Sulla memoria di quelle lotte popolari i vari Fassino e Bertinotti si sono costruiti una carriera politica e hanno goduto della fiducia delle masse popolari italiane.
Oggi tradiscono sia la Costituzione, sia la memoria e le lotte delle masse popolari e dei lavoratori italiani che il fascismo lo hanno subito con vent’anni di dittatura, le bombe e le stragi, i pestaggi e le provocazioni ogni volta che la borghesia li ha ritenuti necessario strumento per arginare l’avanzare della lotta per fare dell’Italia un paese socialista.

Cosa rimane della giornata di Milano?

Rimangono decine di compagni in carcere per aver tentato di impedire, creando un problema di ordine pubblico, una vergognoso e oltraggioso raduno di squadristi, rimangono le speculazioni e le accuse con cui gli sciacalli della banda Berlusconi e i dirigenti venduti dei partiti del centro-sinistra si giocano una campagna elettorale sulle spalle dei lavoratori e delle masse popolari.
Ma rimane soprattutto il fatto che i fascisti hanno dovuto sfilare difesi da centinaia di poliziotti in assetto da guerra, che per permettere il loro corteo la città è stata militarizzata, che gli opportunisti, i delatori e gli infami che rinnegano la Resistenza hanno dovuto mostrare a che livello di prostituzione con la borghesia devono raggiungere per essere accettati a governare questo paese; riamane il la decisa e determinata mobilitazione antifascista che in questa città non si vedeva da tempo. E questi sono risultati concreti, pagati a caro prezzo dal movimento antifascista.

Quello che non deve rimanere della giornata di Milano sono le condanne “a prescindere” dei leccapiedi della borghesia che non hanno mosso un dito per impedire il corteo dei fascisti, di chi non ha speso nessuna delle enormi risorse (soldi, capacità di mobilitazione, rappresentanze in comune, provincia, parlamento nazionale) che ha a disposizione per impedire questa parata oscena (ma le usa bene per fare il pompiere del movimento delle masse e dei lavoratori: PRC, PdCI, sindacati di regime e sedicenti rivoluzionari), di chi ha deciso che il corteo della Fiamma dovesse svolgersi; non deve rimanere la logica della pace senza principi nel nome di un dialogo democratico che ogni giorno, in ogni occasione e in mille forme, costa sacrifici, lacrime e sangue alle masse popolari e ai lavoratori.

Soprattutto non deve rimanere l’isolamento dei compagni arrestati.

Le masse popolari, i lavoratori, la base dei partiti sedicenti comunisti e democratici e dei centri sociali, la base dell’ANPI, la base dei sindacati, tutti coloro che non hanno rinnegato i valori della Resistenza hanno la forza e il dovere di farsi sentire, la forza e il dovere di non farsi usare dai prezzolati dirigenti dei loro partiti e delle loro organizzazioni come merce di scambio elettorale.

Combattere l’avanzata del nuovo fascismo
Promuovere, organizzare, estendere la solidarietà agli antifascisti arrestati a Milano
Estendere la lotta contro la borghesia e i suoi servi su ogni terreno praticabile
Fare dell’Italia un nuovo paese socialista

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