Sugli avvenimenti di Milano

Milano, marzo 2006. Lo stesso maledetto mese.
Tre anni fa veniva Dax veniva accoltellato dai fascisti e polizia e carabinieri caricavano brutalmente i compagni accorsi all'ospedale S.Paolo, oggi viene permesso ai fascisti della Fiamma tricolore di sfilare indisturbati per Milano, una Milano in cui prevale l'egoismo sociale.
Dopo gli avvenimenti del'11 marzo tutti (media e partiti) si sono accordati nel dare la versione degli antifascisti "violenti" e dei fascisti che hanno sfilato "democraticamente". Uno stravolgimento che non dà una corretta lettura della provocazione orchestrata e voluta ancora una volta dalle "forze dell'ordine" che hanno autorizzato il corteo dei fascisti negando la piazza a che voleva contestarli.
A nostro parere la ferita più grande in una città medaglia d'oro alla Resistenza è stata quella provocata dalla sfilata indisturbata di trecento individui con il braccio teso a riprodurre il saluto romano.
Fa specie che tutti -proprio tutti, Farina e Borghezio compresi- gli istituzionali si precipiteranno a portare solidarietà ai commercianti lesi nei loro interessi, tacendo del resto. Tacendo anche del fatto che, tanto per non far calare il livello di tensione, la questura ha proibito il corteo per commemorare l'uccisione di Dax Cesari, ucciso il 17 marzo 2003. A Milano. Dai fascisti. Gli stessi che girano indisturbati ad assalire ed accoltellare quanti non la pensano come loro. Noi continuiamo a pensare che l'antifascismo non è un reato, ma un valore condiviso.

Spazio antagonista Newroz