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IL PRECARIATO E’ FASCISMO, L’ANTIFASCISMO E’ LOTTA AL PRECARIATO
by precari antifascisti Friday, Apr. 21, 2006 at 10:02 PM mail: precariantifascisti@libero.it

25 APRILE e 1° MAGGIO, due giornate di lotta vicine e, oggi più che mai, due momenti simbolici della stessa battaglia: la lotta contro la precarietà e lotta contro il moderno fascismo. Quando si parla di precarietà, di flessibilità, di lavori atipici e di Legge Biagi si fa riferimento di solito alla globalizzazione e al neoliberismo, ma non si afferma il concetto essenziale, non si vogliono chiamare la cose con il loro nome: LA PRECARIETA’ E’ FASCISMO. Il sistema del lavoro basato sulla flessibilità, soprattutto giovanile, è un’organizzazione del lavoro fascista che rispecchia e aspira ad un’organizzazione della società, dei rapporti economici e del sistema politico di tipo fascista. Non c’è da nascondersi dietro un dito, non c’è da minimizzare o rassicurare sulla reale natura e veri obbiettivi di chi – governi di centro-destra e di centro-sinistra, Confindustria, sindacati confederali – difende e contribuisce a costruire un sistema basato sulla precarietà dell’esistenza e sul maggior sfruttamento attraverso la flessibilità nel lavoro. Non ci sono da spargere false illusioni, come quelle coltivate da certa falsa sinistra che critica la precarietà ma accetta la flessibilità come male necessario e ineluttabile (vedi Rifondazione Comunista) o che invece di combattere direttamente il fascismo, che si esprime nella flessibilità del mercato del lavoro, perde tempo a proporre piccole panacee come sussidi, reddito di cittadinanza e simili (vedi organizzatori della MayDay a Milano e devoti a San Precario) e farsi portavoce di un “partito della precarietà” che sia magari trampolino di lancio per entrare nei partiti veri, quelli totalmente a favore di un’idea flessibile del lavoro.

E’ arrivato il momento di affermare con forza che la lotta contro la precarietà è prima di tutto una lotta contro il moderno fascismo e che l’antifascismo si fa e si esprime oggi prima di tutto come lotta al precariato. Questa moderna schiavitù sta producendo una frattura generazionale (tra giovani precari e vecchi garantiti) e di ceto (tra chi ha un lavoro stabile e chi non lo ha) che è una frattura lacerante nel cuore della società e che mette padri e figli gli uni contro gli altri e crea odi, prevaricazioni e insopportabili discriminazioni all’interno dei posti di lavoro. Questo è il fascismo ed è il veleno che da più di dieci anni ci stanno cercando di iniettare. La Francia ha dimostrato che queste fratture possono essere superate e che il vaccino anti-fascista passa attraverso una presa di coscienza generale e la nascita di un fronte unito e determinato che porti a grandi manifestazioni di massa e lotte dure condivise da tutti. In Italia è indispensabile seguire la stessa strada, partendo proprio dal legame tra antifascismo e lotta alla precarietà per iniziare a costruire un largo movimento di massa che si esprima e lotti per risultati tangibili e con coscienza antifascista. Per questo riteniamo necessario partire da obiettivi concreti e iniziare a lavorare, da subito, fin dalle prossime scadenze, per costruire un movimento che pretenda dal nuovo governo l’abolizione totale della Legge 30, legge del precariato, legge contro i lavoratori, LEGGE FASCISTA.

Il Coordinamento Precari Antifascisti è una sigla che vuole riempirsi di questi contenuti, della partecipazione di autentici antifascisti e dimostrare sul campo che la lotta contro il moderno fascismo e la precarietà sono due facce di un’unica battaglia e che non c’è lotta alla precarietà senza una lotta, decisa, dura, frontale al moderno fascismo. Per queste ragioni siamo vicini e solidali con gli arrestati di Milano per i fatti dell’11 marzo. Queste/i compagne/i hanno dato l’esempio che la lotta al moderno fascismo è lotta in prima persona e che non fa sconti. I risultati drammatici di quella giusta pratica (25 compagni sono ancora in galera) non devono intimorirci o metterci sulla difensiva, ma sono il segnale che per scacciare via le carogne nere e difendersi dalla rappresaglia dei fascisti in divisa, non basta una manifestazione che abbia come parole d’ordine la difesa della memoria e un antifascismo d’ufficio ma occorre fondere questa lotta con quelle attuali ancora più sentite contro la precarietà e le moderne condizioni di sfruttamento sui posti di lavoro, per dare vita a una manifestazione di massa che metta insieme la determinazione dei veri antifascisti con la rabbia e la voglia di mobilitazione di migliaia di precari e di decine di migliaia di lavoratori sempre più sfruttati. E’ quindi assolutamente prioritario, in occasione del 25 aprile e del 1° maggio, esigere con forza l’immediata scarcerazione di tutti i compagni antifascisti ancora in galera.

ABOLIZIONE TOTALE DELLA LEGGE 30
LIBERTA’ IMMEDIATA PER GLI ANTIFASCISTI DI MILANO

Come Coordinamento Precari Antifascisti, vogliamo crescere, vogliamo dotarci di una rivista e di un bollettino precari e per questo abbiamo bisogno dell’apporto concreto, in prima persona di tutte le compagne e tutti i compagni che vogliono condividere con noi questa lotta. Contattateci.

CPA – Coordinamento Precari Antifascisti
Contattateci al 338/1641083 o all’indirizzo email: precariantifascisti@libero.it

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