CONTRO IL TERRORISMO DI STATO SIAMO TUTTI SOVVERSIVI !!!
Lo scacco di Firenze non poteva passare in modo indolore.
La pressione della marea variopinta del 9 novembre ha fatto saltare i nervi a Lor Signori.
Il rischio assolutamente realistico che la forza sia pur ancora "controllata" di quei numeri potesse coniugarsi con le punte alte del conflitto già in atto, sul piano sia del rifiuto/denuncia della "guerra infinita" scatenata da Monsieur le Capital, che della ribellione di massa contro l'ennesima truffa da esso scatenata ai danni del "lavoro", nell'attuale cosiddetta "emergenza Fiat", ha fatto sì che si ri/aprisse la stagione dei "teoremi repressivi". E ciò, tanto più, dopo che la già riattualizzata strategia emergenzialistica "della tensione" (dei D'antona, dei Biagi, delle bombe al tribunale di Venezia.) non aveva dato che scarni e insignificanti frutti.
Al di là degli esiti giudiziari dell'ultima raffica di perquisizioni, arresti e denunce ai danni di compagni/e del "movimento", risulta assai chiaro sin d'ora il messaggio intimidatorio che l'intera operazione repressiva ha voluto mandare.
Ma c'è di più. Dopo la riuscita manovra del "Grande Inciucio fiorentino", consumatasi nella notte fra il 30 e il 31 ottobre, sulla cui base la "sinistra di governo" fu corresponsabilizzata alla normativizzazione del Social Forum Europeo, adesso si rilancia la posta: quella "sinistra", ben lungi dal poter riposare sugli allori di una "vittoria" giocatasi nella logica "bipartizan" della ideologia dell'"unità nazionale" contro lo spettro di un sociale sempre più recalcitrante, rispetto alla colonizzazione della politica istituzionale, deve continuare a farsi carico del "comune" interesse dell'"azienda-paese".
Una vittoria di Pirro, quindi, che non deve consentire al nuovo asse "Prodi-Cofferati-Bertinotti" di monopolizzare il successo ottenuto nell'impedire il ventilato (ad arte!!!) "sacco di Firenze".
Il servizio d'ordine dell'apparato cigiellino è stato prontamente surclassato dalla sbirraglia in toga: quando di tratta di "ordine" gli unici servizi adatti alla bisogna rimangono sempre quelli "segreti", fedeli servitori, ben sperimentati nel corso di lunghi anni di interventi più o meno "deviati"!
In Italia, il "movimento di Seattle" è chiamato ad una prova decisiva: attraverso una condivisa strumentazione critica, acquisire definitivamente una propria autonomia strategica che sappia articolare una piattaforma tattica in grado di rispondere alle trame repressive dello stato. E ciò anche sfruttando le tensioni che all'interno di questo possono via via manifestarsi, ma senza mai farsi ammaliare dalle sirene sfiatate di qualsivoglia illusione neo-riformistica.
Il fronte di un coerente antibellicismo e di un radicale scontro di classe, nella centralità della contraddizione capitale/lavoro, è l'unica trincea su cui potrà esprimersi la più concreta solidarietà nei confronti di tutti i compagni e le compagne colpiti dalle trame repressive dello stato.
15 - Novembre - 2002
Le redazioni di
Vis-à-Vis
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