i due articoli sono tratti dal "giornale" di informazione locale online www.spoletonline.com
SOCIETA' APERTA DON FORMENTON :MALEDETTA SIA LA GUERRA… Sabato, 22 Luglio 2006 ore 11:40
don Gianfranco Formenton
…e maledetto chi la fa, chi la auspica, chi la giustifica, chi la pianifica! Benedizione e maledizione si intrecciano nella Bibbia ma la maledizione nei confronti dei violenti, di chi opera in questo mondo beffandosi dei più elementari diritti degli uomini (primo di tutti il diritto di vivere) è chiara e diffusa come l’appello alla giustizia, alla verità.
Un altro Papa invita tutti gli uomini di buona volontà (tutti, non solo i cristiani, visto che c’è poco da fidarsi di “certi” cristiani) a pregare per la pace. Noi tutti sappiamo come, purtroppo, gli effetti pratici di queste preghiere per la pace siano pari a zero. Dopo la grande preghiera ad Assisi nel 86 si scatenò l’inferno in Bosnia.
Allora perché pregare inutilmente il Dio della pace se pace non c’è e non ci sarà? Perché non cominciare, oltre che a pregare, ad indicare al Dio della pace (qualunque sia il suo nome sulla terra) i destinatari di queste nostre “inutili” preghiere?
Domenica pregheremo, sì, e con tutte le forze per la pace. Ma dovremmo anche fare a Dio tutti i nomi e i cognomi dei terroristi che vogliono con tutte le forze lo scatenarsi del diabolico strumento della guerra (non perché Dio non li conosca ma così, tanto per essere sicuri di essere stati chiari!)
Innanzi tutto pregheremo perché il Dio della pace dia la pace eterna e consolazione e abbia piatà di tutte le vittime straziate da questa ennesima, inutile guerra. Le persone, i bambini, gli anziani, i poveri, quelli che non possono correre così in fretta da sfuggire dalle bombe o non hanno soldi a sufficienza per accedere ai “corridori umanitari”. Loro, i veri protagonisti di tutte le guerre. Loro definiti “effetti collaterali” o “presunti terroristi” se si trovano a respirare la stessa aria dei combattenti. Loro sono i veri obiettivi di tutte le guerre da Dresda a Beirut ad Hiroschima, da Bagdad a Nagasaki…
I terroristi mettono le bombe nei mercati, nelle metropolitane. I terroristi di stato, gli eserciti di Israele o degli USA bombardano direttamente le città, i villaggi, i palazzi dove ritengono che si nascondino (cioè dove vogliono) i terroristi. Dov’è la differenza?
Più che un “uso sproporzionato della forza” si dovrebbe parlare di un “uso sproporzionato della menzogna” (come in questi giorni con precisione un giornalista ha scritto). La menzogna, il vero strumento del terrorismo di stato. Menzogna pianificata per rendere accettabili le stragi di civili oltre il confine. Per un morto al di qua del confine 100 morti al di la del confine….(“occhio per occhio”, cioè il concetto biblico di una “rappresaglia” proporzionata, oramai è dimenticato.)
Poi cominceremo, come ci insegnano le Sacre Scritture (cristiane, ebraiche, islamiche) a maledire le armi, strumento diabolico per scatenare l’inferno sulla terra. Quindi maledetti siano anche quelli che le fabbricano e pianificano l’economia mondiale tra armi e petrolio. Quindi maledetto anche chi ne giustifica l’uso, ora teorizzando l’idea della guerra (giusta a seconda delle teorie variabili della storia) ora teorizzando l’idea della “lotta al terrorismo”… si, maledetti anche loro. E maledetti tutti i politici cristiani che se gli togli la possibilità della guerra non si sentono a posto con la coscienza… si, maledetti anche loro. E maledetti i capi delle nazioni che non sanno concepire i rapporti tra gli stati se non con le logiche della violenza. Capi di stato nazisti nei loro teoremi di “guerre preventive”, e di “legittima difesa” anche quando a scatenare la guerra sono loro. Nazisti anche quando appartengono ad un popolo violentato nella storia da una ideologia pagana di cui hanno imparato tutti i metodi di azione… si, maledetti anche loro. E maledetti tutti quelli che abusano, bestemmiando, del nome santo di Dio (qualunque sia il suo nome sulla terra) per giustificare le loro piccole, pagane strategie.
Domenica pregheremo per la pace, come ci invita a fare il Papa che condanna questa guerra, come tutte le guerre, ma chiederemo anche a Dio di maledire tutti i signori della guerra. I loro nomi sono scritti sull’agenda della politica (anche quella italiana… si, maledetti anche loro) e sui titoli dei giornali. Non è necessario elencarli, li conosciamo… Possano fare la stessa fine delle loro vittime! Nessuna pietà per i “mandanti”…maledetti soprattutto loro.
Le nostre preghiere, le nostre maledizioni, non cambieranno di una virgola le vicende di questi giorni…lo sappiamo. Ci daranno almeno la consolazione di non avere sprecato le nostre parole? Forza Libano!
SOCIETA' APERTA Su Israele Don Gianfranco replica al Presidente Lunedì, 24 Luglio 2006 ore 9:00
Don Gianfranco Formenton
Israele cosa dovrebbe fare? Si chiede il presidente? Cosa avrebbe dovuto fare già da decenni, rispondo. Sono più di trent'anni che ci aspettiamo una cosa semplicissima che risolverebbe subito tutti i problemi del medio oriente e porrebbe fine alla questione di uno stato etnico che da oltre cinquant'anni determina il termometro politico del mondo e dà pretesti a tutti i fondamentalisti del mondo che arrivano ad auspicare persino la sparizione di questa entità "anomala " (anomala nel senso che mentre non esiste uno stato "cristiano" o "mussulmano", esiste uno stato "ebraico". Anche Gandhi sottoloneava questa "anomalia")nella storia dell'umanità... E' talmente semplice che nemmeno si racconta più... Israele dovrebbe semplicemente ottemperare alla risoluzione dell'ONU che stabilisce che Israele deve ritirarsi dentro i confini stabiliti nel 1948. Tutto il resto è semplicemente frutto di usurpazioni, di invasioni, di sopraffazioni che non giustificano il terrorismo ma ne alimentano i pretesti. In nome delle risoluzioni dell'ONU si fanno guerre a "stati canaglia" (e la "canaglità" è sempre stabilita dal più fedele alleato e fornitore di armi e di dollari di Israele) ma quando si tratta di Israele c'è sempre un veto, una settimana di tempo, una comprensione, un appello contro l'antisemitismo, una solidarietà internazionale che lascia molto spazio al dubbio che questi signori (gli israeliani) non siano proprio nella categoria degli oppressi ma piuttosto in quell'altra. Comunque sparare sui pullmini pieni di civili in fuga, bombardare le autostrade, le case, le infrastrutture di un paese libero (il Libano) non si chiama "legittima difesa" ma aggressione che nelle proporzioni non ha nulla a che vedere con qualche centinaio di razzi katiuscia lanciati da qualche manipolo di guerriglieri. La cosa triste è che non c'è mai un "dolorometro" che misuri la smisurata sofferenza di chi fa sempre le spese della politiche dei "terroristi di stato". Non so quantificare il dolore dei civili israeliani e di quelli libanesi, dei profughi cronici dei campi libanesi e degli occidentali che si trovano li per lavoro. Resta comunque decisa la condanna e la maledizione ferma verso tutti i "terroristi", in divisa o no, che fanno del terrore l'unica forma di linguaggio in questo sporco mondo. Che Dio Onnipotente e Misericordioso li incenerisca tutti, che non si conservi nemmeno il ricoro di loro e che le sofferenze che infliggono ai poveri della terra ricadano su di loro. ("Mutatis mutandis" questo è il senso di molte espressioni dei Salmi della Bibbia che tutti i cristiani sono tenuti a pregare mattino e sera!) Dio lo faccia!
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