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QUANDO I FASCISTI VENNERO CACCIATI DAL GATHERING ANIMALISTA
by Attivista Wednesday, Jul. 26, 2006 at 3:30 PM mail:

Sono attivista animalista impegnato in varie campagne di Liberazione Animale e Umana in Italia e non solo. Voglio far girare questa mail perchè tutti si rendano conto della grave situazione di infiltrazione nazi-fascista in cui versa il movimento animalista italiano (e non solo). Due attivisti animalisti collaboratori di Massimo Tettamanti (quello dei calci in culo agli anarchici e dell'animalismo apolitico, quello che nella sede dell'Atra teneva un salvaschermo nazista)sono stati allontanati da un Gathering in Inghilterra. Finalmente il movimento animalista riesce a prendere posizione e allontanare esponenti di destra. La mail è molto lunga ed è stata girata anche da Marina Berati (anche lei animalista apolitica e collaboratrice di M. Tettamanti) e dal Collettivo Animalista purtroppo fin troppo tollerato da tanti attivisti radicali, ma la mando lo stesso perchè lo scenario sia chiaro. Mi spiace solo per il fatto che Cxxxxo del Coordinamento Chiudere Morini ha preso le difese dei due fascisti per fare in modo che non fossero allontanati dal gathering.

Questa l'introduzione di Marina Berati che prende le difese dei due fascisti, più sotto la loro testimonianza.

Da: AgireOra Network
Data: Wed, 26 Jul 2006 00:47:09 +0200
A: <flespa@>
Oggetto: [AgireOra] [NOTIZIA] Attivismo animalista e influenze politiche:un
fatto grave

Il messaggio che segue e' stato inviato a varie mailing list da Corrado,
un attivista animalista svizzero che conosco da svariati anni - e
conosco il suo impegno specialmente nelle campagne di azione militante
stile SHAC.

Credo sia importante diffonderlo perche' e' ora di dire chiaramente che
l'attivismo animalista non deve avere nessuna connotazione politica, di
destra, di sinistra, di centro, anarchico, verde rosso blu o quant'altro.
Nessuno ha il diritto di dire che chi non ha le sue stesse idee
politiche NON puo' essere animalista, o attivista, o attivista di un
certo tipo. Perche' agli animali che muoiono nei laboratori, negli
allevamenti e nei macelli non gliene puo' fregare di meno delle vostre
idee politiche! (e a me pure)

E trovo RIDICOLO che delle persone in nome dell'antifascismo si
comportino esattamente da fasciste, anzi, diciamo pure da squadriste (a
quando l'olio di ricino, ragazzi?! O meglio, ragazzini, data l'eta' di
alcuni dei protagonisti del "bel gesto" qui sotto raccontato...).

E' patetico che questa gente non abbia argomentazioni piu' fondate per
giustificare il loro mettere la politica davanti agli interessi degli
animali, e sappiano solo dire, quando una persona non ha *esattamente*
le loro idee politiche, che e' "fascista" o "razzista". "Se non sei come
me, sei fascista". Ecco il loro "ragionamento".
Sostanzialmente, quando una persona ha delle idee - che esulano del
tutto dalle questioni animaliste - che a loro non piacciono, decidono -
decidono loro - che e' questa persona e' "razzista" e a qual punto la
tal persona si deve difendere davanti al loro tribunale della Santa
Inquisizione. Un modo di procedere un po' agghiacciante, no?

Invece, il guardare quanto "puri" sono loro e i loro amici per niente
animalisti (spesso mangiacadaveri) che si portano dietro alle
manifestazioni (quelli, si', ci possono stare, ai raduni animalisti), o
guardare da dove arrivano i soldi che usano per le loro attivita' e per
vivere, questo, non lo fanno mai.

Ma, miei cari, vi dico: non lasceremo che VOI decidiate che il movimento
per la difesa e la liberazione degli animali debba essere connotato
politicamente come piace a voi, che le vostre invenzioni e bugie e
accuse campate in aria trovino seguito, ne' che lo trovi il vostro
comportamento da polizia segreta.

Sono disgustata da quanto accaduto, noi siamo tutto quello che gli
animali, ogni giorno sfruttati e ammazzati, hanno, e guardate cosa
facciamo anziche' difenderli e mettere la loro vita e la nostra lotta
per loro davanti a tutto...

Non so se sia piu' tristezza o rabbia, quella che provo per quanto e'
successo.


"Buona" lettura.

Marina Berati

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Messaggio di Corrado - wolfkoni@bluemail.ch

Il 23 e 24 giugno ho partecipato al Gathering animalista nel Kent
(Regno Unito), organizzato da attivisti di spicco del movimento
animalista radicale, in cui peraltro mi riconosco.

Dopo aver assistito ad alcune conferenze venerdi' e sabato, sabato
pomeriggio sono stato avvicinato da due ex attivisti del Centro di
documentazione animalista di Lugano, di cui faccio tuttora parte, che
mi hanno minacciato. Da Mattia, uno dei due attivisti di cui
peraltro ero amico e col quale ho lavorato insieme da un punto di
vista animalista per due anni, mi e' stato detto che "per il mio
bene" - queste sono state esattamente le sue parole - dovevo
andarmene. Mi e' stato detto che con quel campus, dove secondo lui
tutti erano anarchici, per un estremista di destra e un razzista come
me non c'era posto. Ha precisato per ben due volte che lui e Malva
(l'altra attivista) mi avvisavano "per il mio bene", perche'
c'era gia' gente pronta a intervenire. Mi e' stato fatto chiaramente
capire che non sarebbe stato lui a darmele, ma altri presenti al
campo.

Non ho seguito le indicazione della coppia, ma ho spiegato quanto
era accaduto non solo a Lorenzo, ma anche a un attivista inglese,
John, che avevo personalmente conosciuto un mese prima a
Coventry, in relazione al libro che sto scrivendo su Barry Horne,
l'attivista animalista radicale che nel Regno Unito e' morto in
carcere pochi anni fa.

Dopo pochi minuti Mattia e due organizzatori del Gathering, una
donna e un uomo che penso si chiami Brendon, mi hanno raggiunto e
chiesto se ero un fascista, poiche' questo era stato loro riferito.
Il tono non lasciava tuttavia adito a dubbi: per loro lo ero, e le
domande che mi venivano poste, puramente retoriche. Ho riposto di non
essere ne' fascista ne' nazista, perche' questa e' la semplice
verita', e dal quel momento sono stato sottoposto a una serie di
domande sulla mie idee politiche. Non mi e' stata rivolta una sola
domanda sulla mia "fede" animalista perche', cosi' almeno mi e'
parso, non era affatto messa in discussione. Il problema era solo di
natura politica. Pochi minuti dopo sono stato raggiunto da Mattia e
da alcuni attivisti del coordinamento Chiudere Morini, che hanno
rintuzzato le accuse.

La prova della mia presunta fede fascista e' stato il rifiuto da
parte mia di firmare una dichiarazione sottoposta circa due anni fa
da Mattia a una riunione a Lugano con cui l'Atra avrebbe dovuto
chiedere il divieto di partecipazione per il gruppo italiano 100%
animalisti a una manifestazione contro la vivisezione, in programma a
Ginevra. Preciso che persino esponenti del Cda e dell'Atra
dichiaratamente di sinistra si sono rifiutati di firmare quella
dichiarazione, dal momento che nessuno di noi conosceva
l'associazione in questione, e che questa era comunque un movimento
animalista e non politico.

Aver definito "coglioni" quelli dell'AIP in una mia mail a Mattia
che mi comunicava di non voler piu' aver nulla a che fare con me, e'
stata portata come ulteriore prova.

Ho chiesto, visto che non si fidavano delle mie parole e che le
accuse si reggevano solo su quanto dichiarato da Mattia, di domandare
notizie sul mio conto non solo a lui, ma anche al presidente
dell'Atra e a Massimo Tettamanti, responsabile di Shac Svizzera. Al
che uno degli organizzatori (la donna) mi ha risposto testualmente:
"Infatti abbiamo problemi anche con Tettamanti".

Ho spiegato, o meglio dovuto spiegare, che essere di destra per me
significa avere certi valori, chiamarsi fuori dal progetto di
omologazione planetaria che e' in atto, difendere gli interessi
nazionali, essere a favore delle piccole patrie e delle minoranze
etniche e contro l'adesione della Svizzera all'Unione europea,
credere nelle tradizioni, essere contro l'aborto, a favore di
un'immigrazione controllata, contro la globalizzazione e la
mondializzazione, a favore dell'autarchia dell'Europa e contro la
tecnologia e la modernita' esasperata. Essendo a favore del principio
dell'autodeterminazione dei popoli ho anche fatto presente di aver
scritto persino articoli a favore di realta' non certamente di
destra, come l'Ira e l'Eta. Ma tutto questo non e' stato
sufficiente.

A un certo punto uno degli organizzatori, rivolto a me e a Lorenzo
ha testualmente detto: "Non avete ne' cinque ne' tantomento dieci
munti: dovete andarvene adesso". A questo punto e' intervenuto a mia
difesa John, che si e' opposto a questa richiesta. Sono
seguiti alcuni scambi di battute tra gli inglesi, due dei tre
organizzatori se ne sono andati e la discussione e' continuata. Io,
John, Claudio (di Chiudere Morini) e una ragazza italiana da
una parte, il mio compagno, una delle organizzatrici inglesi e altri
attivisti di Chiudere Morini dall'altra. Per rispondere ad altre
domande ho chiesto e ottenuto che Mattia non fosse presente. Senza
essere melodrammatici: l'ho chiesto puramente per motivi personali,
dal momento che mi dava fastidio farmi vedere crocifiggere sotto i
suoi occhi.

Quando Lorenzo ha chiesto a uno degli organizzatori se essere di
estrema sinistra avrebbe rappresentato un problema, gli e' stato
detto chiaramente di no. E quando ha obiettato che allora quello non
era un raduno animalista, ma un Gathering politico di sinistra gli e'
stato detto testualmente (e l'ho sentito anch'io): "Questa e'
l'ultima che hai detto, adesso ve ne andate".

La discussione e' durata quasi tre ore, al termine della quale io e
il mio compagno abbiamo ottenuto il "permesso" di rimanere da Claudio
che - devo precisare - con me e' stato il piu' civile e pacato del
gruppo.

Nel frattempo, a chi ci passava vicino e chiedeva cosa stesse
succedendo, veniva risposto: "ci sono due fascisti".

Per questo motivo Lorenzo e io abbiamo preferito andar via, ora che
in realta' avremmo potuto rimanere. Ma il clima era davvero
irrespirabile e venivamo guardati come due marziani.

Presumibilmente in seguito a quanto accaduto al Gathering, il
gruppo SHAC inglese ha intimato a Massimo Tettamanti di non fare piu'
niente a nome di SHAC-Svizzera (campagna alla quale io ho sempre
partecipato molto attivamente e che stava ottenendo un buon seguito
in Svizzera). Tanto che il sito e' stato chiuso.

Io sono rimasto scandalizzato e deluso non solo dal comportamento
del mio ex amico, ma soprattutto dagli organizzatori del Gathering
che gli hanno creduto ciecamente e mi hanno trattato in modo
inconcepibile. Sono stati loro a dirmi che me ne dovevo andare
subito, dopo un aggressivo e sommario interrogatorio di stampo
poliziesco. E se non fosse stato per John, che avevo
conosciuto un mese prima, sarei stato letteralmente buttato fuori.

Ho voluto rendere pubblica la cosa perche' e' bene si sappia cosa
può succedere a un animalista di destra, e anche perche' ritengo
importante lanciare un messaggio a tutto il mondo animalista.
Naturalmente non per quello che e' successo a me, che è ben poca
cosa. Ma e' ormai da anni che alcuni gruppi stanno dando un'immagine
ben precisa dell'animalismo radicale, che vorrebbero fosse solo "cosa
loro". Che si sappia - almeno questo e' il mio punto di vista - che
l'animalismo radicale non puo' e non deve essere caratterizzato da
alcuna matrice politica. Oggi - prendiamone atto - purtroppo non e'
cosi' e coloro che credono nella liberazione animale sono spesso
visti, sia all'interno che all'esterno, solo come cellule
dell'anarchismo di estrema sinistra. E chiunque non abbia le loro
stesse idee su alcuni argomenti, come l'immigrazione, viene
considerato "fascista", indipendentemente dal suo reale vissuto politico.

Questo in estrema sintesi. Sono a disposizione per chiarire
particolari o aggiungerne altri nel caso ce ne fosse bisogno. Ho
cercato di essere il piu' conciso e obiettivo possibile. Ma tengo a
precisare che gli organizzatori sono stati particolarmente aggressivi
e se non fosse stato per John (che in una mail si e' detto
molto dispiaciuto per quello che e' successo), Lorenzo e io saremmo
stati allontanati dopo pochi minuti. Ripeto, perche' mi sembra
importante, che a me e a Lo non e' stata rivolta una sola domanda di
stampo animalista. Il problema e' stato unicamente di natura
politica.

Grazie per aver letto fino in fondo e ciao a tutti.
Corrado Galimberti

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