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Lezioni di psicologia del carattere fascista;l'aggressività afocale.
by Tiresia Thursday, Aug. 03, 2006 at 7:33 PM mail:

Quarta lezione di psicologia applicata della personalità autoritaria/afscista;l'aggressività non focalizzata.(Ad uso degli antagonisti di sinistra,corso avanzato). L'anniversario celebrato ieri della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 ,ci offre l'occasione di ricordare uno dei tratti tipici delle personalità autoritarie e,in special modo,fasciste.

Unanimamemente,gli studiosi del fenomeno del terrorismo italiano negli anni 70',convergono nel porre una DIFFERENZA FONDAMENTALE fra il terrorismo nero e quello rosso:
LA SELETTIVITà INDIVIDUALE(o focalizzazione).

Si tratta del processo per cui all'interno di un obiettivo da "colpire" si seleziona e distingue fra le persone in base alle loro reali responsabilità.

La selettività individuale era attuata quasi sempre dalle organizzazioni rosse(br,prima linea,ecc)e quasi mai da quelle nere.
Cioè,le BR colpivano il tal giudice per precise responsabilità legali,il tal giornalista per precise analisi politiche,eccetera,al massimo ci andava di mezzo la scorta.
Le organizzazioni nere(un pò diverse anche per natura organizzativa)colpivano nel mucchio;l'orrore aggiuntivo delle stragi nere di piazza Fontana,Brescia,Bologna,Italicus,eccetera,stava in quelle scene di corpi maciullati di bambini,vecchiette,donne ,uomini che avevano la sola colpa di andare a prendere il treno o depositare la pensione in banca.

Perchè questa differenza strutturale?

Dal testo base del nostro corso-"La personalità autoritaria" di Adorno e altri- andiamo al volume 3 pagina 94,dove si trova la risposta 2 alle fondamentali 8 domande proiettive.
La domanda recita "Quali desideri sono particolarmente difficili da controllare?".
La risposta delle persone ad alto punteggio sulle scale autoritarie concerne l'aggressività non focale e/o motoria.

Ad esempio:
"Il desiderio di fare a gomitate per uscire da un posto affollato,semplicemente per cedere quante persone riuscirei a superare prima di venir fermato".
"Il desiderio di darmi sempre da fare,in modo da non prendere a schiaffi qualcuno"
"Andare in collera"
"Il desiderio di sfogarmi quando mi arrabbio"

Anche nella domanda 1,che recita"

Ricordiamo che nella bella "Emozioni" di Lucio Battisti,c'è una frase che dice"Prendere a pugni un uomo solo perchè è stato un pò scortese/sapendo che quel che brucia non son le offese".
Sapendo,dice,che non sono le offese in sè a far male(e qui il dsicorso si ferma si ferma,la capacità introspettiva delle destre è molto bassa)e se fossero andati avanti,Battisti e Mogol avrebbero dovuto dire"Non sono le offese in sè che bruciano,ma io,non so perchè,ma sono sempre incazzato col mondo,sono arrabbiato dentro,e vedere uno ostile mi fa male,già lo sono stati troppo coloro che mi hanno allevato,e chi mi tratta male assume le loro sembianze e io mi voglio vendicare".
Perchè in un cantante antiautoritario come De Andrè sarebbe impossibile trovare una frase come quella di "Emozioni"?
Perchè nella cultura delle destre c'è spesso di mezzo il "prurito alle mani" a priori,cioè non-selettivo?
Perchè amano il Che quasi quanto Mussolini ,nonostante la radicale diversità politica?Perchè non focalizzano anche in casi estremi come questi ma sono addirittura portati a far combaciare gli estremi?

RISPOSTE
Perchè il Che è un "guerriero".
Uno che ,aldilà del suo essere di sinistra,teorizzava e praticava una vita di battaglia.
Esplicava continuamente nella prassi il "prurito alle mani".
Non conta tanto la direzione(focalizzazione,selezione,distinzione,discernimento)nell'aggressività/battaglia,ma conta farla.
E "chi ci prende ci prende".
Da dove proviene quest'appannamento ?Perchè c'è un'opacità,una nebbia nel distinguere chi merita punizioni e chi è innocente?
Beh,lo sappiamo già.
Come per le altre puntate del corso,anche qui la genesi sta nella prima infanzia.
Modelli di relazioni primarie con genitori aggressivi senza motivi,o meglio per motivi esterni e generici rispetto ai contesti di punizione.

Un padre frustrato dal lavoro che torna a casa stanco e inveisce urlando o aggredendo i membri della famiglia che fanno una cosa che gli da minimamente fastidio.
Adulti che,più che educare e pensare educativamente, si sfogano sui piccoli vittime indifese senza motivi che non siano ridicoli pretesti.
Relazioni umane dove lo scatto aggressivo ingiustificato è sempre pronto e latente nell'aria.

Chi cresce in un'atmosfera del genere,difficilmente riuscirà ad uscire da questa piega di relazioni umane.
Fatte,appunto,di aggressività e sfogo sadico non focalizzati ,non giustificati e proporzionati ma diffusi ed immanenti rispetto a chi capita a tiro.

In questo senso,sarebbe da riconsiderare anche la giustificazione politica classica del terrorismo nero italiano degli anni 70'.
Non solo,come si diceva,stragi di innocenti generalizzate atte a spargere il desiderio di "ordine",l'incubo notturno di tutti i bambini di destra.
Ma anche stragi con razionalizzazioni politiche ma eseguite da poveri sadici sanguinari per sfogo e con pretesti politici.

Ciao
Tiresia

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