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Corteo per Renato, senza Bertinotti (menomale!) e con "il mistero di Caruso"
by www.mercantedivenezia.org Sunday, Sep. 24, 2006 at 7:28 PM mail:

Renato è morto assassinato da mano fascista qualche settimana fa sul litorale romano di Fiumicino.
Per lui migliaia di compagni hanno sfilato per le vie di Focene, sfidando la bestia squadrista che si annida nel covo 2.11, adeguatamente protetto da un cordone di poliziotti schierati.
C'erano i compagni che Renato lo conoscevano personalmente e quelli, tra cui chi scrive, che invece non hanno mai avuto la fortuna di incontrarlo.
Non c'era Bertinotti e forse questa è l'unica cosa buona fatta in tanti anni di segreteria.
All'indomani della visita di cortesia a casa del carnefice, solennizzata da attestazioni di stima, dalla doverosità di "gettare un ponte verso una cultura così lontana" e dall'incapacità di parlare al presente omettendo premeditatamente la serie impressionante di attacchi squadristi anche soltanto degli ultimi anni) , assistiamo ad un rigurgito di sensibilità che forse sarà stato apprezzato anche da Renato.
Bene Bertinotti, che avrà pensato:"meglio non esserci", e condividiamo in pieno.
C'era però Francesco Caruso, forse capo carismatico dei disobbedienti campani nei ritagli di tempo e di professione Onorevole di Rifondazione Comunista (area Bertinottiana) o forse Onorevole di Rifondazione Comunista a tempo perso e capo carismatico dei disobbedienti a tempo pieno.
Chissà quale delle due versioni corrisponde al vero!
Di certo "il mistero di Caruso", uno dei tanti di cui è piena quest'epoca così frammentaria (anche sul piano identitario), può essere svelato soltanto dallo stesso Onorevole (senti come suona bene), il solo a poterci dire in quali panni si trova meglio.
Un partigiano, sul finire del corteo, ha chiesto di riflettere sull'ignavia in cui questo Paese è sprofondato.
Grosso modo il senso di quanto ha detto è questo:"insegnano alla gente a mischiare fascismo ed Antifascismo nel comune calderone dell'estremismo".
Sarebbe opportuno domandarsi se il riferimento era anche a Don Fausto, come io penso che fosse essendo più che giusto non abbassare mai la guardia contro uomini così terrificanti da mescere tutto nella stessa pappetta!.
In molti hanno pensato proprio al Presidente della Camera quando il compagno partigiano ha parlato, così come vi ha pensato il compagno Saverio(aggredito dalla Bestia qualche mese fa a Casalbertone e pure lui presente per ricordare Renato) impegnato nei giorni addietro ad imbevere di alcol la striscia di Bandiera del PCI dove stava l'autografo di Fausto Bertinotti.
La firma è andata via ma rimane un alone che se lo guardi bene ancora conduce alla vergogna per avere avuto un Segretario che nessuno poteva immaginare più mortificante.
Il corteo è stato bellissimo, i fascisti non si sono fatti vedere, nemmeno Bertinotti.

francesco fumarola, http://www.mercantedivenezia.org

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