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Milano: contro la repressione, solidarietà agli antifa torinesi
by FAI e Circolo Malfattori Tuesday, Sep. 26, 2006 at 10:15 PM mail: faimilano@tin.it

Sabato 30 volantinaggi contro la repressione e in solidarietà agli antifascisti e antirazzisti torinesi sotto processo. Presenza nei mercati e, in particolare, in quello di Viale Papiniano per l’intera giornata.

DA TORINO A MILANO: REPRESSIONE AD ALTA VELOCITA’

Il 19 luglio 2006 si è concluso a Milano il processo per i fatti dell’11 marzo 2006 con una sentenza di condanna a 4 anni per 18 degli imputati tuttora agli arresti domiciliari.
Quei 38 minuti in Corso Buenos Aires sono costati molto caro ai 29 compagni che avevano deciso di manifestare il loro dissenso nei confronti di chi ha consentito una manifestazione fascista in pieno centro città.
Dopo 130 giorni di custodia cautelare nelle carceri di San Vittore e Bollate, negazione dei permessi visita dalla data di rinvio a giudizio e lettura del dispositivo di sentenza a porte chiuse, ecco la condanna. Bel colpo per uno Stato che non tollera alcuna forma di dissenso non allineato.
L’accusa era di devastazione e saccheggio, pena prevista dagli otto ai quindici anni. Il pubblico ministero ha chiesto cinque anni e otto mesi, nessuna attenuante. Bastava passare una bottiglietta d’acqua ad un compagno per rischiare una condanna ad un reato che prima del G8 di Genova non solcava da 22 anni le aule dei fori italiani.
Nessuno dei 29 imputati era riprodotto in un fotogramma o frammento di video nell’atto di compiere i reati contestati. Eppure l’ingranaggio repressivo si è messo in moto e questa volta ha punito davvero duramente.
Chiuso un processo se ne apre un altro. A Torino. Il 2 ottobre 2006 inizia il processo a carico di 10 compagni arrestati durante un corteo di denuncia di un raid fascista nella casa occupata Barocchio nella notte dell’11 giugno 2005 che è quasi costato la vita a due degli occupanti.
Il reato contestato è ancora di devastazione e saccheggio. Anche in questo caso il rischio è di una pena che va dagli otto ai quindici anni.
Come a Milano anche a Torino l’intento è chiaro. Chi non si allinea, chi lotta contro lo Stato, chi non collabora coi poteri forti finisce nella canicola delle maglie repressive che non hanno alcun freno e con leggerezza disarmante dispensano condanne pesanti come macigni.
Esprimere liberamente il proprio pensiero e manifestare il proprio dissenso mettono in allarme lo Stato che reagisce duramente e “seda gli animi”.
È lungo l’elenco di compagni arrestati o indagati perché non allineati, perché instacabili denunciano abusi e violenze, perché si difendono dalle aggressioni fasciste, perché non accettano supini le molteplici espressioni dell’autorità quali l’uso della forza, il trattamento disumano riservato agli immigrati, l’imposizione di “grandi opere” che stravolgono l’ambiente e sono un pericolo per l’uomo, le condizioni di assoluta precarietà lavorativa e abitativa in cui non-vive la maggior parte della popolazione e il sostegno ad occupazioni militari e guerre.
Il delirio repressivo non si arresta e alla lunga lista di procedimenti in puro stile repressivo si aggiunge il recente rinvio a giudizio di 9 antirazzisti torinesi accusati di interruzione di pubblico servizio per una protesta contro i lager-CPT in consiglio comunale nel novembre 2000.
Ancora una volta il messaggio è fin troppo chiaro: reprimere e punire chi esprime il proprio sdegno nei confronti di ingiustizie e abusi. La parola d’ordine è, come sempre, dividere, lacerare e piegare chi ha scelto di lottare ogni giorno per la libertà di ogni individuo e contro un mondo sempre più ingiusto e diseguale.
La risposta non può che essere ancora una volta la critica radicale e la lotta a qualsiasi forma di abuso e repressione perpetrati dallo stato e dai suoi gregari. Una lotta che non può non coinvolgere l’intera società di fronte alla compressione e negazione delle libertà fondamentali di ogni individuo.
Esprimiamo la nostra solidarietà ai compagni che il 2 ottobre affronteranno un processo lungo e difficile e a tutti quei compagni che da anni lottano ed esprimono il loro dissenso verso ogni forma di autoritarismo, sfruttamento e repressione.

FEDERAZIONE ANARCHICA MILANESE
CIRCOLO DEI MALFATTORI - MILANO

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