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CLIMA: BIOLOGO, PIANETA VERSO UN NUOVO MEDIOEVO
by Ansa Monday, Oct. 16, 2006 at 5:09 PM mail:

da Ansa.it

(ANSA) - MILANO - Con la calotta polare artica completamente sciolta, gli oceani si alzeranno di sette metri, invadendo le coste, distruggendo citta' ed economie, portando il mondo in un nuovo Medioevo. Succedera', se non vengono limitate le emissioni di anidride carbonica che causano i cambiamenti climatici, entro il 2030. Lo prevede il biologo australiano Tim Flannery nel suo libro 'I signori del clima' (Corbaccio). ''Gli anni critici sono i prossimi dieci, a meno di non cambiare le tendenze - annuncia lo scienziato, di passaggio a Milano per promuovere il suo libro-denuncia - riducendo le emissioni di anidride carbonica, la distruzione della calotta polare conseguente al riscaldamento globale sara' irreversibile, con il rischio di dar vita, entro il 2030, a uno scenario da Medioevo''.

Nonostante Flannery abbia spostato di 20 anni la 'dead line' del clima, che nel volume, uscito appena due anni fa, era prevista per il 2050, pensa che sia ancora possibile fare qualcosa per rallentare questo processo planetario: ''possiamo rallentare questi processi, anzi, la nostra velocita' di reazione ad essi determinera' il livello di disastri cui andremo incontro, potremmo addirittura - ipotizza - invertire gli eventi, ma solo con un atteggiamento globale, simile a quello usato quando si affronta una guerra. Se tutti i paesi lavorassero insieme al problema - immagina - basterebbero cinque anni per affrontarlo, perche' abbiamo sia le tecnologie sia la capacita' industriale per farlo, ci manca solo - lamenta - la forza morale per farlo''.

Al momento, si profila ''una corsa parallela tra le opportunita' da cogliere e i cambiamenti atmosferici che, per inerzia, potrebbero procedere ancora piu' rapidamente. Sta a Prodi e a tutti i governanti - riflette - prendere le decisioni giuste in questo momento, che e' il test piu' grande con cui si sia mai confrontata l'umanita', perche' mettera' in discussione le strutture politiche e il futuro stesso''. Il guaio e' che ''quando si parla di questi argomenti, la gente passa rapidamente dall'ignoranza alla disperazione, ed e' un atteggiamento che non ci si puo' permettere''. Tutti, infatti, secondo l'autore, siamo 'signori del clima', responsabili dell'inquinamento che porta ai cambiamenti che rischiano di seppellire la terra sott'acqua: ''molti dicono che l'America o la Cina sono le responsabili del problema, ma invece lo siamo tutti, perche' ognuno di noi usa l'energia elettrica, che per la maggior parte viene prodotta da carbone fossile, il 56% del quale rimarra' nell'atmosfera per i prossimi 100 anni''.

Certo, anche se il 10% della popolazione mondiale cambiasse le proprie abitudini, passando ai panelli solari, alle lampadine a basso consumo, andando a piedi anziche' in auto, come consiglia l'autore nel suo libro, questo non servirebbe granche', pero', secondo Flannery, la gente ha un altro potere: quello di costringere i Governi, i politici, a intraprendere delle azioni per loro conto e sotto la loro pressione. Uno dei primi obiettivi, in questo senso, sarebbe spingere gli Stati che non l'hanno fatto, come l'America, a ratificare il protocollo di Kyoto che comunque, per essere davvero efficace, dovrebbe ridurre 12 volte tanto, rispetto a quanto previsto ora, l'emissione di gas serra.

Passare ad altre forme d'energia come quella solare, eolica e nucleare, non riportera' certo l'umanita', che ha tecnologie e capacita' industriali per affrontare la transizione energetica, ai tempi della pietra, anzi, ''c'e' gia' chi intravvede opportunita' economiche in questa fase'', mentre rimandare questo cambiamento, secondo l'autore, non potra' farci che precipitare in un nuovo Medioevo. Periodo di transizione cui - nella peggiore delle ipotesi delineate da Flannery - potrebbe seguire la scomparsa della stessa civilta'.

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