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Keith Olbermann attacca Bush sulla nuova legge antiterrorismo
by putino Thursday, Oct. 19, 2006 at 5:03 PM mail: putino@gmail.com

Trascrizione in italiano della puntata di Countdown su MSNBC del 17 ottobre 2006

KEITH OLBERMANN, AUTORE DEL PROGRAMMA: La storia probabilmente non gioca mai bene alla Casa Bianca. Le facce inespressive dei quadri della Casa Bianca ci dovrebbero raccontare le storie di quando John Adams vide morire la sua carriera politica per aver insistito troppo sulla necessità di usare l'Alien and Sediction Act per zittire i suoi critici sui giornali del Paese, o di quando l'ordine esecutivo emesso da Franklin Delano Roosevelt per arrestare tutti i cittadini japano-americano durante la seconda guerra mondial necessitò di scuse presidenziali formali agli eredi di quei poveretti, otto presidenti più tardi.

Ma nonostante questo, qualcuno avrebbe comunque dovuto avvertire il presidente Bush che oggi è esattamente il 135esimo anniversario del giorno nel quale l'allora presidente Grant sospese l'habeas corpus in gran parte della South Carolina per il nobile ed urgente proposito di combattere contro il Ku Klux Klan e assicurare a tutti gli ex schiavi da poco liberati la possibilità di esercitare il loro diritto di voto; entrambe le cose mai realmente accadute. L'habeas corpus è la tua principale difesa contro la possibilità di essere messi in prigione senza accuse od essere giudicati senza difesa e sbattuti in galera senza alcuna ragione, sia allora che oggi.

E' la nostra quinta storia su "Countdown" dalla ripresa delle trasmissioni dopo la pausa estiva: Presidente Bush, buon Habeas Corpus Day.

Come prima cosa questa mattina, il presidente ha reso legge il Military Commissions Act del 2006, da poco approvato dal Congresso, che abolisce l'habeas corpus, ovvero il diritto dei prigionieri sospettati di terrorismo, o di chiunque altro, di conoscere il motivo per cui sono stati arrestati, sulla base del fatto che il presidente ed il suo partito non pensano che questo diritto debba applicarsi a chiunque venga dichiarato un 'nemico combattente'.

Inoltre, la legge consente alla CIA di continuare ad usare tecniche di interrogatorio a meno che non causino, cito testualmente, "serio dolore fisico o mentale". E permette al presidente di scegliere secondo la sua sola ed esclusiva volontà a quali parti della Convenzione di Ginevra obbedire. Non so se sia cosa buona ascoltare il presidente descrivere questa cosa, questo ripudio di tutte quelle libertà per le quali sono morti i nostri soldati, ma ve lo propongo.

(INIZIA IL VIDEO CLIP)

PRESIDENTE BUSH: Questa legge dichiara specificamente e con chiarezza quali siano i metodi che saranno considerati criminali nel trattamento dei detenuti, così che i nostri uomini e le nostre donne che in futuro dovranno interrogare i terroristi catturati possano adempiere ai loro doveri sempre rimanendo nel contesto della legge. E questa legge ci permette anche di rispettare sia la lettera che lo spirito delle nostre obbligazioni internazionali.

(FINE DEL VIDEO CLIP)

OLBERMANN: Peccato che i democratici di spicco la vedano molto diversamente. Il senatore Ted Kennedy ha definito questa legge "profondamente errata", mentre il senatore Patrick Leahey ha detto, cito testualmente, che questo è "un triste giorno nel quale il Congresso carta-copiatrice della Casa Bianca ha eroso le nostro libertà", ed il senatore Russ Feingold ha aggiunto che "in futuro guarderemo a questa giornata come una infamia nella storia della nostra nazione".

Fuori la Casa Bianca, una decina di individui ha protestato contro l'approvazione della legge vestiti come le vittime degli abusi di Abu Ghraib o i detenuti per terrorismo. Molti di essi sono stati arrestati, anche se apparentemente sono stati prontamente rilasciati, nonostante fossero già vestiti per andare a Guantanamo.

Per capire meglio cosa significa questa legge per tutti noi, ho invitato a questa puntata Jonathan Turley, professore di diritto costituzionale alla George Washington University.

Voglio iniziare domandandoti lumi su una specifica parte di questa legge che definisce 'nemico fuorilegge combattente' chiunque, cito testualmente, sia "una persona che, prima, durante, o dopo la data dell'inizio in vigore del Military Commission Act del 2006, è stata dichiarata nemico illegate combattente da un tribunale specifico o da qualsiasi altro tribunale nominato dall'autorità del presidente o del segretario alla difesa".

Tutto questo non significa praticamente che basta che Bush o Rumsfeld affermino che, chiunque in questo Paese, cittadino americano o meno, innocente o meno, sia un presunto terrorista per sbattere questa persona in galera come 'nemico fuorilegge combattente'?

JONATHAN TURLEY, PROFESSORE DI DIRITTO COSTITUZIONALE ALLA GEORGE WASHINGTON UNIVERSITY: Certamente, è così. Di fatto, questa legge afferma che basta semplicemente che una persona abbia dato un supporto materiale ad una organizzazione che il presidente ritiene connessa a gruppi considerati terroristi, affinchè questa persona venga considerata un nemico combattente e quindi possa essere arrestata senza mandato giudiziario.

Ed il fatto che il presidente nomini questo tribunale non ha alcun senso. Capiamoci, dietro di lui durante la cerimonia di inaugurazione del secondo mandato, c'era il suo segretario alla giustizia, la persona che ha firmato un memorandum che permette l'uso della tortura contro i prigionieri della guerra al terrorismo, che permette di torturarli al punto di arrivare alla morte o a seri problemi fisici.

Se un presidente nomina una persona del genere come segretario alla giustizia, si può facilmente immaginare chi possa nominare in un tribunale come quelli citati dalla legge.

OLBERMANN: Ciò vale a dire che, ai sensi di questa legge, l'unica vera cosa che tiene te, me o i telespettatori, lontani da Guantanamo è la sanità mentale e l'onestà del presidente degli Stati Uniti d'America?

TURLEY: Esatto. Ed è un cambiamento enorme per la nostra democrazia. Il legislatore ha creato un sistema dove l'unica speranza è quella di essere ben considerato o nelle grazie del presidente. Tempo addietro Madison diceva di aver creato un sistema che serviva essenzialmente per essere gestito dai diavoli, dove però questi non potevano far del male, perchè non dovevamo dipendere dalle loro buone motivazioni.

Oggi invece è così. E le persone non hanno alcuna idea di quale impatto significante questo possa avere nella loro vita. Questo, davvero, è un tempo in cui l'intero sistema americano deve vergognarsi. Quello che il Congresso ha approvato e quello che il presidente ha firmato oggi sostanzialmente revoca oltre 200 anni di valori e principi americani per cui abbiamo sempre combattuto.

Non poteva esserci nulla di più significativo. E la cosa strana è che siamo diventati una sorta di campo di coltivazione di patate costituzionale. Intendo dire, il Congresso ha appena dato al presidente poteri dittatoriali e l'unica cosa che si può ascoltare nel Paese è un enorme sbadiglio per poi pensare ad altro, tipo "Danzare con le Stelle". E' assurdo, sembra di essere in un altro pianeta.

OLBERMANN: C'è qualche difesa possibile contro questa legge? Che ne pensi delle contestazione legali contro la sospensione e l'eliminazione del diritto all'habeas corpus per i prigionieri? E che fine faranno queste proteste, c'è qualche minima speranza che possano arrivare a qualche risultato significativo?

TURLEY: Bene, tu cosa pensi? Io credo che le persone si stiano prendendo in giro da sole se credono che le corti da sole possano di nuovo fermare il presidente dall'assumere praticamente poteri assoluti. La Corte Suprema dipende in pratica un solo voto, quello del giudice Kennedy. E lui ha già lasciato intendere che, se il Congresso avesse deciso di dare poteri del genere al presidente, allora non si sarebbe apposto.

E così noi avremo, in questo Paese, una specie di super-presidente, una specie di regnante assoluto, e dipenderà solo dalla sua volontà decidere chi nominare come nemico combattente e arrestarlo senza processo.

E' qualcosa che nessuno - sicuramente non io - avremmo potuto credere possibile negli Stati Uniti d'America. Ed io non sono ancora sicuro di aver capito come è stato possibile arrivare a questo punto. Ma le persone in generale non hanno ancora inteso a che tipo di combiamento fondamentale stiamo andando incontro come Paese. Quello che è avvenuto oggi ci ha cambiato profondamnete. E non sono così sicuro che torneremo indietro in breve tempo.

OLBERMANN: E se proprio il giudice Kennedy dovesse cercare di farci tornare indietro, qualcuno può sempre affermare che si tratta di un nemico combattente...

Cambiamo argomento: il presidente Bush ha riaffermato oggi che gli Stati Uniti non torturano nessuno. Ma questa legge, tra le altre cose, non garantisce al presidente il potere di torturare i prigionieri?

TURLEY: Questo è il motivo per cui ho spento la televisione appena ho sentito parlare il presidente Bush, perchè non riesco a crederci. Capiamoci, gli Stati Uniti sono profondamente immischiati in casi di tortura. Ed il mondo intero ha accusato la nostra Amministrazione di aver consentito ed ordinato torture, che hanno causato in alcuni casi il fallimento delle funzionalità di organi vitali e persino la morte.

L'Amministrazione americana stessa ha ammesso che è implicata in cose come la 'tortura dell'acqua', che non è solo tortura. Abbiamo condannato persone dopo la seconda guerra mondiale per aver torturato prigionieri in questo modo. Abbiamo sempre considerato questo trattamento come un crimine di guerra. E, mio Dio, che cambiamento di destino è occorso, che ora siamo noi stessi a essere implicati per qualcosa per cui tempo addietro condannavamo le persone.

Cosa siamo diventati ora? Io so che cosa eravamo allora. Ma quando il presidente ha detto che non torturiamo, quello è stato il momento, detto francamente, in cui ho deciso di spegnere il mio televisore.

OLBERMANN: Questo stesso individuo ha usato di nuovo i medesimi argomenti che aveva usato per difendere la scelta di andare in guerra in Iraq, al fine di difendere anche questa legge. Guarda che cosa ha detto e quindi pensaci un attimo su.

(INIZIA IL VIDEO CLIP)

PRESIDENT BUSH: Ma anche a distanza di tempo, le domande rimarrranno poche e concise. La minaccia è stata presa seriamente da questa generazione di americani? E cosa avremmo dovuto fare per sconfiggere questa minaccia?

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OLBERMANN: Secondo te il presidente capisce l'ironia di queste parole se prese fuori dal contesto di questo passaggio particolare, ovvero che quello che lui percepisce come minaccia del terrorismo, possa in realtà essere la minaccia, ben più grave, posta su di noi dal Presidente George W. Bush?

TURLEY: Bene, io sono sicuro che nella storia questa legge verrà considerata come un enorme atto di masochismo. E non sono così sicuro che il giudizio della storia sarà tenero nei confronti del presidente Bush.

Ma, francamente, non sono sicuro neppure che il giudizio della storia sarà tenero nei confronti del resto di noi. Io penso che gli storici futuri si chiederanno: dove eravate? Cosa avete fatto quando hanno approvato leggi del genere? C'erano persone che manifestavano contro i campi di concentramento per i giapponesi, c'erano persone che hanno manifestato per altre leggi del genere. Ma oggi siamo stramente silenti, e la nazione intera sembra ancora dormire mentre i nostri diritti evaporano nel nulla.

OLBERMANN: Bene, non per lodarci da soli, ma credo che abbiamo fatto entrambi almeno un po' di quel che si poteva fare. Ci vediamo a Guantanamo. Come sempre, mille grazie per il tuo tempo, Jon.

TURLEY: Grazie a te, Keith.


Tradotto in italiano da putino (putino@gmail.com)

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