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no al polo dell'innovazione!
by comitato salva vivaio Friday, Oct. 20, 2006 at 2:54 PM mail: com.salvavivaio@libero.it

Il Comitato Vivaio Soderini si è formato nel giugno 2006, in opposizione al progetto per l'edificazione del "Polo dell'Innovazione" (Provincia di Mi), un'opera "faraonica" da costruirsi sulla piccola area verde compresa tra le vie Soderini e Strozzi, con un impatto disastroso, data la spiccata caratteristica socio-educativa assistenziale del quartiere.

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SALVIAMO L’AREA DELL’EX VIVAIO SODERINI DAL “POLO PROVINCIALE DELL’INNOVAZIONE”!
Il Comitato Salva Vivaio Soderini nella disperata lotta per la difesa dell’ultimo spazio pubblico di verde

Da circa cinquant’anni chi abita nella zona di Milano compresa tra le vie Soderini, Strozzi, D’Alviano si trova davanti una vasta area di circa 72.000 mq recintata, all’interno della quale si sono avvicendati vari servizi gestiti da Enti pubblici (Regione Lombardia, Provincia di Milano). Negli anni ’50 una residenza per dimessi dai sanatori, successivamente centri di formazione professionale e, nella parte a verde (ca. 23.000 mq.), un vivaio (da qui la sua denominazione). Da qualche anno, quest’ultima porzione di area, dopo il trasferimento delle attività vivaistiche, è stata lasciata incolta, senza alcun che la rendesse fruibile alla cittadinanza. Il muro ha continuato a dividere e ad allontanare la possibilità di godere di uno spazio verde in una zona che ha visto negli ultimi decenni un alto tasso di urbanizzazione.
Circa tre anni fa la giunta Colli elaborò un progetto di utilizzo, che prevedeva la costruzione di un Polo formativo, espositivo, congressuale, altrimenti detto “Polo Provinciale dell’Eccellenza per l’Innovazione, la Formazione e il Lavoro ”, che avrebbe occupato quasi tutta l’area, salvo una parte destinata a campo sportivo. La Giunta Penati ha fatto proprio il progetto, prevedendo altresì di alienare la porzione dedicata all’attrezzatura sportiva alla Camera di Commercio per la costruzione di un edificio, il c.d. “Palazzo dell’Innovazione”, da adibire ad uffici. In questo nuovo progetto il verde è ridotto a manto di copertura (in salita fino ai 6 metri) della struttura sotterranea, a sua volta sovrastata da due enormi vele in acciaio bianco che toccano l’altezza di 18 metri. Inoltre il Progetto prevede anche un ‘ridimensionamento’ dei giardini pubblici di Via Strozzi. La volumetria edificata prevista, circa 100.000 metri cubi tra fabbricati, autorimesse di pertinenza ed eliporto.
Il quartiere adiacente potrebbe definirsi “zona ad alta densità socio-educativo-assistenziale”.
Infatti vi sono presenti, in un raggio di 200 m., due strutture sanitarie e riabilitative di rilievo nazionale, l’Istituto Redaelli (Via d’Alviano) e l’Istituto Cottolengo Don Orione, la Scuola media “Cardarelli”, la Parrocchia di San Benedetto con Oratorio, Polisportiva, Centro per Anziani e Bocciofila, Centro Ascolto, Consultorio Familiare Decanale, Scuola Materna, Casa Albergo per Lavoratori, tutti situati in Via Strozzi, la scuola materna di Via Caterina da Forlì, il Cinema Teatro Orione. Entro un anno sarà anche completata l’erigenda Casa di Riposo della Comunità Ebraica sita sulla via d’Alviano. A motivo dei numerosi insediamenti la Via Strozzi è attualmente a traffico limitato con dissuasori di velocità: il Progetto provinciale prevede invece che la strada diventi “di viabilità primaria ad alto traffico”. Segnaliamo che quotidianamente, negli orari scolastici di entrata ed uscita e in tutte le ore pomeridiane, tale via è continuamente attraversata da bambini, ragazzi e adulti e anziani che frequentano i vari servizi suindicati. Inoltre, sempre in Via Strozzi, ogni martedì si svolge il mercato all’aperto, luogo di incontro e socialità, anche per i disabili dell’Istituto Cottolengo. È ovvio che tutto questo contesto sarà sconvolto.
Come abbiamo sottolineato, la ‘vocazione’ della zona è di natura specificamente sociale, educativa e sanitaria. Il Progetto della Provincia ne stravolgerà la fisionomia, introducendo servizi e funzioni a carattere espositivo-fieristico, totalmente estranei alle esigenze del quartiere e che comportano un alto indice di utilizzo dello spazio, con conseguente forte aumento di traffico, inquinamento, rumore. Senza dimenticare che un “polo dell’innovazione” è già previsto, con ben altra ampiezza di spazi e di potenzialità, presso l’ex area dimessa della Bovisa, in sinergico collegamento con l’Università.
Da anni la cittadinanza della zona Sederini attende di essere coinvolta nella destinazione dell’area e constata con rammarico un grave ‘deficit di democrazia’ nell’elaborazione del Progetto. Nessuna assemblea pubblica è mai stata indetta per rendere edotti gli abitanti di quanto si andava predisponendo e chi, qualche mese fa, ha incominciato ad occuparsi della questione fondando un Comitato, si è trovato davanti una cortina di disinformazione.
Ora che le intenzioni programmatiche sono chiare si è potuto attuare un’opera di informazione che nel giro di pochi giorni ha prodotto una raccolta di oltre duemilacinquecento firme tra i residenti, seriamente preoccupati per le conseguenze che i nuovi insediamenti avranno sulla loro qualità della vita, e ha altresì incontrato la solidarietà di molti e qualificati operatori dei servizi sociali già elencati sopra. Ci si chiede perché l’area, di proprietà pubblica, non venga destinata a verde, attrezzature sportive e servizi sociali e culturali.
È noto infatti che la zona non possiede una biblioteca rionale. È scandaloso inoltre che in mezzo all’inquinato spartitraffico di Via Caterina da Forlì, strada a forte passaggio veicolare, sia collocata una scuola materna, che potrebbe essere appunto trasferita nell’area libera. Lampante è poi in quartiere la carenza di strutture sportive pubbliche: la piscina comunale più vicina è in Via Cardellino, con l’annesso campo sportivo ormai in stato di abbandono. L’Unione Sportiva Don Orione registra ogni anno l’impossibilità di accogliere tutte le domande di inserimento di ragazzi/e nelle proprie attività sportive per insufficienza degli spazi dedicati. Manca inoltre un Centro Aggregativo per Anziani: queste considerazioni sono alla base della mobilitazione in corso, che non è contro l’innovazione ed il lavoro, ma poggia su un sentimento di doppia espropriazione: per non essere stati consultati nel merito del Progetto, né tanto meno informati. E per la constatazione che tale Progetto aumenta lo ‘stress ambientale’ a cui la zona verrebbe sottoposta. A tale riguardo si fa presente che lo standard di verde per abitante previsto dalla L.R. 20/2000 di 15 mq pro capite è qui ben lontano dall’essere rispettato (attualmente 3,2 mq pro capite) e che verrebbe così ulteriormente diminuito.

Per saperne di più (e partecipare):
http://comitatosalvavivaio.blogspot.com
Per vedere il progetto:
http://www.europaconcorsi.com/db/pub/scheda.php?id=5671
Firma e fai firmare (stampa la petizione):
http://www.msacerdoti.it/soderini24petizione.doc


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