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Ieri sera, durante un'assemblea partecipata, ha visto la luce il comitato antigronda di via Porro a Sampierdarena. Questo comitato è sorto spontaneamente dalle preoccupazioni dei cittadini sulla sorte delle proprie abitazioni che dovranno essere demolite nell’ambito del progetto della gronda di ponente, che prevede la costruzione di un nuovo ponte sul polcevera ed il successivo abbattimento del Ponte Morandi.
Solidarizziamo con questi cittadini. Riteniamo inopportuno che il sindaco di Genova abbia firmato 8 mesi fa un protocollo d'intesa con il quale di fatto si approva un'opera senza aver prima informato i cittadini e sentito le istituzioni locali (consiglio di circoscrizione). Oggi, mentre finalmente questo inutile progetto della gronda arriva in consiglio comunale, riteniamo che il coinvolgimento della cittadinanza interessata sia obbligatorio.
Ricordiamo che dovranno essere sgomberate oltre 300 famiglie; tutto ciò per costruire un'ennesima autostrada nel ponente genovese: un opera faraonica con costi elevatissimi, che prevede anni di cantieri, che graverà sulla città senza risolvere il problema contingente del traffico urbano. Perchè invece non incentivare il trasporto su ferrovia che, già utilizzando le tracce attuali, può togliere dalle strade genovesi migliaia di tir-container?
I cittadini di Sampierdarena lottano da anni per una riduzione del traffico in generale e, in particolare, per l’allontanamento definitivo del traffico pesante dalle strade della delegazione, ma le risposte delle amministrazioni locali, sia a maggioranza di centro-destra che a maggioranza di centro-sinistra, sono sempre le stesse: aprire cantierizzazioni infinite, nuove strade ad elevato impatto ambientale, incentivo del trasporto su gomma, nessuna visione complessiva della mobilità.
Risultato: strade urbane congestinate, inquinamento atmosferico e acustico alle stelle.
In conclusione pensiamo che chiunque siano i candidati a sindaco di Genova, che si presenteranno alle primarie, debbano esprimersi in maniera chiara sul problema delle infrastrutture del nostro territorio e, diversamente dal presente, fare della partecipazione dei cittadini un principio imprescindibile della democrazia nella nostra città.
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