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Comunicato csa Pacì Paciana
by Vincenzo Pacchiana Saturday, Dec. 07, 2002 at 4:18 PM mail:

Sotto a chi tocca

Ancora una volta prigionieri: delle idee che ci portano a lottare per una societa’ diversa e del dissenso e conflitto verso le politiche neoliberiste che governano il mondo.
Questa volta 23 arresti per i fatti di Genova riguardanti resistenza aggravata a pubblico ufficiale e l'introduzione del reato di "compartecipazione psichica": una sorta di partecipazione morale ad un atto criminoso.
E' la solita risposta repressiva che negli ultimi anni si abbatte su chi lotta per diritti e vere liberta’, e che utilizza due piani diversi: la repressione violenta durante le manifestazione e quella giudiziaria.
Tutti e due questi strumenti, negli ultimi anni, hanno avuto un'escalation preoccupante. Ricordiamo le violente cariche a freddo durante le mobiltazioni del 2000 contro l'Ocse a Bologna e la presenza di Haider a Roma; per continuare con Napoli (marzo 2001) dove si sono verificati pestaggi indiscriminati e gravi maltrattamenti delle persone fermate nei commissariati. Il ferimento di un manifestante a Goteborg in seguito ad un colpo di arma da fuoco sparato dalla polizia e infine Genova dove pestaggi, arresti, torture, spari sui cortei culminati con l'assassinio di Carlo.
In un contesto simile in quei giorni si e’ esercitato il diritto all'autodifesa dei cortei visti i precedenti e ciò che stava accadendo. Piu’ù di 20.000 persone sono dunque colpevoli dei reati contestati in questi giorni, infatti è questo il numero di persone che intorno a P.zza Alimonda e in altri punti della citta’ si e’èdifesa contenendo le cariche che spezzavano i cortei e permettevano i massacri avvenuti. Persone di ogni appartenenza: antagonisti, lavoratori, giovani comunisti e non appartenenti ad alcuna organizzazione come Carlo.
La stessa cosa e’ avvenuta il Sabato dove la difesa dei cortei ha permesso a migliaia di persone di finire la manifestazione, chi e’ stato preso e’ stato pestato (ricordiamo le immagini della gente insanguinata sul lungomare).
L'altro strumento repressivo e’ la magistratura sulla quale abbiamo da sempre non il legittimo sospetto, ma l'incrollabile certezza che applichi una giustizia al servizio del potere che criminalizza i movimenti.
Un escalation che gia’ l'anno scorso a Bergamo ha visto Silvia agli arresti perche’ pericolosa socialmente, una pioggia di denuncie per le mobilitazioni antifasciste contro Veneziani e Fiore.
Ora avvisi di garanzia per i lavoratori delle pulizie di Milano colpevoli di lottare per il posto di lavoro e per gli operai dell'Alfa. Non casuali visto il tema scottante del lavoro, cosi’ come non casuale i tempi della vicenda in questione. Dall'arresto per associazione sovversiva, all'archiviazione di Placanica e per la scuola Diaz (ricordiamo 90 arresti e pestaggi nel tentativo di far sparire materiale video compromettente), per concludere con questi arresti.
Rimandiamoli al mittente denunciando tutti insieme che la criminalizzazione del movimento non passa e che la pratica del dissenso e del conflitto sociale e’ legittima visto cio’ che accade nei luoghi di lavoro, nelle citta’, contro l'ambiente e nel mondo sotto l'incubo di continue guerre.

Csa Paci’ Paciana
http://www.ecn.org/paciana
paciana@ecn.org

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