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La tecnica dei colpi di stato secondo EDward Luttwak
by sbancor Monday, Dec. 09, 2002 at 12:11 AM mail: sbancor@hotmail.com

Nel 1969 E. Luttwak scrive Tecnica di un Colpo di Sato. E un testo base. Forse un pò invecchiato,....forse no...

"Il Colpo di Stato consiste nell'infiltrazione di un settore limitato, ma critico dell'apparato statale e nel suoi impiego allo scopo di sottrarre al Governo il controllo dei rimanenti settori" (Luttwak 1969) praticamente introvabile così come il libro di Teodhor Schakley (il diavolo biondo) intitolato "Coutrinsurgensy.

Sui colpi di Stato contro la sinistra nel mondo sappiamo ormai quasi tutto. Ma qui si vuol proporre una teoria diverse: è possibile usare spezzoni della "Tecnica del colpo di Stato" senza arrivare al vero e proprio colpo, ma limitandosi a condizionare e contenere la politica di un paese democratico e alleato degli U.S.A.?

Quello che è avvenuto a Genova. Quello che non sappiamo, ma che non è difficile poi ricostruire. C' una traccia na che porta da Napoli a Genova. Un'unica strategia che coinvolge due Governi diversi, uno di sinistra e l'altro di destra. La tecnostruttura militare rimane la stessa. Governa al posto del Governo. Qualcuno dovrebbe spiegare a Berlusca che il "golpe" questa volta è stato fatto contro di lui...ma lui si occupava delle giardiiere e dei fiori e dei palchetti e degli spumantini...più che il servo di Bush sembrava la sua ansiosa governante...

Anche senza Piazza Alimonda il messaggio sarebbe stato lo stesso. Chiusura contro il movimento internazionale della pace e dei diritti, della critica al neoliberismo, e alla globalizzazione delle multinazionali. Ma piazza Alimonda c'è stata. E proprio qui è accaduto qualcosa che non doveva accadere: dei ragazzi su Indy scoprono la catena di comando sul campo: sono tutti "truppe imperiali" soldati e carabinieri che hanno partecipato a tutte le missioni internazionali degli ultimi anni, dalla Bosnia Al Kossovo, dalla Palestina alla Somalia. La Somalia di Ilaria Alpi. SWempre in contatto con le forze speciali americane...Si sa come vanno le cose. Si parla fra ufficiali, ci si scambiano esperienze, e forse qualcuno delle Special Forces e della Cia o della DIA e arruola il compagno italiano di tante bevute. "Come with us...U.S.A:". O forse non ce ne neanche bisogno. La superiorita di vede sul campo, obbedire è naturale, obbligatorio: una specie di emulazione del fratello più grande.
Qui appare quella che Gadda chiamerebbe la "discrepanza", Da un lato i super agenti delle mille operazioni, chiamiamoli di Peace Keeping...quelli abituati a sentirsi fischiare le pallotele dei kalanshicov a pochi metri...quelli che hanno visto gli RPG7 fare fuopri i nostri carri al cheking poit Alfa. Gente dura perchè indurita dal mestiere oltre che da una certa inclinazione al sadismo....Dall'altra parte i ragazzi come Plaacanica. Mi colpisce l'Autista che doipo lo scontro non riesce neanche a guidare e deve esere sostituito. Vedo la foto di Placanica che va in Ospedale. Uno sciagurato che strilla per un po' di sangue in testa. A me se ricordo bene nel 72 una banda di fascisti mi spacco la testa. Venti punti. Mi ricordo che scherzavo con l'infermiere al Policlinico. Altri tempi altra stoffa. E per fortuna non facevo il carabiniere. Ma ricordavo quello che mi aveva raccontato mio Nonno Colonnello dei Carabinieri, due guerre: quando ti" feriscono fa finta di niente, ridi, sta sul col morale. Il tuo coraggio si diffonderà, e anche la mano del chirurgo sarà più ferma"!
Non no no!. Non ci siamo. Chi sono i caribinieri di Piazza Alimonda "veterani o soldatini"? O le due cose insieme, e allora perchè....perche tutta quella reticenza, cosa doveva essere coperto o chi...perchè Placanica viene sacrificato subito...Qual'è stato il reale percorso del Tuscania? Perchè i veterani stavano a rompere le palle a quelli del Carlini, invece di cercare di acchiappare i duri dei black bloc?

Ora io appartengo a una generazione che andava in piazza in modo assi diverso sia dai black bloc, che dalle tute bianche. Noi avevamo sempre o quasi due servizi d'ordine, uno d'attacco, stile black blok e uno di di difesa, entrambi carichi di molotov. Le molotovo sono un'arma difensiva e servono a proteggere il grosso del corte dalle cariche. Il servizio d'ordine d'attacco, dagli scontri del 77 in poi spesso era armato. noi avevamo due principi militari: 1. non far caricare il corteo 2. Se ci sono morti cercare subito la controffensiva e la vendetta con armi da fuoco. Questo gruppo non aveva nulla a che fare con il corteo.

La polizia aveva un'altro obiettivo: gli arresti di massa cercando di mischiare violenti e massa del corteo.

Sia ben chiaro non rimpiango quegli anni. rimpiango ancora gli amici e i compagni lasciati sul terreno. Ma sono contento che sia finita.

Sono contento di vedere 300.000 giovani spesso alla prima manifestazione reggere per due giorni a cariche, manganellate torture, lacrimogeni. Sono più coraggiosi di noi. Hanno il coraggio che viene da sapere che non sono, come noi eravamo minoranza. Ci vuole più coraggio nella resistenza passiva mentre ti prendono a calci, che ne tirare un grilletto di una P38.

Sono angosciato invece per il tunnel di provocazioni , repressioni e morti che hanno già incominciato a costruirgi addosso. Leggo ormai Indy da giorni. E di fronte a molto buon senso, vedo anche riafforiare vecchie parole d'ordine, vecchi miti ormai ridotti a detriti, come le BR, Citazioni di Lenin e Trotzsky che farebbero solo ridere se al loro interno non contenessero un'attegiamento pericoloso: l'abbandono dell'intelligenza e l'adozione della rabbia come parametro di giudizio.

Vi vogliono portare a reagire con violenza all'ingiustizia. E' l'unica via che hanno. Firenze ha dimostrato che il Movimento non ci casca. Bene. Ma allora traduciamo Firenze in un comportamento politico articolato: Assemblee Unitarie di tutte le componenti del Movimento, invece che la chiusura. L'obiettivo è disarticolare l'attuale configurazione parlamentare dell'opposizione per creare un Fronte, si proprio un Fronte che alle prossime elezioni rappresenti la sinistra, non Colanino (vero D'aLema) e non DE Benedetti (Vero Fassino?)

Ci sono momenti in cui rivoluzionaria è solo la rivoluzione. Cioè la capacità di smetterla con le proprie ideologie e partecipare al movimento che abbatte lo stato di cose presenti. E che ci siano cattolici & anarchici, ccomunisti &black blok, Sindacati & Cobas vuol dire una cosa sola: siamo una massa critica.

Ma prima, subito, bisogna disarticolare la catena di comando di Genova: individuarla nome e cognomi, prove fatti
relazioni con i media. Lavoro legale e intelligence. Obiettivo rimuoverne il più possibile onde impedire una strategia della tensione. Qualcosa è stato già fatto, ma c'è bisogno di più. Lasciate perdere le risse a lpi de e-mail con i fascisti, lasciate perdere la recita delle ideologie, evitate commenti che possano criminalizzare gli strumenti della rete. Usate i vostri computer, i vostri fratelli, il network, l'intelligenza le conoscenze. Usate la vostra sensibilità e il vostro amore.

E' lunico regalo che possiamo fare ormai a Carlo, nell'epoca triste dell'archizìviazione!




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