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Argentina: escrache al torturatore e assassino Luis Juan Donocik.
by margherita Sunday, Dec. 15, 2002 at 12:55 AM mail:

Cosa e' escrache? "escrache letteralmente vuol dire portare alla luce, tirare fuori dall'ombra.."

Cosa e' escrache? "escrache letteralmente vuol dire portare alla luce, tirare fuori dall'ombra.." E' cosi' che ci risponde alla prima domande, un'attivista di Hijos. Sono le tre del pomeriggio,a Parque Centenario, nel nord di Buenos Aires, fa caldissimo, c'e' gia' abbastanza gente: chi prepara i cartelli di segnalazione dell'abitazione del torturatore, chi distribuisce volantini con il suo nome, cognome, numero di appartamento e telefono, chi suona e inizia a caricare l'atmosfera con i primi slogan, altri che riprendono e fotografano. Ci sediamo e continuiamo l'intervista. "L'escrache non e' un lavoro che inizia o finisce in questo giorno: sono gia' due mesi che, collaborando con l'assmblea popolare di questo quartiere e con le altre organizzazioni che fanno parte della "mesa d'escrache", stiamo segnalando a tutti dove vive Donocik e quale era la sua identita' nella dittatura. Il "polacco", nome di battaglia, ha torturato e ucciso, nei quattro principali campi clandestini di Buenos Aires. Libero per la legge dell'obbedenzia dovuta, stillata dal governo "democratico" nell'83, non ha mai smesso di stare dentro i corpi di polizia. Sotto il governo di Menen, era il commissario della sezione 48 della Polizia Federal, e ora lavora in un'agenzia si sicurezza privada. Oggi, convochiamo tutto il quartiere a manifestare il suo ripudio nei confronti di questo assassino" Dopo un'oretta partiamo, quasi duemila persone iniziano a marciare verso la casa di Donocik, bussando alle porte, distribuendo volantini e invitando tutti a unirsi all'escrache. Dalle finestre e dai balconi, tutti guardano la sfilata, alcuni cantano, altri applaudo e altri ancora osservano e basta. Volantini e cartelli con tutti i dati del torturatore iniziano a colorare di giallo le strade. Lo spettacolo che ci troviamo di fronte alla casa non e' niente di nuovo: grate di ferro e poliziotti dietro a fare la guardia a un loro stesso simile, perfino un idrante, una trentina di "finti civili" e due poliziotti con telecamera appostati sopra tetti diversi. La terrazza dell'assassino e' coperta da un telone verde e sacchetti della spazzatura, per impedire che la vernice rossa macchi la casa. Si susseguono interventi e slogan da"un minuto di allegria per Massera che agonizza" a "attento vicino accanto a te vive un assassino". "Non servira' il nailon per nasconderti, ormai ti abbiamo escrachato e tutto il quartiere sa dove stai, e nessuno vuole vivere accanto ad un assassino." Dice un attivista di HIJOS, gruppo che nel 96 invento' l'escrache come pratica di ripudio degli assassini. Sono i figli delle vitteme della dittatura di Videla. alcuni di loro hanno vissuto i primi anni della loro vita in famiglie di militari, altri hanno fratelli che stanno cercando da anni: i militari erano molto cattolici e non uccidevano le donne che erano incinta, aspettavano che partiresso per poi vedere alle famiglie che loro ritenevano adatte, i figli delle persone che avevano ucciso. Dopo di che la casa e' marcata da palloncino di vernice rossa, simbolo di tutto il sangue che ha versato Donocik, il "polacco", sotto la dittatura. C'e' ne andiamo, continuando il corteo per il quartire, sempre piu' convinti che l'assassino continuera' a girare per le strade di Buenos Aires,protetto dalla giustizia ufficiale con grate di ferro e cani da guardia oggi e con leggi domani, pero' forse non sara' piu' libero di vivere in questo quartiere... manifesto dell'ecrache

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