Due treni speciali, sei pulmann e numerose automobili private sono partite dal Ticino per raggiungere Berna. Tra le trenta e le quaranta mila persone per la manifestazione contro la guerra indetta a Firenze durante il foro sociale europeo.

Un successo.
Erano anni che la piazza antistante palazzo federale non si colorava come questo pomeriggio.
Tantissime le bandiere della pace, i colori dell’arcobaleno promossi dall’iniziativa “pace da tutti i balcolni” hanno tinto le case anche oltre Gottardo.

Dopo le polemiche seguite alla manifestazione di Davos, il movimento dei movimenti si ritrova unito sotto il segno della pace senza se e senza ma.
No alla guerra che gli USA, con alcuni fidi servitori, vogliono assolutamente iniziare. No a tutte le guerre perche’ non esistono guerre giuste, sono solo alcuni degli slogan che hanno caratterizzato non solo la manifestazione di Berna ma tutte quelle tenute in ben 72 paesi diversi ed in 600 citta’.
La manifestazione è cominciata gia’alla stazione dove, nonostante il clima polare, la maggior parte delle persone formava un corteo spontaneo scendendo dai treni giunti da tutta la Svizzera.
Nel frattempo i/le manifestant* arrivat* con i bus, dopo essere scesi alla Reithalle, formavano un secondo corteo che, lentamente, confluiva nel primo creando il percorso ufficiale.
Percorso vario e composito: dalla guggenmusic delle/dei pink block ai cristiani di base, tutta la sinistra plurale gia’ presente a Davos nell’alleanza di Olten, passando per i partiti della sinistra istituzionale, il movimento soliodarieta’ ed i gruppi di azione diretta, (meglio conosciuti come blac block) che hanno affisso, lungo il percorso, vari manifesti contro la guerra e la logica economico militare dell’ impero.
Raggiunto palazzo federale si sono succeduti vari oratori.
Il corteo si è poi disperso nelle vie della citta’ mentre in altre localita’ del globo ne cominciavano di nuovi .