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libertari e anarchici contro la guerra - Genova
by Coordinamento libertari contro la guerra - Ge Thursday, Mar. 20, 2003 at 2:45 PM mail:

Ci troviamo a piazza Embriaci 5 a Genova (suonare coordinamento anarchico. Appuntamento fisso: mercoledì ore 21,30 STASERA ORE 17.00 PIAZZA DE FERRARI SOTTO LO STRISCIONE : "LA GUERRA HA BISOGNO DI TE - TU NON HAI BISOGNO DELLA GUERRA CONTRO OGNI MILITARISMO: OBIETTA E DISERTA"

il volantino


No alla guerra degli stati e del capitale!

Ora e sempre!



Sono iniziati i bombardamenti americani sull'Iraq, fase iniziale di un conflitto che sarà - rapido o no - sanguinoso, distruttivo e, come tutte le guerre del passato, gravido di conseguenze drammatiche per le popolazioni civili, gli sfruttati, i lavoratori e ricco di buoni affari futuri per chi l'ha scatenato o anche solo appoggiato.



Una guerra (come le precedenti: Golfo, Kossovo, Afghanistan) di tipo nuovo rispetto a quelle del secolo passato, una guerra basata su di una sproporzione di forze assoluta. Chi, infatti, può prendere sul serio il sorcio feroce Saddam a fronte del potere statunitense? Una guerra basata sull’utilizzo di truppe dì élite che, di norma, non vanno al fronte e rischiano la vita meno di un automobilista a fine settimana.

Una guerra che dichiara apertamente i suoi fini, lasciando cadere ogni mascheratura umanitaria. Una guerra che puzza di petrolio, interessi di lobbies degli armamenti, gestione delle risorse idriche e ambientali, problemi di riassetto geo-politico di un'area specifica, il tutto in funzione del controllo politico e militare dell'imperialismo USA sul mondo e che subordina le aspirazioni dei vassalli e mortifica le loro aspirazioni sub-imperiali.

Una guerra, quella contro l'Iraq, che, dal 1991, non è mai finita, che è stata tenuta in caldo e che compone - con le tante altre svariate aree di crisi mondiale - il quadro globale di belligeranza endemica tipico di questa fase, che si configura come border-line tra lo storico contesto di guerra interimperialistica e quello - dell'ultimo cinquantennio di quest'ultimo dopoguerra - di guerra potenziale, di guerra fredda tra i padroni del mondo.

Una guerra, infine, che - come sempre - non risolve nessuna delle contraddizioni strutturali del modo di produzione capitalistico (come la sua necessità di crescita ininterrotta e la sua contemporanea incapacità di migliorare le condizioni di vita dei più), ma fornisce alle masse democratiche dell’occidente uno straordinario spettacolo che eccita i sensi inflacciditi da una vita quotidiana sempre più povera di passioni significative.



Con la tradizionale inverecondia, i gruppi dirigenti delle democrazie occidentali tirano fuori da cassetti odorosi di naftalina tutti gli orpelli tradizionali: cristianità contro islam, democrazia contro terrorismo persino, nel caso della Corea del Nord, mondo libero contro comunismo. Nulla, insomma ci è risparmiato, nemmeno la melassa pacifista spalmata a piene mani da coloro che la guerra la stanno preparando, da coloro che hanno appoggiato le guerre sostenute dai governi di sinistra e si scoprono contrari all’intervento quando il governo è di destra, da coloro che credono o affettano di credere che l’attuale ordine del mondo possa esistere senza ricorrere alla violenza aperta, perlomeno nelle immense periferie del pianeta.



Non ci caratterizza nessuna sottovalutazione per i caratteri disumani della guerra “in fase operativa”, anzi. Siamo, però, razionalmente consapevoli che la guerra è già pienamente il criterio regolativo dei rapporti fra stati, élites di potere, gruppi di interesse economico. Siamo anche coscienti che questa guerra sancisce la fine delle illusioni sull'ONU e sugli organismi e trattati sovrannazionali che dovrebbero tutelare un supposto "diritto internazionale". Siamo, infine, convinti che nessuna opposizione di massa potrà fermare le guerre presenti e future senza forme di lotte adeguate alla durezza dello scontro e soprattutto senza la coscienza che



STATI E CAPITALISMO NON POSSONO ESISTERE SENZA GUERRA





Coordinamento Libertario Contro la Guerra


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