Occupazione simbolica rettorato di Modena
Oggi 20 Marzo 2003 noi, Collettivi di Sinistra in Movimento, abbiamo ancora una volta gridato il nostro no alla guerra, ancora oggi siamo stati partigiani. Abbiamo in maniera chiara e netta espresso il nostro totale disaccordo e la nostra forte contrapposizione ad una guerra che vede da un lato le bombe dell’arrogante governo americano e dei suoi fedeli alleati e dall’altro il popolo iracheno ridotto in povertà e miseria da anni di embargo. Abbiamo condannato in modo assoluto una guerra che si dice preventiva e abbiamo chiesto, occupando simbolicamente il Rettorato, all’Ateneo modenese di schierarsi come noi con un si o con un no. Abbiamo rivendicato la scelta di esporre fuori da questa sede la bandiera della pace, volendo in questo modo rimarcare che siamo e che vogliamo essere un’università di pace. C’è stato risposto che un’Istituzione pubblica non può per la legge dello Stato italiano esporre tale simbolo. Eppure può ospitare nelle sue sedi i cadetti dell’accademia di Modena, può mettere a disposizione i suoi docenti, può avere fra i suoi corsi di laurea "scienze strategiche". Allora ci chiediamo: se un’Istituzione pubblica non può essere almeno moralmente un luogo di pace, può essere nei fatti una zona di guerra?
"Arriva per taluni un giorno, un’ora in cui devono dire il grande Sì o il grande No" (Kavafis).
E noi oggi lo abbiamo fatto.
