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presidio torino
by uomonero Tuesday, Mar. 25, 2003 at 3:23 PM mail:

presidio torino

PRESIDIO CONTRO LA GUERRA
MERCOLEDI’ 26 MARZO ore 18.00 - P.zza Borgo Dora

L’operazione shock e terrore sta scaricando ogni giorno migliaia di missili e di bombe sulla popolazione irakena. E’ una guerra per il petrolio, per il pieno controllo della regione, per la risistemazione degli assetti mondiali: una guerra secondo il governo italiano legittima!
Sentiamo dentro di noi dolore, ma non ci fermiamo. Perché la ferocia di questi criminali può essere ostacolata solo dalla nostra mobilitazione, dal concreto impegno di tutti/e e di ciascuno/a.
In tutto il mondo la reazione è stata immediata. Come forse mai era successo, non solo ci si è battuti “preventivamente” contro la guerra, ma il suo scoppio non ha determinato quel senso di impotenza in cui i padroni della terra speravano. Manifestazioni, blocchi, scioperi e tante altre forme di azione di chi ha sentito di dover agire in prima persona.
Le ragioni della nostra opposizione alla guerra sono oggi ancora più forti. Perché se non fermiamo i piani globali di morte, saremo di fronte ad una spirale infinita di conflitti, terrore e sfruttamento che il sistema del profitto e il suo capofila statunitense oggi vogliono imporre all’umanità intera. L’invasione anglo-americana sta incontrando, nonostante Saddam, una resistenza popolare inaspettata dagli strateghi del terrore, così abbagliati dalla loro fame di dominio da illudersi di essere accolti come “liberatori”! Uno stesso filo lega questa resistenza all’Intifada del popolo palestinese, alle lotte degli oppressi/e del Sud del mondo e, in fondo, alla stessa mobilitazione mondiale contro la guerra che si sta dando in Occidente: l’opposizione all’oppressione globale.
La guerra porta con sé un più forte attacco agli immigrati e ai loro diritti. Guerra vuol dire inasprimento del razzismo e intimidazione. Così come la legge Bossi-Fini crea clandestinità e precarietà per offrire ai padroni una forza lavoro più ricattabile. Un attacco che non si ferma qui, ma si va estendendo a tutti i lavoratori come la vicenda dell’articolo 18 ha dimostrato.
Per rendere più ampie e forti le mobilitazioni contro la guerra è perciò necessaria la presenza organizzata degli/delle immigrati/e alle manifestazioni.
È necessario unire queste mobilitazioni alle lotte contro il razzismo, contro la Bossi-Fini, per la difesa dei diritti e delle condizioni di vita degli immigrati e di tutti i lavoratori!
Rafforziamo ed estendiamo la lotta contro la guerra!
Contro il razzismo e per la difesa dei diritti degli immigrati!
Contro la legge Bossi-Fini e i centri di detenzione!
Lavoriamo per rinsaldare l’unità dei lavoratori, dei giovani, delle donne italiani/e e immigrati/e!
Partecipiamo alla manifestazione regionale di sabato pomeriggio 29 marzo contro la guerra!

Comitato contro le guerre e-mail: noalsilenziatore@libero.it

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