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Stop E$$O War a Primavalle
by nowar Friday, Mar. 28, 2003 at 2:21 PM mail:

E$$O: SPONSOR UFFICIALE DELLA GUERRA

Stop E$$O War a Prim...
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Prosegue la campagna “Boicotta gli USA e l’economia di guerra” a Roma Nord.
Dopo la mobilitazione contro il Mc Donalds di via Aurelia dei giorni scorsi, un gruppo di una quarantina di compagni di Roma Nord autoconvocati, si sono dati appuntamento ieri davanti ad un distributore E$$O di zona (Metro A – Battistini).
La mobilitazione ha avuto l’intento di sensibilizzare gli abitanti ad un’azione di “embargo dal basso” dei prodotti americani, in particolar modo di quelle merci che hanno interessi diretti nel conflitto attualmente in corso in Iraq.

La Exxon, rappresentata in Italia dalla Esso, ha vinto l’appalto di 48 milioni di dollari per la fornitura di benzina, gasolio ed oli lubrificanti per l’esercito, la marina, l’aviazione, la Nato e le altre agenzie afferenti al Dipartimento della Difesa Statunitense. La fornitura comprende anche l’approvvigionamento alle basi italiane continentali (Vicenza, Camp Derby, Napoli ecc) ed insulari (Sicilia, La Maddalena ecc). Naturalmente questa cifra è un’inezia per una compagnia con introiti di decine di miliardi di dollari annui, ma assume un aspetto interessante se si considera che la Exxon, per la sua posizione di maggiore compagnia petrolifera, per di più statunitense e con un grande “ascendente” su Bush, sarà la compagnia che più di altre trarrà profitti dalla conquista dell’Iraq e dei suoi campi di estrazione, il 25% dei quali era già di sua proprietà prima del conflitto del 1991.
Nel 2000, inoltre, la Exxon, in occasione delle elezioni presidenziali statunitensi, ha contribuito alla campagna elettorale del partito repubblicano con oltre un milione di dollari. Sin dal suo insediamento, è apparso chiaro che il nuovo Governo statunitense era guidato da una potente lobby legata all’industria petrolifera. Infatti tra le prime decisioni di Bush, così come esplicitamente richiesto dalla Exxon, ci sono state il rifiuto di ratificare il Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, l’avvio all’estrazione petrolifera anche in aree protette e la rimozione del presidente dell’IPCC (International Panel on Climate Change) che sin dal 1995 aveva indicato nell’uso di combustibili fossili la principale causa dei cambiamenti climatici.

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