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Rassegna stampa sulle "novità" emerse sui fatti del San Paolo
by rassegna stampa Sunday, Mar. 30, 2003 at 10:40 AM mail:

Rassegna stampa sul presidio-conferenza stampa di ieri davanti al Palazzo di Giustizia:

Dal Corriere della Sera:

Gli incidenti dopo l’omicidio di Davide confermati dai medici e da un video. Scontri al San Paolo .In Procura le accuse dei feriti: «Botte da agenti e carabinieri»:

Dopo le denunce dei giovani di sinistra «picchiati da uomini in divisa», il prefetto Bruno Ferrante intima a polizia e carabinieri di scoprire i colpevoli per non minare la fiducia nelle istituzioni: «A seguito della pubblicazione di notizie, immagini e testimonianze di medici, ho inviato una lettera al questore e al comandante dell’Arma invitandoli a svolgere nuovi e più approfonditi accertamenti sugli incidenti all’ospedale San Paolo». Nella formale richiesta di indagare sui responsabili delle violenze, il prefetto scrive che «vi è da parte nostra un dovere di lealtà e di trasparenza, per evitare che eventuali errori di singoli operatori possano offuscare l’immagine delle forze dell’ordine e per informare correttamente l’autorità giudiziaria». Parole pesanti, che hanno chiuso una giornata nera per polizia e carabinieri. Un sabato di proteste dei centri sociali, aperto con 11 denunce che ora obbligano la magistratura ad aprire un’inchiesta indipendente sui presunti pestaggi del 16 marzo: dopo l’omicidio di Davide «Dax» Cesare (il giovane papà di sinistra accoltellato da tre neofascisti in via Brioschi), i suoi amici accorsi in ospedale giurano di aver subito «violenze inaudite». Accuse ora sostenute anche dal filmato-choc di un cittadino che abita davanti al San Paolo.

LE DENUNCE - Preparate da un pool di sei avvocati, sono state portate in Tribunale ieri mattina da circa 50 amici di «Dax». Gli undici denuncianti parlano di «caccia all’uomo» e di «ospedale trasformato in mattatoio». «Ero già ammanettato - scrive G. - quando 5 o 6 poliziotti mi hanno manganellato alla testa (6 punti) e preso a calci in bocca e allo sterno: ho avuto tre costole incrinate, 4 denti rotti e 6 piegati all’indietro. Urlavano: "Ti spacchiamo la faccia, zecca"». Tutti i denuncianti sostengono di essere stati aggrediti mentre tentavano di fuggire o nascondersi: i pestaggi sarebbero continuati «dentro i reparti».
Sempre secondo le denunce, a provocare gli scontri furono «gli insulti e l’arroganza» degli uomini in divisa. Quando l’ospedale comunicò il decesso di Dax, alcuni carabinieri e agenti delle Volanti avrebbero «preso in giro» i ragazzi in lacrime con frasi «fasciste»: «Uno in meno come Carlo (Giuliani)»; «Dei vostri morti non c’importa niente». Una ragazza accusa un militare anche di molestie sessuali. «Torce, mazze da baseball e tubi neri» avrebbero colpito anche «persone già sanguinanti».

BOTTE ALL’ACCOLTELLATO - Alcuni agenti avrebbero «caricato» anche l’amico ferito di «Dax»: il giovane Z., appena accoltellato in via Brioschi, denuncia di essere stato «picchiato con un corpo contundente anche sulle ferite precedenti e nonostante le macchie di sangue visibili sulla camicia: mi sono rifugiato in radiologia, da dove sentivo rumore di colpi».

LE PROVE - Alle denunce sono allegati gli 11 referti medici e la lettera al Corriere dei due medici che hanno assistito alle violenze. Manca invece il video, ora acquisito dalla Digos, con le immagini trasmesse dalla Rai: impressionato dagli scontri, un cittadino ha filmato un carabiniere e un poliziotto mentre prendono a calci e manganellate un giovane a terra.

LA QUESTURA - La polizia ieri confermava di «non aver segnalato comportamenti censurabili» degli agenti per «mancanza di elementi certi», ma prometteva «ogni opportuno accertamento, che non vedrà impuniti eventuali responsabili». Finora ai magistrati erano stati segnalati solo «4 carabinieri contusi e 14 agenti con prognosi da 4 a 22 giorni». Ora è già pronto un secondo rapporto, più completo, alla Procura. Gli stessi giovani di sinistra, nelle denunce, citano «poliziotti più anziani e della Digos» che avrebbero preso le distanze dai pestaggi.

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Dal Corriere della Sera

Lettera di Ferrante sulla rissa in ospedale dopo l’omicidio di Davide Cesare. Gli antagonisti presentano 11 denunce. «Nuove indagini per gli scontri al San Paolo». Il prefetto scrive a polizia e carabinieri: fate chiarezza sugli incidenti con i centri sociali

Si riapre il caso sui pestaggi al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo dopo l’omicidio di Davide «Dax» Cesare, 26 anni, l’attivista del centro sociale Orso accoltellato in via Brioschi. Il prefetto di Milano, Bruno Ferrante, ha scritto ieri al questore e al comandante dei carabinieri chiedendo che siano svolti «ulteriori e più approfonditi accertamenti» sugli incidenti davanti all’ospedale: «Vi è da parte nostra un dovere di lealtà e di trasparenza - scrive Ferrante - per evitare che eventuali errori di singoli operatori possano offuscare l’immagine delle forze dell’ordine e per informare correttamente l’autorità giudiziaria». Undici dei ragazzi picchiati e feriti da poliziotti e carabinieri hanno presentato ieri le denunce in Procura. Il gruppo è assistito da un pool di sei avvocati. La Prefettura ha deciso di chiedere per la seconda volta che questura e comando dei carabinieri facciano chiarezza, dopo le testimonianze di due medici e la diffusione del filmato registrato da un videoamatore. Nel racconto dei medici si parla di violenza ingiustificata da parte di polizia e carabinieri. E il filmato, girato dall’inquilino di un palazzo vicino all’ospedale, documenta il pestaggio, con calci al bassoventre e manganellate alla nuca, di un ragazzo ormai a terra, immobile. Pochi giorni fa la Digos aveva inviato alla Procura un rapporto sulle cariche in ospedale. La questura conferma la sua collaborazione alle indagini: «I responsabili non resteranno impuniti».


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