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ORIENTALEOKKUPATA: la guerra continua, la lotta pure
by orientaleoKKupata Tuesday, Apr. 15, 2003 at 6:26 PM mail: orientaleokkupata@inventati.org

Al ventesimo giorno dell’aggressione all’Iraq, i media ci hanno detto che la guerra è finita. Non è vero. A Baghdad e nelle altre città occupate dagli americani si spara ancora, e continua la resistenza all’invasore del popolo iracheno, mentre già la propaganda americana minaccia di aprire nuovi fronti di guerra.

L'Occupazione dell'Orientale è la forma di mobilitazione scelta dagli studenti per opporsi al meccanismo di guerra che ha nell'università un suo nodo fondamentale. Essa ha dimostrato, smentendo clamorosamente scetticismi e vari tentativi di boicottaggio, come sia possibile costruire percorsi di dibattito e di iniziativa politico-culturale al di fuori e in alternativa al nozionismo passivizzante della didattica ufficiale. Un percorso che ha richiamato al confronto, dentro l'occupazione, numerosi docenti di questo e di altri Atenei, centinaia di studenti, disoccupati, lavoratori, cittadini.

L’autorità accademica, oltre ad essersi dimostrata, nel confronto con gli studenti, incapace di andare oltre uno sterile paternalismo, ha messo in atto una campagna di criminalizzazione contro gli occupanti attraverso la stampa.

I giornali ci accusano di aver “rubato” computers e altri mobili dall’Orientale.

Nulla di più falso, non è stato commesso alcun furto: l’Assemblea degli occupanti, dopo una settimana di silenzio da parte dell’istituzione accademica, ha coscientemente deciso di riappropriarsi dei mezzi minimi necessari per dar seguito al progetto orientaleokkupata: alcuni computer e fotocopiatrici, qualche sedia e qualche scrivania sono stati portati nell’aula S1, nel sotterraneo di palazzo Giusso. Questo è infatti il luogo individuato dall’assemblea per far vivere il progetto: questo sotterraneo, adibito dall’istituzione a deposito ammuffito di migliaia di libri, è stato liberato dagli studenti.

Il vero furto è operato da chi si appropria indebitamente di attrezzature che, in quanto finanziate dall’Università, e quindi dalle nostre tasse, dovrebbero essere a disposizione di noi studenti. Con questo spirito abbiamo attrezzato i sotterranei: i baroni chiudono a chiave i dipartimenti, sequestrando computer, fotocopiatrici, stampanti, ecc. pagati con denaro pubblico, noi intendiamo collettivizzarli e renderli beni di tutto l’Ateneo quali in realtà sono.

Gli attacchi al diritto allo studio continuano, l’acriticità della didattica resta, come proseguono le lotte sociali di disoccupati, precari, immigrati, studenti.

La guerra quotidiana continua, la nostra resistenza pure.


guerra alla guerra


orientaleoKKupata

http://www.inventati.org/orientaleokkupata

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