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I NOSTRI SOLDI NON FINANZIERANNO PIU? LE GUERRE
by comitato contro la guerra tor vergata Sunday, May. 04, 2003 at 3:42 PM mail: controguerratorverga@libero.it

1a FESTA di CHIUSURA CONTO a TOR VERGATA MARTEDI 8 APRILE ore 11.00 Banca di Roma (c/o rettorato) (in contemporanea alla manifestazione di Roma 3) Perché la Banca di Roma è una delle banche italiane maggiormente coinvolte nel commercio di armi . Perché le università romane sono convenzionate con la Banca di Roma Perché non vogliamo che i nostri soldi transitino nelle loro mani. CHIUDIAMO I NOSTRI CONTI FERMIAMO LE GUERRE

Come usa la tua BANCA i SOLDI che le affidi?
E se li usasse per finanziare il commercio delle armi...?


Oggi stiamo chiudendo un conto corrente alla Banca di Roma.
Ne chiuderemo altri nelle prossime settimane.
1, 10, 100 conti da chiudere per dire NO a chi finanzia i mercanti di
morte.


La Banca di Roma e' una delle banche italiane maggiormente implicate
nel finanziamento del commercio di armi.
Nel 2001 sei banche italiane si sono aggiudicate oltre il 75% delle
commesse di armi: Banca di Roma (11,7%), Bipop-Carire (19,4%), BNL
(17,1%), Credito Italiano (9%), San Paolo-Imi (8%), Intesa Bci-Banca
Commerciale Italiana (7%). La Bipop-Carire e' stata acquisita dalla
Banca di Roma, cosa che fa balzare la Banca presente nella nostra
universita' al primo posto. La Banca di Roma ha anche acquisito il
Banco di Sicilia, che nel 2000 era al primo posto in questa macabra
graduatoria per una commessa dell'Agusta verso l'Arabia Saudita. Nel
2002 le transazioni bancarie sono aumentate del 15,6 %, con ai primi
posti sempre la BNL (18,7%) e la Banca di Roma (13,4%).


A CHI VENDIAMO LE ARMI ?
Nel 2001 sono state autorizzate esportazioni di armi italiane a paesi
come: USA (impegnati nella guerra permanente che prima ha devastato
l'Afghanistan e oggi e' arrivata in Iraq), Turchia (dove e' in atto una
repressione feroce contro i prigionieri politici e il popolo kurdo),
Spagna e Kuwait (oggi accanto agli USA nella guerra all'Iraq), Svezia e
Arabia Saudita (Bipop-Carire), India, Pakistan, Malaysia, Corea del
Sud, Brasile, Cile... Nel 2002 le esportazioni italiane sono aumentate
del 6.6% e il panorama dei Paesi a cui esportiamo non e' cambiato, ma
figurano anche Cina, Algeria, Siria, Oman, Egitto, Taiwan, Pakistan,
Marocco,Tunisia, Bangladesh, Brunei, Qatar, Abu Dhabi, Bahrein,
Giordania. Al quartultimo posto Israele.
Durante il 2002 sono state rilasciate 212 autorizzazioni per l'uscita
prodotti che possono essere oggetto di uso civile e militare e per i
quali esiste il rischio di impiego nella fabbricazione di armi
nucleari, chimiche, batteriologiche o missilistiche. Tutto cio' mentre
si combattono le guerre con la scusa del 'terrorismo' mondiale.
Tutto questo nonostante la legge 185/90 vietasse la vendita di armi a
paesi con conflitti in corso, che violano i diritti umani, a regimi
dittatoriali, a paesi in via di sviluppo fortemente indebitati. La 185/
90, la piu' avanzata in Europa, anche se ampiamente disattesa, era
comunque di ingombro alla lobby italiana delle armi che, lamentando "la
lunghezza delle procedure previste dai meccanismi applicativi della
legge 185", ne ha preteso la modifica. Cosi' proprio in questi giorni,
mentre si cominciava a bombardare l'Iraq, il Parlamento ha
definitivamente cancellato la 185, sostituendola con una legge
funzionale alla ristrutturazione dell'industria militare europea, cioe'
alla militarizzazione dell'Europa.
Tra gli "effetti collaterali" mano libera alla "nostra" banca per
lucrare sulla guerra.


Ma sembra che l'Universita' non se ne accorga, che non se ne accorgano
le tre universita' romane convenzionate con la Banca di Roma.


COSA POSSIAMO FARE?
¢alle BANCHE possiamo chiedere di informare i clienti, di non
finanziare il commercio delle armi, di non avere sedi nei PARADISI
FISCALI (isole Cayman, Hong Kong Libano, Lussemburgo, Monaco, Singapore
per la Banca di Roma), i santuari dell'evasione fiscale e del
riciclaggio del denaro sporco di narcotrafficanti e...terroristi
(quelli veri, non le popolazioni bombardate indiscriminatamente),
possiamo condizionare le loro scelte rivolgendoci solo a quelle che
hanno comportamenti TRASPARENTI e RESPONSABILI.
¢CHI HA un CONTO alla Banca di ROMA puo' chiuderlo: noi festeggeremo
con lui o lei la sua scelta.
¢Come STUDENTI possiamo organizzarci per non pagare le tasse
universitarie solo alla banca di Roma e chiedere che venga ripristinata
la possibilità di pagarle alle Poste o presso altre banche.
¢ l'UNIVERSITA', le TRE Università di Roma, possono introdurre un
'codice di condotta' per le loro convenzioni. In particolare possono
chiedere alla Banca di Roma, Tesoriera di tutte e tre, di NON
partecipare a questo traffico di morte.
o
(Fonti: Banca d'Italia 17/1/2002, Relazione al Parlamento 2002 e 2003,
OSCAR e Ires Toscana)
COMITATO CONTRO LA GUERRA UNIVERSITA' TOR VERGATA







Comitato Contro la Guerra
Università Tor Vergata

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