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differenze tra acqua del comune ed acqua minerale in bottiglia
by c@c@o Sunday, May. 25, 2003 at 2:17 PM mail:

Lo sapevate che l'acqua che esce dal rubinetto costa mediamente 1,5 lire al litro, contro le 500 lire al litro dell'acqua in bottiglia? Un rapporto di circa 1 a 330 (!!!) Circa un italiano su due, esattamente il 46,5% della popolazione, beve acqua minerale in bottiglia. Perche' piu' sicura, controllata e salutare. Ma non e' vero !!!

(tratto da " il c@c@o elefante del sabato")

Dedichiamo questo numero di Cacao del sabato a una piccola inchiesta che abbiamo fatto sull'acqua, potabile del comune e minerale in bottiglia.

L'acqua, un bene preziosissimo, fonte di vita e di ricchi profitti aziendali, su cui oggi si gioca e si specula in borsa.
Attualmente (dati 2002) nel mondo 1,5 miliardi di persone non hanno ancora accesso all'acqua potabile. 2,5 miliardi non possiedono alcun servizio idrico sanitario.
5 milioni, in particolare donne e bambini, muoiono ogni anno per malattie dovute alla scarsa qualita' dell'acqua.
Ma si stima che nel 2025/2035, quando la popolazione superera' gli 8 miliardi di esseri umani, le persone senza accesso all'acqua potabile saranno piu' di 3,4 miliardi.
Va ricordato che, in media, ogni abitante del pianeta oggi consuma il doppio di acqua rispetto all'inizio del 1900, e globalmente, il consumo mondiale di acqua e' circa decuplicato nell'arco di un solo secolo.
Per buttare li' una cifra, in Africa, meno del 60% della popolazione dispone di acqua potabile e di servizi igienici.

In Italia consumiamo mediamente 250 litri di acqua pro capite al giorno (ma solo l'1% viene utilizzato per bere). Ci sembrano tantissimi anche a noi, ma abbiamo verificato il dato. Tenete conto che solo per una doccia vanno via oltre 40 litri di acqua.
Consumiamo, secondo dati Istat, 150-180 litri l'anno pro capite di acqua minerale in bottiglia (contro i 30 del 1983). Siamo tra i primi posti per consumo in Europa.
Circa un italiano su due, esattamente il 46,5% della popolazione, beve acqua minerale in bottiglia, principalmente perche' piu' sicura, controllata e salutare. Ma sara' vero?
Tutta questa fiducia degli italiani nei confronti dell'acqua di bottiglia, secondo i Verdi, e' mal riposta. Le acque minerali contengono spesso sostanze pericolose come arsenico, cromo, nichel, nitrati e piombo, in concentrazioni superiori a quelle ammesse per l'acqua di rubinetto. Per questo da anni si lotta per avere una nuova legislatura, piu' restrittiva, che entrera' in vigore il 25 dicembre 2003.
Attualmente pero' la situazione e' questa: la presenza di cadmio rende, in base alla legge, non potabile l'acqua di rubinetto se presente oltre i 5 microgrammi per litro. Nell'acqua minerale questa sostanza puo' essere disciolta senza neanche incorrere in obblighi di comunicazione in percentuali sino a 10 microgrammi per litro.
Per il nichel, considerato nocivo nell'acqua di casa se supera i 50 milligrammi per litro di concentrazione, non e' addirittura prevista alcuna soglia limite nelle acque minerali imbottigliate; il cromo totale (nelle forme esavalente e trivalente) e' consentito nella misura massima di 50 mg/l nell'acqua di rubinetto, mentre e' tollerato fino a 50 mg/l nella sua forma esavalente nelle acque minerali e non e' previsto alcun valore limite per il cromo totale.
Per altri veleni, come il piombo, il mercurio ed il selenio le percentuali massime consentite nell'acqua di rubinetto sono le stesse che la normativa sulle acque minerali indica come soglia oltre la quale e' prevista la semplice comunicazione al ministero e l'indicazione in etichetta.
Assulatamente scandalosa e' la legislatura sul contenuto di Nitrati, precursori di sostanze cancerogene. La legge fissa il limite di 45 milligrammi per litro nelle acque minerali destinate all'alimentazione degli adulti e di 10 milligrammi per litro in quelle destinate all'infanzia. Se l'acqua minerale supera queste soglie, il produttore ha solo l'obbligo di dichiararlo in etichetta, senza neanche essere tenuto a specificare la non idoneita' per i bambini.
Nelle acque potabili il valore guida del contenuto di Nitrati e' 5. Il Contenuto massimo ammissibile e' invece 50.

Ecco una tabella riassuntiva per le sostanze piu' comuni:

Nome sostanza - Valore guida acque potabili (dpr 236/88) - Concentrazione massima ammissibile acque potabili - Valori ammessi per acque minerali (d.m. 542/92)

CALCIO - 100 mg/l - Non indicato - Nessun limite
MAGNESIO - 30 mg/l - 50 mg/l - Nessun limite
SODIO - 20 mg/l - 175 mg/l - Nessun limite
FLUORO - Nessun valore guida - 0,7-0,1.5 mg/l secondo la temperatura - Nessun limite
MANGANESE - 0,02 mg/l- 0,05 mg/l - 2 mg/l
RAME - 0,1 mg/l - 1 mg/l - 1 mg/l
CLORURI - 25 mg/l - Opportuno non superare i 200 mg/l - Nessun limite
POTASSIO - 10 mg/l - Non indicato - Nessun limite
SOLFATI - 25 mg/l - 250 mg/l - Nessun limite
FERRO - 0,05 mg/l - 0,2 mg/l - Nessun limite

Altre sostanze (considerate veleni):

Nome sostanza - Valore della concentrazione massima ammissibile acque potabili - Acque minerali naturali: Valore della concentrazione al di sotto della quale non c'e' l'obbligo di dichiarare sull'etichetta la presenza della sostanza corrispondente

Arsenico - 50 microgrammi/lt - 200 microgrammi/lt ( nota 2 )
Cadmio - 5 microgrammi/lt - 10 microgrammi/lt
Nichel - 50 microgrammi/lt - Non preso in considerazione
Mercurio - 1 microgrammo/lt - 1 microgrammo/lt ( nota 1 )
Selenio - 50 microgrammi/lt - 50 microgrammi/lt ( nota 1 )
Piombo - 50 microgrammi/lt - 50 microgrammi/lt ( nota 1 )

(nota 1) C'e' l'obbligo di dichiarare un'eventuale presenza di queste sostanze tossiche nell'acqua minerale naturale, solo se le stesse sono presenti in concentrazioni uguali alle CMA per le acque potabili.
(nota 2) Con il D.M.del 31-05-2001 viene abbassato a 50 microgrammi/litro


Passiamo ora all'aspetto economico.
Secondo una recente indagine di Altroconsumo, l'acqua erogata dalla rete pubblica costa mediamente 1,5 lire al litro, contro le 500 lire al litro dell'acqua in bottiglia. Un rapporto di circa 1 a 330 (!!!)
L'acqua del comune in Italia e' tra le piu' economiche d'Europa.
In base a dati Istat una famiglia media di 4 persone spende dai 250 ai 500 euro l'anno in acqua minerale. Un fatturato totale del settore di 5000 miliardi di lire l'anno.

L'acqua del rubinetto si puo' bere ovunque?

Stando sempre ai dati raccolti da Altroconsuno, mediamente l'acqua pubblica italiana e' accettabile, con alcune punte di qualita' e alcune maglie nere.
Il giudizio e' stato ottimo per Ascoli Piceno, Bolzano, Cuneo, Pescara, Trento, Treviso, Cagliari, Campobasso, Latina, Potenza, Sassari, Bari, Roma e Verona.
Negli ultimi posti invece Siracusa (dove il valore del residuo fisso riscontrato e' superiore alla media, la concentrazione di fluoro e' abbondante e l'acqua e' troppo dura), Grosseto e Milano (per la presenza di composti organoalogenati, tipico problema delle aree a maggiore densita' industriale), Benevento, Reggio Calabria e Perugia.
La situazione peggiore e' stata registrata a Palermo, dove l'acqua prelevata da una fontanella alla stazione ferroviaria e' fuorilegge per l'eccessiva concentrazione di nitrati.
In generale (ad esclusione di Palermo) tutte le acque pubbliche analizzate da Altroconsumo (500 campioni) sono risultate idonee al consumo e i giudizi negativi attribuiti ad alcune citta' sono frutto di parametri molto severi, ben oltre le imposizioni di legge.
Esiste comunque un solo modo per scoprire la qualita' della propria acqua: farla analizzare. Si puo' anche richiedere presso le ASL il certificato analitico di composizione dell'acqua potabile che si beve.

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