AGGIORNAMENTO

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Il magnifico rettore dell'Universita' di Pisa, proprietaria dell'area, non ha voluto ricevere la delegazione che era stata incaricata di aprire un tavolo di trattativa e di comunicare le intenzioni degli occupanti.
(di seguito il testo della comunicazione presentata all'Universita').

L'assemblea permanente all'interno del Laboratorio ha ovviamente deciso di insistere nella ricerca di un dialogo.

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Al Magnifico Rettore
dell’Università degli studi di Pisa

La città di Pisa e l’università da sempre vivono lo stesso territorio e si fondano su un interscambio di conoscenze, competenze, risorse e professionalità. Non si potrebbe immaginare Pisa senza il nostro ateneo, senza la Scuola Normale e la Scuola di perfezionamento, senza le strutture di ricerca, prima fra tutte il Cnr.
Le esigenze e i bisogni di tutti e tutte coloro che operano e studiano nell’università devono trovare una cittadinanza reale nell’equilibrio e nello sviluppo delle strutture e delle risorse dell’ateneo, naturalmente in un quadro territoriale e cittadino che veda coinvolti tutti gli enti e le istituzioni pubbliche.
In questo contesto numerosi studenti, specializzandi, dottorandi, borsisti e assegnasti, dipendenti del nostro ateneo, insieme a semplici cittadini ed esponenti della società civile di questa città, hanno deciso di investire su un progetto di apertura di uno spazio di proprietà dell’università alla fruizione collettiva e pubblica. Si tratta dello stabile ubicato in via Emanuele Filiberto, conosciuto come ex-Asnu. Riteniamo che tale struttura sia sotto utilizzata e le sue potenzialità inespresse. Infatti, nonostante l’acquisto sia avvenuto circa cinque anni fa, nel nuovo piano triennale non è previsto nessun intervento o finanziamento per un uso differente da quello di magazzino-discarica.
La nostra intenzione è quella di realizzare in quel luogo, nel rispetto dei tempi di vita e di lavoro degli abitanti del quartiere, la sperimentazione di un laboratorio politico-culturale aperto al mondo universitario e a tutta la cittadinanza.
Crediamo, vista la forte incidenza dell’università sulla città, che il nostro ateneo non debba sottrarsi, ma aprire un dialogo di fronte alle esigenze poste, consapevoli, però, che la questione degli spazi sociali non debba ricadere solo su un ente come l’università. Per questo motivo, da parte nostra, ci faremo portatori delle medesime istanze presso il Comune e la Provincia di Pisa. Siamo convinti che l’università saprà, con i suoi tempi e le sue priorità, interloquire positivamente con l’attuale iniziativa di costruzione di un’esperienza autogestita nello stabile di via Emanuele Filiberto.


Pisa, lì 30 maggio 2003


Rete delle Disobbedienze “STOP GLOBAL WAR”