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20 000 NO TAV
by csoaAskatasuna#TO Tuesday, Jun. 03, 2003 at 9:22 AM mail: askatasuna@ecn.org

31 maggio 2003 più di 20.000 manifestanti contro il TAV: bloccata tutta la viabilità in Valsusa

20 000 NO TAV
31 maggio 2003 più di 20.000 manifestanti contro il TAV: bloccata tutta la viabilità in Valsusa.
Lo avevamo detto, questa manifestazione aveva l’obbiettivo di bloccare l’intera viabilità della Valle di Susa, è così è stato. Un’enorme manifestazione colorata dalle bandiere No Tav, dai trattori degli agricoltori, e da tanta, tanta gente della valle ha sfilato per più di 6 chilometri sulla statale che da Borgone va a Bussoleno. Nel frattempo ci siamo adoperati per bloccare il passaggio dei treni della Torino Modane continuando il corteo sui binari. Arrivati allo snodo stradale di Bussoleno una delegazione dei comitati insieme ai sindaci della valle hanno simbolicamente bloccato tutti e due i sensi di marcia dell’autostrada del Frejus; nel frattempo il corteo si è diviso in due, per ricongiungersi alla piazza del Mercato di Bussoleno dove sarebbe poi finito, una parte ha proseguito verso il centro di Bussoleno e l’altra ha occupato l’altra statale. Lo spezzone di Bussoleno si è diretto alla ferrovia dove si è riversato in delegazione sui binari bloccando definitivamente il traffico ferroviario per alcune ore. Anche chi non c’era era presente con bandiere dai balconi e manifesti sulle vetrine dei propri negozi, il No tav era presente ovunque.
Ad un anno dall'ultima manifestazione no tav di massa (6 giugno 2002 a Pianezza) il movimento popolare che si oppone al progetto di Treno Alta Velocità/Capacità ha dimostrato con la determinazione della mobilitazione di sabato, il suo ottimo stato di salute e la chiara intenzione di continuare la sua battaglia contro questo progetto e le ipotesi di indagini geognostiche e cantieristiche per i tunnel. Il protagonismo sociale espresso dimostra come sia assolutamente determinate mantenere un alto livello di attenzione e di opposizione ad un mostruoso progetto assolutamente inutile e costosissimo, che nessuno vuole. Sapremo rispondere colpo su colpo alle menzogne della lobby del tav, unica beneficiaria di questa mostruosità, sostenuta dai principali mass media e dai piccoli vassalli politici, da Chiamparino a Ghigo, dalla Bresso a Martinat a Casoni ed altri ancora, riversando quanto fatto fin qui ora nelle mobilitazioni in vista delle trivellazioni e nel continua controinformazione, che ci porterà dal 23 al 27 luglio alla quarta edizione del campeggio NO TAV a Condove .

FERMARLO E’ POSSIBILE
FERMARLO TOCCA A NOI

Comitato di lotta popolare contro l’alta velocità
Centro sociale Askatasuna

qui il manifesto della manifestazione
http://italy.indymedia.org/news/2003/05/294839.php

di seguito il volantino della manifestazione


FERMARLO TOCCA A NOI!

C’era da immaginarselo che giunti a ridosso dell’udienza al parlamento francese ci saremmo trovati in mezzo ad una campagna stampa di propaganda per il Tav. Tutti parlano del progetto ma nessuno lo conosce, nessuno conosce o fa finta di non conoscere, cosa pensiamo, cosa comporterebbe per la nostra valle, per le nostre vite, per il nostro futuro.
Poco importa; la strada che fin qui abbiamo percorso è la strada giusta e se oggi come oggi il TAV/TAC rimane ancora un progetto non dimentichiamocelo mai, è solo grazie alle nostre mobilitazioni!
Gli ultimi anni hanno visto crescere la partecipazione alle iniziative, alle assemblee, sono nati comitati in molti paesi e le nostre bandiere sono saltate agli occhi di chiunque è passato dalla Valle. Ne abbiamo fatto di strada e molta ne dovremo ancora fare.
La nostra Valle è sotto continuo attacco da parte delle lobby che contano in Italia e nel Piemonte, e anno dopo anno si trova a confrontarsi con progetti che la vorrebbero ridotta prima ad un corridoio di transito, poi ad una terra devastata dove vivere è impossibile.
L’autostrada, il Tav, l’elettrodotto, il raddoppiamento del traforo del Frejus, la privatizzazione delle acque sono l’elenco di queste iniziative, sono l’elenco di quel “democratico progresso” che dovremmo accettare, perché inevitabile, fondamentale per il bene comune. Inoltre tutto questo portato avanti con l’arroganza di un potere che non solo non tiene conto della gente comune, ma nemmeno delle istituzioni dello stato che fin qui si oppongono al nostro fianco.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Ad oggi il Tav/Tac rimane un progetto mostruoso che nonostante le fandonie che ci raccontano Berlusconi, Lunardi, Martinat, Ghigo ecc...non ha gambe e soldi per marciare. Esso si basa su un accordo con la Francia e sul finanziamento di General Conractor, cioè cordate di banche e finanziarie disposte ad investire. Dopo gli ultimi avvenimenti, la Francia ha dimostrato scarso interesse al progetto, rinviandone la discussione, ricalcolandone i costi e i tempi. L’Italia, o meglio il governo Berlusconi hanno risposto che se sarà il caso la costruiranno da soli la linea Torino-Lione, raddoppiando il pedaggio dei caselli autostradali e reperendo direttamente i fondi necessari (logicamente dalle nostre tasse!). Balle! Dette una dopo l’altra, la realtà e che il governo si gioca la sua credibilità e il voto sulle grandi opere, ma è tutto fumo e niente arrosto e poi soprattutto niente è scontato, un po’ perché dobbiamo scindere la propaganda dalla realtà e un po’ perché l’Italia è un paese un pò particolare per quello che riguarda i grandi investimenti, le grandi tangenti, la grande corruzione...
I signori dell’industria, dell’ economia, della politica, hanno stabilito un ruolino di marcia che li dovrebbe far arricchire ulteriormente già dalla progettazione del TAV prima che della sua realizzazione e che nel giro di dieci anni li veda stappare le bottiglie per il primo viaggio ad alta velocità, solo che in questo copione prestabilito manca quella variabile non calcolata o sottovalutata che siamo noi, la gente comune che si ribella e che non accetta le imposizioni di un serial killer che prende il nome di “progresso”, di “innovazione”, di ”futuro” e quanti altri nomi vogliono dare ad una faccia di quel sistema politico ed economico che partorisce queste mostruosità.
NEL FRATTEMPO CHI LAVORA PER IL TAV/TAC?
Oltre ai vari “signorotti” già citati, a cui va aggiunto sicuramente il prode Osvaldo Napoli.
Il pronunciamento ufficiale del Comune di Torino sul TAV verso Lione
Il Comune di Torino, contrario alla tratta in galleria profonda di C.so Grosseto, sente il bisogno di dare ufficialità a questa sua posizione e porta un Ordine del Giorno di Maggioranza che la contiene al voto del Consiglio comunale del 17 Marzo (presentatori: Margherita e parte dei DS). Il documento ricalca al 90% l’ODG approvato dalla Provincia a Febbraio : vanta di voler favorire in ogni modo il trasporto merci su rotaia e, pur dicendo che andranno trovate compensazioni all’impatto per la Val di Susa, decanta il valore strategico locale, nazionale, europeo della linea TAV Torino-Lione fino a chiedere una legge speciale per costruirla.
Il Consiglio affronta l’ODG a tarda sera, dopo ore passate a discutere dell’acquisto di un’oggetto d’arte medievale (valore: un milione e mezzo di Euro). Senza alcuna illustrazione del documento in aula, al TAV vengono dedicati 25 minuti, compresa la votazione che registra questo esito: APPROVATO con 22 favorevoli, il voto contrario di Rifondazione Comunista e 5 astenuti (Verdi e sinistra DS; mentre i Comunisti Italiani “non partecipano”).
Entro l’ arco di tempo citato è compresa anche la breve illustrazione e conseguente votazione dell’ODG contrario al TAV presentato da Rifondazione Comunista. Esito: RESPINTO (VOTI: favorevole PRC; astenuti Verdi e sinistra DS; non partecipanti PdCI; contrari tutti gli altri)
Il sindaco Chiamparino guida le pressioni sul governo francese per una conferma del TAV
Forte anche di questa legittimazione, il Sindaco di Torino si appropria di un ruolo rappresentativo degli interessi PRO-TAV sulla scena nazionale ed internazionale. Il 27/3 è a Parigi, ad una conferenza parlamentare sui trasporti, a cui sono presenti anche manager di ministeri ed imprese francesi, dove sostiene ancora una volta appassionatamente la tesi dell’importanza strategica dell’opera per l’Europa intera. Chiamparino affronta direttamente anche lo spinoso problema dei finanziamenti proponendo un proprio progetto di coinvolgimento della SITAF (Società Italiana per il Traforo Autostradale del Frejus) con suoi capitali nella realizzazione del tunnel di base, in cambio del diritto al futuro sfruttamento dei proventi di esercizio per un congruo numero di anni. Il desiderio espresso dal Sindaco è di avviare al più presto possibile lo scavo della galleria di sondaggio (geognostica) a Venaus.
A quella di Chiamparino fa seguito un’analoga missione presso l’Unione Europea del Presidente della Regione Ghigo che, con l’assessore Casoni, il 2 Aprile incontra a Bruxelles Loyola de Palacio, Commissaria ai trasporti, ed il Presidente Prodi.
Ghigo riferisce che la Torino-Lione è sempre considerata una priorità strategica dai suoi interlocutori, tanto che questi si spingono a preannunciare la disponibilità a portare la quota di finanziamento comunitario dell’opera dal 10% al 20% dei preventivati 14 milioni di Euro
Per una decisione effettiva in questo senso, e per deliberare la facoltà dei singoli Stati di tassare i trasporti su strada onde rastrellare fondi da investire nell’Alta Velocità, è considerato fondamentale il semestre di presidenza italiana alla UE che inizierà a Luglio prossimo.
Tocca infine a Mercedes Bresso, Presidente della Provincia di Torino, sostenere la causa dell’Alta Velocità incontrando a Strasburgo ancora Loyola de Palacio, l’8 Aprile
Dal NO TAV al CONTRO il TAV
Le trivelle - Nei prossimi mesi si giocherà una partita importante per il movimento NO TAV; il territorio sarà investito dai sondaggi e dalle trivellazioni. Tra queste le più grosse indicate nelle cartine delle ferrovie sono quelle di Venaus e Foresto. I sondaggi rappresentano il primo passo dell’invasione del TAV sui territori e saremo chiamati a respingerli e bloccarli sul nascere, perché fin da subito dovremo essere l’ostacolo più grosso e concreto ai possibili lavori. Nel frattempo tutti noi dovremo tenere alta la vigilanza sui territori, non dare alcun permesso di ingresso nelle proprietà per misurazioni o rilevazioni di alcun genere. I personaggi del Tav si camuffano, non sempre rendono esplicite le loro intenzioni, con una banale scusa entrano nei terreni e misurano dove poi piazzare la trivella. Non lasciamoli passare, è nel nostro diritto. Facciamo attenzione anche all’operato dei nostri amministratori, già a Pianezza il sindaco mesi fa ha dato il permesso a trivellazioni giustificandole come utili alla conoscenza del territorio. Non fidiamoci e mettiamo a verifica ogni cosa detta o scritta dai nostri sindaci.
Il peso del dissenso - Chiunque lavora a favore dell’alta velocità/alta capacità deve sentire il peso del nostro dissenso e del nostro rifiuto, deve essere consapevole della nostra lotta. Nessuno può permettersi di parlare o propagandare nella nostra valle, dovremo farci sentire ovunque questi loschi figuri si presentino dimostrandogli la nostra totale avversità a conferenze, dibattiti, inaugurazioni o quant’altro.. In questo chiediamo anche ai nostri sindaci di venirci incontro non invitando più alle inaugurazioni di municipi o altro chi gira l’Europa propagandando l’alta velocità.
L’efficacia delle iniziative – Ogni valsusino può ormai confrontarsi tecnicamente con chiunque sui costi, sull’inutilità, sui tempi e su qualsiasi cosa riguardi il progetto. Le motivazioni per cui continuare la battaglia aumentano di giorno in giorno, sta a noi proseguire sulla strada della mobilitazione e dell’iniziativa rendendole sempre più concrete ed efficaci. Bloccare una strada, una ferrovia, occupare un ufficio, possono essere considerate azioni illegali, ma nella realtà il concetto di legalità sui cui dovremmo confrontarci è quello che ci vuole espulsi dalla nostra terra, che ci vuole sopraffatti. Non ci dobbiamo preoccupare delle nostre azioni, semmai di una nuova legalità dovremmo parlare, quella della partecipazione diretta e dell’iniziativa collettiva, senza paure e senza remori. Solo così potremo essere efficaci e concreti ed essere una trave sui binari del potere.

Dal 23 al 27 di luglio si terrà a Condove la quarta edizione del campeggio NO TAV. Come di consueto saranno giorni di divertimento e lotta con concerti, cene e iniziative.
Proseguirà il torneo di calcio dei comitati e dei comuni “Diamo un calcio al Tav”
Il programma è quasi completato, tra le anticipazioni possiamo dare 2 date dei concerti che ci saranno: Merc.23/7 luca “Zulù” dei 99 POSSE in concerto con Al Mukawama, sab.26 gli Egin. Per informazioni più dettagliate http://www.ecn.org/askatasuna e http://www.notav.org



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