TEL AVIV Per la prima volta dall'inizio dell'Intifada - e dopo che almeno nove palestinesi sono stati uccisi in agguati, presumibilmente ebraici,
TEL AVIV Per la prima volta dall'inizio dell'Intifada - e dopo che almeno nove palestinesi sono stati uccisi in agguati, presumibilmente ebraici, tesi in varie arterie della Cisgiordania - lo Shin Bet (sicurezza interna) ritiene adesso di aver individuato una cellula di coloni responsabile di attentati. Finora gli arrestati - a conclusione di una inchiesta cominciata alcune settimane fa - sono otto. Fra questi figurano Yitzhak Pas (il padre di Shalhevet, la bimba uccisa due anni fa a Hebron da un cecchino palestinese) e Yehoyadà Maguri, un soldato di 21 anni in congedo illimitato catturato ieri mattina in una colonia a pochi chilometri di Nablus. Ma il personaggio chiave, secondo gli investigatori, è Shahar Dvir (Zelinger), residente nella piccola colonia di Adey-Ad. Secondo la radio militare, è sospettato di aver organizzato attentati terroristici anti-arabi e di aver partecipato almeno ad alcuni di essi. Fra le accuse che gli vengono rivolte - secondo la emittente - vi sono la detenzione di materiali esplosivi e di armi, almeno un tentato omicidio, nonché accuse di «cospirazione» non meglio precisate. Pas, da parte sua, non è riuscito a spiegare per quale motivo nel portabagagli della sua automobile si trovassero, il mese scorso, quattro chilogrammi di esplosivo, rubati da un deposito delle forze armate. Al momento del suo arresto, Pas proveniva dalla abitazione di Dvir, secondo la radio militare. Pas assicura di non aver mai visto prima quegli esplosivi, mentre gli investigatori sono persuasi che egli progettasse una vendetta per la uccisione della figlioletta. Gli arrestati si proclamano comunque innocenti, vittime di «macchinazioni» ordite a loro danno dai servizi di sicurezza. Lamentano di essere stati reclusi a lungo in totale isolamento e di non aver potuto incontrare i propri avvocati nei momenti critici degli «spossanti interrogatori». Negano infine di aver ammesso reati di sorta. «Nel caso di Pas, la montagna di accuse nei suoi confronti si è ridotta alle dimensioni di un topolino», ha affermato giorni fa il suo avvocato difensore, Naftali Wirtzburger. In passato sedicenti “Brigate degli infanti” e “Brigate Shalhevet-Ghilad” (il nome ricorda due vittime ebraiche di attentati palestinesi) hanno rivendicato la paternità di attacchi anti-arabi, fra cui l'esplosione di un ordigno in un asilo nido e nel cortile di una scuola. Ma al momento attuale non è chiaro se ai coloni ancora sottoposti a inchiesta sia imputata una responsabilità diretta in quegli episodi.
dal messaggero
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