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A Verona i razzisti assediano l'asilo dei rom
by sara menafra da Il Manifesto Tuesday, Sep. 02, 2003 at 2:59 PM mail:

Questa sera gli abitanti del quartiere San Bernardino marciano insieme a naziskin, Forza nuova e Alleanza nazionale. Vogliono cacciare cinquanta persone, tra mamme e bambini, da una struttura comunale. Si sono accampate qui cinque giorni fa, dopo uno sgombero voluto dal sindaco

Torce in mano e nella testa slogan come «fuori gli zingari dal nostro quartiere». Sfileranno così, questa sera, gli abitanti del quartiere San Bernardino di Verona che da giorni inscenano ronde e picchetti insieme ai rappresentanti di Forza nuova, del Veneto fronte skinhead e di Azione giovani (i giovani di An). Accecati dall'odio perché da cinque giorni l'asilo al centro del quartiere, dichiarato inagibile e disabitato da anni, ospita ventidue donne e ventisei bambini rom. Il posto è assediato da giovedì scorso, quando mamme e figli sono state trasferite qui dopo la chiusura del campo rom situato nel parcheggio dietro allo stadio cittadino. Il comune le ha dichiarate «non idonee» a proseguire il programma di sostegno avviato l'anno scorso dalla comunità Don Calabria e dalla stessa amministrazione cittadina. Fino ad una settimana fa, infatti, nel campo rom vivevano 200 persone, quasi tutte di nazionalità rumena. Poi, è arrivata l'ordinanza del sindaco, deciso a trovare un nuovo spazio per tutte le famiglie con permesso di soggiorno o con almeno un figlio che avesse frequentato i corsi di Don Calabria.

E gli altri? «Non rispondevano ai requisiti e quindi dovevano cercarsi da soli un altra sistemazione» argomentava, ieri sera, il sindaco Paolo Zanotto ancora convinto che fino alla settimana scorsa le scelte del comune, finito da poco sotto la guida del centro sinistra, non facessero una piega. Così quando giovedì mattina i tecnici sono andati a smontare i bagni e a staccare acqua e corrente elettrica, dentro al parcheggio hanno trovato ventidue donne, chi incinta, chi con figli troppo piccoli per andare a scuola, e quindici uomini. Dalla loro parte si sono immediatamente mobilitate le associazioni Cesar K, Circolo Pink e Porkospino e il centro sociale La Chimica, e il comune ha deciso di trovare un alloggio almeno a donne e bambini, «in attesa di una collocazione più idonea».

Nell'asilo manca tutto: i materassi sono buttati per terra e senza lenzuola, non c'è un frigorifero e le condizioni igieniche sono quelle di un posto abbandonato da anni. Ma fuori è impossibile uscire, perché l'assedio razzista non risparmia nessuno. Pure i bambini che sabato mattina erano andati a giocare nel cortile sul retro della scuola sono dovuti correre dentro. «Un capannello di persone si era fermato dietro alle grate della scuola e urlava `zingari vi bruciamo tutti' e frasi di questo tipo - racconta Francesca Bragaja di Cesar K - abbiamo dovuto riportare i bambini dentro e chiedere alla polizia di presidiare anche quella zona». Polizia e vigili urbani vigilano sull'ingresso dell'asilo «La Fiaba» sin da giovedì pomeriggio e scortano fuori le donne che proprio non possono far a meno di uscire, come la mamma di un bambino nato prematuro, che tutte le mattine va ad allattarlo in ospedale: «Ogni giorno è la stessa storia. Avvisiamo la polizia, mettiamo una macchina davanti all'edificio e lei corre a ficcarcisi dentro più veloce che può».

La mobilitazione del quartiere San Bernardino si è guadagnata l'apertura del sito nazionale di Forza nuova (http://www.forzanuova.org). E neppure il sindaco ha dubbi sul fatto che la protesta del quartiere sia «strumentalizzata da questi gruppi». La città dell'Arena è da sempre popolata da molti gruppi fascisti e neonazisti, fra i quali Forza nuova non è che la formazione più recente. Sul Veneto fronte skinhead nel 1994 ci fu un inchiesta e i leader dell'organizzazione finirono tutti dentro con l'accusa di «incitazione all'odio razziale e alla discriminazione razziale». Poi il processo finì a Vicenza e si risolse con condanne piuttosto lievi. Oggi la sensazione è che tutti questi gruppi, più o meno recenti, siano tornati ad avere peso in città e non solo nella curva giallo blu dove spadroneggiano da tempo. Sarà per questo che ieri l'amministrazione veronese ha cercato di scongiurare la fiaccolata di oggi promettendo che la soluzione per tutte le mamme rom sarà trovata entro la mattinata «Deve essere una soluzione vera, però - dice Renato Peretti, segretario provinciale di Rifondazione comunista - perché se pensano di risolvere tutto semplicemente pagando il biglietto del treno si sbagliano».

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