Ricostruzione della Nazi-one degli avvenimenti che sono successi a Pisa ieri.
PRIMA PAGINA: Pomeriggio e serata di tensione in Corso Italia
Pomeriggio e serata di tensione in Corso Italia, dove i militanti di Azione Giovani stavano effettuando un volantinaggio. Prima sono stati avvicinati da alcuni giovani ed è scoppiata una rissa. Poi è sopraggiunta la folta delegazione (oltre cento persone) di Disobbedienti di ritorno in treno da un «corteo antifascista» a Lucca. Il contatto tra i due gruppi è stato violento. Oltre cento Disobbedienti si sono poi portati sotto la questura, dove erano stati portati tre loro compagni
PAGINA 4: Tensione e paura in centro
PISA — Serata ad alta tensione, ieri in Corso Italia, teatro di un grave episodio di violenza e di una rissa che ha coinvolto giovani di destra e di sinistra. Una bufera di mezz'ora il cui bilancio è stato il seguente: un banchetto di An distrutto, bandiere spezzate, i giovani militanti di destra costretti a rifugiarsi nella vicina chiesa del Carmine e a uscire da un passaggio laterale scortati dalla polizia; calci, schiaffi e pugni in quantità, inseguimenti in mezzo alla gente che guardava le vetrine e tre giovani (di cui una ragazza) portati in questura dalla polizia: due sono stati rilasciati in serata (rischiano la denuncia), ma un terzo a tarda ora era ancora trattenuto per chiarire la propria posizione. La scintilla è scoccata poco prima delle 19. A quell'ora in piazza del Carmine un gruppo di aderenti ad Azione Giovani, insieme ad altri militanti di An, stava distribuendo volantini per protestare contro l'annullamento, deciso da Fini e dai vertici romani del partito, di due iniziative che avrebbero rischiato di avere un sapore «nostalgico»: l'esibizione a Massa del Gruppo «Ddt» (la sigla sta per Dodicesima Disposizione Transitoria, quella che nella Costituzione vieta la ricostituzione del partito fascista) e la commemorazione — che avrebbe dovuto svolgersi a Scandicci — di Alessandro Pavolini, segretario del partito fascista durante la Repubblica Sociale. A un certo punto un gruppo di giovani di sinistra è entrato in contatto con quelli di destra: dapprima sono volate parole grosse, in breve si è passati ai fatti ed scoppiata una furibonda rissa. Quelli di Azione Giovani hanno chiamato polizia e carabinieri e in pochi istanti in Corso Italia sono arrivate numerose auto delle forze dell'ordine. Anche i primi agenti sopraggiunti, nel tentativo di riportare la calma, avrebbero rimediato qualche calcio. Ma non è tutto: proprio alla stessa ora stava uscendo dalla Stazione ferroviaria la folta delegazione pisana (oltre cento persone) del movimento Disobbediente-antagonista che aveva preso parte a sua volta a un «corteo antifascista» svoltosi a Lucca. Imboccato Corso Italia hanno rapidamente raggiunto piazza del Carmine, dove la tensione era ancora alle stelle e continuavano a balenare scintille. Sono stati momenti molto confusi: c'è stato un fuggi-fuggi e i poliziotti dietro all'inseguimento. Alla fine sono stati bloccate tre persone, portate in questura per accertamenti. I giovani di An, intanto, si erano rifugiati nella chiesa del Carmine, sono stati fatti uscire da una porta laterale e, a bordo di un'auto della polizia, sono stati portati in questura dove hanno riferito di essere stati aggrediti e di voler sporgere denuncia per l'accaduto. Il gruppo dei Disobbedienti si è quindi spostato in massa — erano parecchie decine — sotto la questura in attesa dell'uscita dei loro compagni. Il segretario di An, Marco Meucci, è intervenuto per «esprimere la vicinanza e la solidarietà ai ragazzi del movimento giovanile per l'impegno politico che manifestano quotidianamente. Ringrazio le forze dell'ordine per l'impegno che hanno messo nel difendere i nostri ragazzi dall'aggressione subìta. Nell'auspicio di ristabilire a Pisa una dialettica politica democratica ormai da tempo persa, mi auguro che nessuna forza politica si astenga dal prendere netta distanza da questo atto teppistico».
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