Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2003/11/413995.php Stampa i commenti.

il target e' la tua mente
by cybergobbo Sunday, Nov. 02, 2003 at 8:56 PM mail:

E alla domanda se eravamo violenti :rispondo si'. Non premetto che tale era il tempo e il luogo e il sangue gia' versato e le ingiustizie.Rispondo si'.Le cerchino loro, se vogliono, le pezze di giustifica per noi"

il target e' la tue mente

"Brigatisti necessari".

Le polemiche sulla ftr di indymedia innescate da giornalisti-terroristi e da altri personaggi a dir poco discutibili hanno suscitato in alcuni di noi un malinteso senso dell'autocritica. Sostanzialmente nel chiedere non una riflessione storica ,ma una sorta di revisione di quanto scritto(limpidamente) nella suddetta ftr ci si precipita a mio parere ad interiorizzare la validita' e l'effettualita' extra-giuridica dell'aberrante accusa di "compartecipazione psichica" ...

L’accusa di "compartecipazione psichica" assume la mente come oggetto penale, il comportamento psicologico-presunto e non quello materiale diventano fonte di prova accusatoria, prova di "contiguita'" al terrorismo armato.

Quella che tutta la schiera dei folti ex-esperti-giornalisti e lacche' del "palazzo" vuole imporci e' la legittimazione dell'assioma: la semplice anche solo presunta adesione psichica a qualsivolgia atto "illegale" (quella rispetto alla lotta armata e' solo un grimaldello...) deve essere socialmente assunto come prova di colpevolezza e di complicita'...Sembra una sorta di imposizione del concetto cristiano di peccato e dell'obbligo della confessione(o delazione) in una versione laica.

Il principio giuridico della responsabilità personale ormai e' un'optional dinnanzi a quello politico del concorso morale e a quello biopolitico della "compartecipazione psichica". Sinceramente non comprendo l'elettrizzata reazione agli attachi portati dai media ufficiali contro indymedia o contro chiunque non ha da mettere pezze, ne' calarsi dentro la sagoma di pm sociali.

Condivido appieno la pacatezza e la serenita' delle risposte date da Massimiliano Pilati "Il brigatismo non è una mia colpa. La violenza omicida è talmente lontana dal nostro modo di essere che non è un mio problema, non è un problema sul quale il movimento può impostare una riflessione". E ancora:""Dico che la riflessione sulla violenza la facciamo ma rispetto al modo di stare in piazza. Se invece parliamo di violenza omicida il problema non si pone, non c'è nessuna discussione politica da fare, è fuori da ogni nostro orizzonte.".
(http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/cronaca/brigaterosse/lilliput/lilliput.html)

Nei processi degli anni ’80 l’uso estensivo del “concorso morale”( "il concorso morale ce l'hanno tutti, lo davano come la pasta e fagioli") portò a comminare migliaia di pesanti condanne non solo ai militanti della lotta armata.Esso fu infatti uno dei cardini giudiziari che supportò una violenta azione repressiva nei confronti della sinistra radicale.Le leggi speciali, d’emergenza sono ormai patrimonio permanente del nostro codice penale.

(Esemplare proprio la vicenda di Paolo Persichetti:condannato in appello (dopo che in primo grado era stato assolto a ventidue anni di carcere per un fumoso "concorso morale" in omicidio,
quando l'unico pentito che lo accusava aveva ritrattato. O di Prospero Gallinari al quale nel 1980 viene inflitto un terzo ergastolo per concorso morale anche per gli omicidi di Lanza e Porceddu.)

Se il concorso morale almeno formalmente puniva soggetti “interni” ad un disegno definito eversivo, che riguardava (presuntamente)la loro condotta materiale, in quanto militanti di organizzazioni armate che contribuivano al loro sviluppo, con l’accusa di "compartecipazione psichica" si assiste all’assunzione della mente, del comportamento psicologico presunto quale fonte di prova accusatoria.

Si può essere incolpati, parliamo di incidenti di piazza semplicemente perché si è fotografati vicino ad un gruppo di manifestanti “violenti” in atteggiamento calmo e
neutrale.

L'assioma oggi viene ripreso dai media(vedi repubblica)e il peso nello stesso codice, dei reati d'opinione viene brandito dai quotidiani come da "ex-esperti":non si interviene a dissuadere, dunque apologia, quindi favoreggiamento, quindi concorso morale... "partecipazione psichica" .

Il "reato" di concorso morale e "compartecipazione psichica"sono quantomeno anomali, se non addirittura aberranti e corrono in soccorso ai PM quando gli elementi assai labili di prova a disposizione sono insufficenti a dimostrare la partecipazione materiale degli inquisiti ai reati loro ascritti:paradosso dei paradossi : e' la legittima assenza di una presa di distanza da parte loro , di una non- dissociazione da qualsivoglia fatto a diventare l'elemento primo di colpevolezza:

In fondo e' la stessa logica di Sergio Segio e di Repubblica e di tutta la feccia pseudo giornalistica di questo paese quando chiedono abiure esplicite, o accusano di contiguita' a destra e a manca...

Genova insegna:
"Si parla infatti di compartecipazione psichica agli scontri con la polizia e ai danneggiamenti, introducendo cosi una variante del micidiale "concorso morale" e si e' proceduto agli arresti sulla base dei precedenti penali degli accusati: occupazione di case, interruzione di cerimonie pubbliche, reati di piazza. Gli accusati avrebbero dunque nel loro DNA la predisposizione alle manifestazioni violente, il che li rende pericolosi per il contesto politico-sociale che sta evolvendo nel nostro paese e che vede gli operai occupare stazioni, strade e aereporti. "

Si delinea il concorso morale per mascherare i fallimenti del ministro dell'Interno e si invoca allo stesso modo la "compartecipazione psichica" quando le prove e le indagini(v.cosenza)poste alla base di arresti, perquisizioni, processi sono assolutamente prive di fondamento.

Concorso morale-compartecipazione psichica significa l'attribuzione di una responsabilità a carattere penale per fatti commessi da altri:il giornalismo nostrano applica la ricetta oltre le aule giudiziarie nel socilae, nell'opinione pubblica.


"Un'intera generazione e' stata morsicata dalla tarantola del bisogno di giustizia.Vengo qualche volta invitato in qualche gruppo di giovani che chiedono qualcosa sulla nostra eta' quando avevamo la loro.Parlo di un comunismo quotidiano, difeso nelle lotte a calci e fuochi, racconto l'arco di un giorno perche' era l'unita' di misura del nostro consistere nella parola comunismo(...)
Io so' di averlo fatto li' il comunismo che potevo. E alla domanda se eravamo violenti :rispondo si'. Non premetto che tale era il tempo e il luogo e il sangue gia' versato e le ingiustizie.Rispondo si'.Le cerchino loro, se vogliono, le pezze di giustifica per noi"
(Erri De Luca-novembre 98)

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.