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Giovedì 14 alla Villette, ho partecipato al seminario su: "Un'Europa dei diritti di cittadinanza, dei diritti democratici" che ha visto tra i moderatori Franco Russo del laboratorio per la democrazia e fra i relatori Guglielmo Epifani.
Si è parlato dell'Europa che vogliamo e di cosa invece s'intravede all'orizzonte a partire dalla nuova Carta Costituzionale in via d'approvazione che andrà a sostituire le Costituzioni degli stati membri e che ci verrà preparata e confezionata senza alcun momento di consultazione. Il passaggio alla nuova costituzione non sarà indolore in quanto gli atti normativi dei singoli stati dovranno necessariamente adeguarsi ai nuovi principi. Questo significa ad esempio, che sulla guerra, il nostro art. 11 "l'Italia ripudia la guerra...", diventerà: "l'Unione Europea sviluppa una politica di difesa comune in stretta collaborazione con la NATO". Del resto sappiamo che l'UE si è costituita a partire dagli aspetti economici e di mercato e che la sua organizzazione presenta un vistoso deficit di democrazia.
E' giunto il momento che i movimenti, i sindacati, i cittadini facciano sentire la loro voce e chiedano di essere ascoltati al più presto, prima che il testo venga approvato definitivamente.
Nella conferenza sono stati affrontati quegli aspetti della bozza UE che male interpretano i principi di democrazia, partecipazione, diritti dei cittadini propri degli Stati liberali, principalmente:
- la negazione della rappresentatività diretta ed indiretta;
- l'affermazione dei principi liberisti della concorrenza e del mercato;
- l'ormai famoso art. 51 sulle radici cattoliche;
- l'Europa potenza militare.
Schematizzo le diverse posizioni emerse sulle azioni da intraprendere:
- chiedere la modifica della bozza attraverso forti mobilitazioni e la sensibilizzazione dei cittadini per aprire tavoli negoziali o consultazioni referendarie;
- rifiutare il testo (posizione molto ben rappresentata): l'Ue non ha bisogno di una costituzione;
- rifiutare il testo e proporne un altro. No al referendum perchè in caso d'insuccesso legalizzerebbe l'atto.
Intervento di Epifani
La prima parte della Carta contiene interessanti riferimenti al ruolo dei sindacati ed una loro legittimazione. Occorre partire da questo per costruire gli spazi della nuova Europa: per creare nuovi spazi pubblici e democratici, per far nascere una nuova cittadinanza europea con uguali diritti per tutti, per un' UE laica e che ripudi la guerra.