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Eccoli i dirigenti sindacali
by C.A.R.C Torino Monday, Dec. 01, 2003 at 7:39 PM mail: carctorino@yahoo.it

Eccoli che, traditi dalla loro collusione con la borghesia imperialista che gli garantisce " la pagnotta", i dirigenti della CGIL tengono fede agli accordi con i padroni sino al punto di condannare pubblicamente i lavoratori dei "trasporti pubblici" in sciopero. Come del resto per la sanità e per la scuola, la ragione pubblica viene messa in discussione dal profitto dei privati, sostenuti da sempre dai partiti della destra e della sinistra borghese ai quali, PDCI e PRC strizzano l'occhio. Gli scioperi vengono ormai indetti dai dirigenti del sindacato come fossero atti dovuti, inseriti e contemplati in un contesto strategico atto a sostenere i padroni nella loro reazione alla crisi del sistema capitalsta che li ingrassa. Gli operai e i lavoratori scioperano al fine di condurre vittoriosamente la loro lotta, lotta per gli aumenti di salario, contro la disoccupazione, per la pace e contro lo sfruttamento. La loro lotta, per mezzo degli scioperi, deve divenire la lotta di tutti, la loro lotta deve coinvolgere gli altri settori produttivi e sociali, altrimenti, la loro lotta, non servirebbe a nulla. I dirigenti dei sindacati di regime "concertano gli scioperi" e accordano, in favore del padrone di turno, le modalità di lotta degli operai e dei lavoratori i quali, come la giornata di sciopero dei lavoratori dei tarsporti pubblici odierna ha dimostrato, sopratutto a Milano,hanno dimostrato di non voler sottostare più al gioco delle parti dei dirigenti di sindacato e hanno scioperato nel tentativo di sensibilizzare chi il trasporto pubblico lo usa. Gli operai della FIAT, nelle scorse lotte hanno praticato gli scioperi e le mobilitazioni tentando di trasformarle in questioni di ordine pubblico e cioè, con i loro blocchi stradali, di stazioni e di aeroporti, sono riusciti a sensibilizzare, tramite il disagio, una grossa fetta di altre categorie sociali e lavorative: scuole, negozi, servizi pubblici ecc. La lotat dei lavioratori dei trasporti pubblici ha ulteriormente sancito la necessità di estendere la rivendicazione di un settore specifico, ad altri settori della società del nostro paese, alla faccia dei collusi e dei servi dei padroni che ricoprono cariche dirigenti negli organismi che dovrebbero difendere i lavoratori. Solidarietà con i lavoratori dli trasporti pubblici. Fare di ogni lotta rivendicativa una scuola di comunismo.

Eccoli che, traditi dalla loro collusione con la borghesia imperialista che gli garantisce " la pagnotta", i dirigenti della CGIL tengono fede agli accordi con i padroni sino al punto di condannare pubblicamente i lavoratori dei "trasporti pubblici" in sciopero. Come del resto per la sanità e per la scuola, la ragione pubblica viene messa in discussione dal profitto dei privati, sostenuti da sempre dai partiti della destra e della sinistra borghese ai quali, PDCI e PRC strizzano l'occhio. Gli scioperi vengono ormai indetti dai dirigenti del sindacato come fossero atti dovuti, inseriti e contemplati in un contesto strategico atto a sostenere i padroni nella loro reazione alla crisi del sistema capitalsta che li ingrassa. Gli operai e i lavoratori scioperano al fine di condurre vittoriosamente la loro lotta, lotta per gli aumenti di salario, contro la disoccupazione, per la pace e contro lo sfruttamento. La loro lotta, per mezzo degli scioperi, deve divenire la lotta di tutti, la loro lotta deve coinvolgere gli altri settori produttivi e sociali, altrimenti, la loro lotta, non servirebbe a nulla. I dirigenti dei sindacati di regime "concertano gli scioperi" e accordano, in favore del padrone di turno, le modalità di lotta degli operai e dei lavoratori i quali, come la giornata di sciopero dei lavoratori dei tarsporti pubblici odierna ha dimostrato, sopratutto a Milano,hanno dimostrato di non voler sottostare più al gioco delle parti dei dirigenti di sindacato e hanno scioperato nel tentativo di sensibilizzare chi il trasporto pubblico lo usa. Gli operai della FIAT, nelle scorse lotte hanno praticato gli scioperi e le mobilitazioni tentando di trasformarle in questioni di ordine pubblico e cioè, con i loro blocchi stradali, di stazioni e di aeroporti, sono riusciti a sensibilizzare, tramite il disagio, una grossa fetta di altre categorie sociali e lavorative: scuole, negozi, servizi pubblici ecc.
La lotat dei lavioratori dei trasporti pubblici ha ulteriormente sancito la necessità di estendere la rivendicazione di un settore specifico, ad altri settori della società del nostro paese, alla faccia dei collusi e dei servi dei padroni che ricoprono cariche dirigenti negli organismi che dovrebbero difendere i lavoratori.
Solidarietà con i lavoratori dli trasporti pubblici.
Fare di ogni lotta rivendicativa una scuola di comunismo.

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