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verso lo stato di polizia europeo
by di servizio Friday, Jan. 09, 2004 at 6:16 PM mail:

El Camino de Santiago

10/06/2002

VERSO LO STATO DI POLIZIA EUROPEO



El Camino de Santiago



Dal 13 al 15 febbraio si è tenuta a Santiago de Campostela (Spagna) una riunione “informale” dei ministri della Giustizia e degli Interni dei paesi europei con all’ordine del giorno i problemi dell’immigrazione illegale e gli sviluppi del progetto di Europolizia. Si doveva anche discutere dell’armonizzazione degli ordinamenti penali al fine di rimuovere gli ostacoli ai mandati di cattura europei e delle relazioni bilaterali UE-USA per la cooperazione in materia di antiterrorismo.

Stando alle informazioni diffuse è stata approvata la schedatura di massa attraverso le rilevazioni delle impronte digitali degli immigrati che chiedono asilo e il mandato di cattura europeo, la cui introduzione verrà anticipata al 2003.

La creazione di una banca dati delle impronte digitali di coloro che chiedono asilo politico o residenza dovrebbe impedire che un rifugiato presenti domanda in più di un paese, sistema che viene adottato dai migranti alla ricerca, tra le diverse legislazioni esistenti, di quella meno repressiva.

Una nuova normativa, che dovrebbe sostituire con una procedura più veloce i vecchi mandati di estradizione, è stata firmata per il momento solo da Spagna, Francia, Lussemburgo, Gran Bretagna, Portogallo e Belgio.

Si tratta in entrambi i casi, di misure di chiara marca repressiva malamente mascherate dietro la facciata della “armonizzazione” delle legislazioni dei diversi paesi e della “lotta al terrorismo”,

Nuovi mattoni si aggiungono al carcere Europa, alla creazione di quello “spazio comune europeo” che ha tra gli obiettivi principali quello della razionalizzazione, del controllo e della repressione nei confronti dei soggetti e dei movimenti sociali che si oppongono allo stato di cose presenti.



Europol



Uno degli strumenti creati a questo scopo è l’Europol: nata col trattato di Maastricht del 1992, si è occupata all’inizio solo di reati relativi al traffico di stupefacenti; poi dall’ottobre 1998, data della firma della convenzione tra gli stati membri, ha progressivamente aumentato le sue competenze e dal luglio 1999 il suo mandato comprende anche il terrorismo. Europol ha l’obiettivo di favorire la cooperazione fra le diverse polizie europee nel campo della lotta alla criminalità internazionale e ha sede all’Aja in Olanda.

Nel settembre scorso il Consiglio d’Europa ha preso visione del documento preparato da Europol “Terrorist activity in the European Union: situation and trends” (reso pubblico il 20 febbraio di quest’anno) nel quale, dopo una carrellata informativa sulla situazione relativa ai vari movimenti indipendentisti “storici” (ETA, IRA, ecc) viene presentato un resoconto dell’attività poliziesca contro l’estremismo islamico a seguito delle stragi dell’11 settembre. La terza sezione del documento è intitolata “Altri avvenimenti correlati al terrorismo”:



“3. Altri avvenimenti correlati al terrorismo



3.1 Situazione generale

3.1.1 Terrorismo anarchico



1) I primi segni di un possibile risorgere del terrorismo di sinistra come il terrorismo anarchico, si sono manifestati nella seconda metà del 2001. Sotto la sigla di copertura “Solidarietà Internazionale” sono stati portati attacchi nell’area sud dell’UE. Gli attacchi sono stati fatti in solidarietà con gli anarchici imprigionati e contro i regimi carcerari; 2) Come si può leggere sui siti web di sinistra ed anarchici del Nord Europa, che seguono a fondo questi avvenimenti, esiste la possibilità del risorgere dei gruppi terroristici di sinistra e anarchici, in quanto l’attività terroristica dell’area sud potrebbe servire da esempio; 3) L’Italia è stata colpita da altri attacchi terroristici anarchici quest’anno, come quelli contro il Palazzo di Giustizia a Venezia, il quartier generale della Lega Nord a Vigonza (Padova), una chiesa ad Agrigento e l’edificio del comune di Catanzaro; 4) a Roma una potente bomba ha causato danni materiali all’esterno degli edifici sede di due organizzazioni non governative; 5) la responsabilità è stata rivendicata dai Nuclei di Iniziativa Rivoluzionaria Proletaria. La stessa notte è stato trovato un altro ordigno esplosivo fuori da un ex ufficio della FIAT. La polizia è riuscita a rendere inoffensiva la bomba con una esplosione controllata prima che scoppiasse; 6) il 26 agosto una lettera esplosiva è scoppiata nell’Ufficio per le Informazioni Turistiche del Comune di Catanzaro.



3.1.2 Eco-terrorismo



1) Gli ambientalisti radicali ed i movimenti per i diritti degli animali hanno mantenuto una attività limitata. Nonostante questo i danni materiali che hanno causato sono stati notevoli; 2) il 18 settembre, sono stati arrestati sessanta militanti del gruppo anarchico italiano “Solidarietà Internazionale”. Stavano presumibilmente preparando attacchi terroristici contro la cattedrale di Milano ed altri bersagli nella stessa città”.



Disinformazione continentale



Come si può facilmente vedere, si tratta di spazzatura simile a quella che, periodicamente rileggiamo sull’annuale rapporto al parlamento dei “nostri” servizi segreti e che ogni volta ci fa sorgere il dubbio: ci sono o ci fanno? In questo caso, il fatto di aver diviso in tre, i filoni terroristici, è molto probabilmente dovuto al fatto che ognuno dei paesi europei avrà preteso di segnalare le sue priorità agli altri e così sono stati messi nello stesso calderone l’ETA, le varie fazioni dell’IRA, l’indipendentismo corso, l’estremismo islamico ed è stato aggiunto il sempre comodo “pericolo anarchico”. Pericolo che, nelle ultime settimane, proprio a ridosso della pubblicazione del rapporto, ha conquistato di nuovo gli onori della cronaca. Il 14 febbraio scorso, la Guardia di Finanza ha diffuso un comunicato nel quale dava conto dell’operazione “Anarkism” che ha portato al sequestro di una decina di siti web italiani, attraverso i quali sarebbero state diffuse informazioni riguardanti la preparazione di esplosivi. Sono state denunciate 16 persone, alcune delle quali minorenni.

Non conosciamo i siti censurati e quindi non possiamo sapere se le informazioni che diffondevano si limitavano alla ennesima ripubblicazione di materiali liberamente in vendita anche su Internet o se si tratta di qualcosa di diverso e di che tipo. Quello che va notato, è che hanno pensato bene di aumentare l’effetto spettacolare del loro annuncio, precisando che, citiamo testualmente: “Nel corso dell’operazione denominata in codice “Anarkism” (dal nome di uno dei siti sequestrati), gli uomini della Guardia di Finanza hanno anche intercettato svariate e-mail con allegate immagini e filmati a contenuto pedo-pornografico” Insomma una vera e propria pacchia: anarchici e pedofili in un colpo solo!



Strategie di repressione



Poi, nelle ultime settimane, come previsto, dal rapporto di Europol c’è stato l’arresto dei marocchini che volevano far saltare l’ambasciata USA o avvelenare l’acquedotto (a scelta) e, dulcis in fundo, l’esplosivo sul motorino abbandonato.

Gli scopi, nemmeno tanto nascosti, che stanno dietro la redazione e la pubblicazione di rapporti come quello preparato da Europol sono diversi. Per prima cosa servono a giustificare l’esistenza di chi li prepara e il suo costo per la comunità. I bilanci di Europol sono in costante crescita: dai 3.219.058 ECU del 1995 ai 35.400.000 EURO del 2001. In secondo luogo hanno lo scopo di presentare all’opinione pubblica uno o più nemici ai quali attribuire la colpa di aver provocato le misure di restringimento delle libertà personali che vengono adottate. Allo stesso tempo servono da arma di ricatto verso tutti quei settori dell’opposizione sociale che ancora hanno il coraggio e la forza di lottare.

Si vedano i tentativi di intimidazione che, da qualche settimana a questa parte colpiscono in tutta Italia: dalle perquisizioni contro Indymedia, a quelle contro alcuni giovani all’isola d’Elba. Infine, sono usati come spunto per le faide interne ai vari apparati statali, come si è visto seguendo le dichiarazioni dei vari politici italiani dopo l’attentato a Roma. All’interno di questo contesto, il “terrorismo anarchico”, addirittura elevato ad emergenza europea, è solo l’ultima invenzione di un potere timoroso che lo sviluppo di forme di organizzazione e di lotta autonome, estendendosi in tutto il continente, arrivi a minare seriamente il suo dominio.



(da Il Pirata n.2 aprile 2002)

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