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Una razzia qualsiasi, normale...
by Tom Tuesday, Jan. 27, 2004 at 1:03 PM mail:

Alla mattina molto presta di una domenica invernale il reparto dell'esercito che controllava già parecchio tempo il paese di 500 abitanti decise ad invadere il paese. Una vera ragione non c'era, si trattava di una razzia qualsiasi, normale in quella zona. Nonstante il freddo gli abitanti che stavano dormendo sono stati raccolti con grande fretta nella piazza del paese per rimanerci più di due ore durante quali l'esercito entrava tutte le case per cercare....il nemico. Tutti gli abitanti maschili sono stati fotografati e l'esercito ne prendeva le impronte digitali.Ogni segno di disaccordo è stato risposto con schiaffi ed insulti. La razzia non aveva nessuno senso reale, tranne forse quello di intimidazione...del seminare di terrore. Appunto si trattava di una razzia qualsiasi, normale in quella zona. Non era 1944 il momento della storia, non si è svolta la razzia contro un piccolo paese ebreo o comunista o...

Era domenica il 25 gennaio 2004. Il paese si chiama Nabi Saleh e si trova 20 chilometri da Ramallah. Gli abitanti sono palestinesi.

Come è possibile che una società prevalentamente ebrea, che rappresenta ora quella israeliana, s'abbassa ad un tal comportamento verso non ebrei!?
Per dare qualche risposta ragionevole si vuole la memoria..non bastano sicuramente gli slogan filo-palestinesi di cui le pagine dell'Indymedia sembrano a brulicare. Sarà ora, per esempio, che quel tipo di filo-palestinesi ci spiegano bene come mai non attaccano anche ferocemente la violenza spietata degli ortodossi muselmani contro la popolazione israeliana nonstante che quella violenza ha avuto un solo risultato sicuro, cioè: il rafforzare della posizione nella società israeliana della loro parte avversaria, appunto quella degli ortodossi ebrei, una razza che fino a 10-15 anni fa sembrava di essere destinata ad estinguersi da solo e al massimo era considerata come una rarità simpatica da una grande parte della società israeliana....

Una persona come me che pensa di avere un po' di memoria e soprattutto una grande interesse per la cultura in generale e quella europea in particolare in cui la presenza della cultura e del popolo ebreo sono essenziali....per le tante persone come me rimane l'amarezza, una certa sensazione di essere tradite, di vedere il declino di un popolo e di una cultura, una volta ricca ed oggi...

C'è da dire che -fortunatamente- nonostante le pretese pseudototalitarie di un certo ebraismo israeliano, la cultura ebrea fuori dell'Israele sembra di rimontare lo svantaggio di rappresentare un popolo ed una cultura così talmente colpiti dall'Holocaust, uno dei crimini più feroci nella storia umana.

Ma rimane la domanda essenziale. come mai sta finendo così male "l'espirimento israeliano", perchè non si vuole neanche tanta memoria, tanta conoscenza della storia occidentale [che rappresenta il modello israeliano, pieno di razzismo, nella sua essenziale] per capire che non può fare altro che finire male...rimane la domanda, come mai la degenerazione, la brutilizzazione, l'imboccare di una strada senza uscita.

Una parte della risposta è da trovare per chi si ricorda...per chi cerca nel passato senza pregiudizi. Inevitabilmente s'arriva a quegl'avvennimenti durante la Seconda guerra mondiale (l'Holocaust è ancora in piena marcia, nessuna può più pretendere a non saperne) in cui si vede formarsi una nuova coalizione per combattere un nemico considerato più pericoloso che il nazismo e il fascismo, anzi, una coalizione che non ha paura di arruolare degli elementi fra i nemici di allora per combattere insieme quel nemico, allora ancora considerato uffialmente alleato.

Sto facendo allusioni al arruolare di nazisti e fascisti per un'esercito [non ufficale ma molto reale] anticomunista per cui era già stata iniziata quell'altra guerra, chiamata Guerra Fredda.
Sarà seguita più tardi oggi

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