Scontri per Dax, l’accusa di un testimone.

«È lui! - punta il dito il testimone -, è lui il carabiniere che impugnava una mazza da baseball». Di fronte al giudice delle indagini preliminari Orsola De Cristofaro, che supervisiona il riconoscimento nelle forme dell’«incidente probatorio», il militante del centro sociale «Orso» indica la persona che il 16 marzo 2003, all’ospedale San Paolo, fu uno dei protagonisti della notte di scontri tra giovani (che aggredirono per primi) e forze dell’ordine (che esagerarono però la reazione) seguita all’inutile ricovero di Davide «Dax» Cesare, il ragazzo che di lì a poco sarebbe morto per le coltellate inflittegli da tre aggressori (padre e due figli). L’atto istruttorio, tuttavia, si è svolto senza alcuna animosità: lo stesso giovane del centro sociale, per esempio, ha detto di non riconoscere un altro carabiniere come la persona che lo avrebbe picchiato, ed è dunque ipotizzabile che la posizione di questo militare vada verso l’archiviazione. Gli altri indagati sono per ora sette: quattro ragazzi del centro sociale, due carabinieri e un poliziotto.