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NTA E MOVIMENTI DI DESTRA
by AAW Thursday, Feb. 26, 2004 at 1:46 PM mail:

Qualcuno sa qualcosa a proposito di Luca Razza, la persona che si sarebbe inventata i NTA e che tanta repressione ha fatto partire, legittimata da articoloni per i nuovi collegamenti tra nordest e nuove br, e che da un articolo uscito ieri risulta amico di un leader di estrema destra? (sotto l'articolo) Perché questa vicenda sta ricordando da vicino le vicende degli anni '60 culminate con stragi e depistaggi e arresti e omicidi di compagni falsamente accusati.

«Ma che Razza di terrorismo». Il titolo, l'udinese Diego Volpe Pasini ce l'aveva già in mente quando ha alzato la cornetta per chiamare l'amico Luca, «un'anima molto fragile e sensibile, con tantissimo bisogno di essere qualcuno». «Potrebbe essere il nuovo best-seller», gli ha detto, lanciandogli l'idea. Nulla di strano, se i due fossero l'uno l'agente letterario e l'altro lo scrittore talentuoso al debutto. Ma loro sono la "strana coppia" a Nord Est. Diversi che più diversi non si può. Diego l'imperialista dichiarato, leader del movimento di destra Sos Italia, distintosi per le crociate contro campi rom e prostitute, e Luca Razza , il trentaseienne udinese, arrestato il 29 gennaio scorso con l'accusa di partecipazione ad associazione eversiva, che un bel giorno del 1995 si è «inventato» dal nulla i Nuclei territoriali antimperialisti, come ha raccontato ai magistrati veneti in modo dettagliato. Così dettagliato e convincente che l'11 febbraio scorso è stato scarcerato. E oggi l'amico Diego che pure lui aveva inserito nell'elenco dei principali obiettivi da colpire per gli Nta («ma solo per fargli un po' di pubblicità») ricambia il favore. Con l'idea di un libro di memorie e l'abbrivio per alcune ospitate in tv. «Gli metterò a disposizione tutte le conoscenze che ho nel settore dell'editoria, della tv e dei libri. Mi piacerebbe che riuscisse a trasformare un insuccesso in un grande successo», assicura Volpe Pasini. Razza ricambia l'affetto: «Fra noi c'è un'amicizia sincera. Fra tutte le persone che ho avuto vicino negli anni, l'unico che mi abbia chiamato da quando sono di nuovo libero è stato Diego». Ma su una cosa sola è in disaccordo con l'amico. «Quel titolo fa troppo Zelig». Il libro in sè, confida, «non è escluso che possa scriverlo in futuro». Anzi. «In carcere ho ripreso il gusto della penna. Perché scrivere è un modo per far crollare le pareti e le sbarre. Ho già buttato giù alcuni promemoria sulla vicenda. Appunti su fogli volanti. Ho cominciato all'epoca dell'isolamento e ora sto continuando a scrivere». La storia del ragazzo che, lasciando di stucco l'Italia, ha confessato «gli Nta sono io», sarà un'autobiografia? «Forse. Mi manca ancora la struttura. Non so se farne un romanzo o scegliere lo stile della cronaca: la chiave narrativa ancora non c'è». E d'altronde non poteva che finire così. «Sono un uomo di penna. Non posso far altro che leggere e scrivere», dice Razza , autore di «oltre 300 poesie», con un passato giornalista free lance, che ora sul comodino tiene - ironia della sorte - una spy story di Le Carrè, "Amici assoluti". La passione per la penna l'ha portato a buttare giù di getto, in un lontano dicembre del '95, quel primo volantino degli Nta. Scritto «per scherzo», dice ora. Ne sono seguiti altri, almeno una ventina le rivendicazioni di attentati che gli sono attribuiti. Ora, Luca Razza chiude il cerchio.
La tv, invece, può attendere. «Vedremo. - prende tempo Razza - Ho ricevuto alcune proposte per qualche talk show. Ma per ora preferisco aspettare: l'esigenza primaria che sento è quella di assecondare la magistratura per fare in modo che le indagini procedano».

Camilla De Mori

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