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Ferro, SENZA PAROLE e SENZA LAVORO
by COMITATODIBASE Sunday, May. 30, 2004 at 9:22 PM mail: comitatodibase@email.it

Comitato per il mantenimento del sito produttivo di Isola di Cannara Reputiamo inutile spiegare ulteriormente come sta andando la vicenda Ferro SENZA PAROLE SENZA LAVORO

Ferro, SENZA PAROLE ...
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Accordi Istituzionali

In data 30 Luglio 2003 presso il Ministero delle Attività Produttive, alla presenza di rappresentati della Regione dell’Umbria, dei Comuni di Cannara e Bevagna, delle Organizzazioni Sindacali, dell’Associazione Industriale di Perugia e dell’Azienda Ferro Italia si è sottoscritto un percorso che aveva come intento principale quello di approfondire le valutazioni sulla vertenza in corso.
Tutti si sono presi i loro impegni e il Ministero ha dichiarato, comunque, la propria disponibilità a tenere aperto il tavolo nazionale qualora le parti lo richiedessero.
In data 2 Settembre 2003 dall’incontro tra i rappresentanti Regione dell’Umbria, dei Comuni di Cannara e Bevagna, delle Organizzazioni Sindacali, dell’Associazione Industriale di Perugia e dell’Azienda Ferro Italia si è sottoscritto un verbale di riunione che indicava il seguente percorso:
“…al fine della salvaguardia del patrimonio professionale, si concorda nel ritenere prioritaria la ricerca di alternative imprenditoriali che operino in settori e con tecnologie compatibili”… ” In tutti casi, l’azienda si impegna, a testimonianza della volontà di non danneggiare il territorio, a mettere a disposizione gli assets immobiliari a condizioni fortemente agevolate per favorire l’insediamento di iniziative imprenditoriali che, in via preferenziale, favoriscano la rioccupazione dei lavoratori Ferro Italia” Tale accordo si concludeva con l’impegno delle istituzioni di istaurare un percorso che:” contribuisca a eliminare pregiudiziali e rigidità, affidano all’accordo tra le parti le definizione di termini, tempi e modalità”…“ La Regione dell’Umbria ed i Comuni di Cannara e Bevagna si rendono garanti del rispetto dei termini dell’accordo che le parti definiranno e del percorso, fissando verifiche periodiche degli impegni con cadenze non superiori ai due mesi”.
In data 4 Settembre 2003 nel verbale d’accordo siglato tra i rappresentanti dell’impresa Ferro Italia, l’Associazione Industriali di Perugia e le Organizzazioni Sindacali (Provinciali e di Categoria) viene ribadito “l’impegno dell’azienda a privilegiare ed agevolare, nell’ambito delle future trattative che interverranno per la cessione dell’immobile e dell’area in cui attualmente insiste lo stabilimento di Cannara (PG), ipotesi e/o soluzioni imprenditoriali che possano garantire continuità produttiva o, in ogni caso, significativi livelli occupazionali; ipotesi e/o soluzioni che, in via preferenziale, favoriscano la rioccupazione dei lavoratori della Ferro Italia di Cannara (PG). Quanto sopra anche in coerenza con gli impegni assunti a livello istituzionale e, tenuto altresì conto del supporto offerto dalle strutture regionali (Sviluppumbria, Gepafin) per la ricerca di iniziative imprenditoriali sostitutive”.
Nell’incontro datato 7 Novembre 2003, tenuto presso la sede della Regione, per l’incontro di verifica tra Istituzioni, Sindacati e delegazione della Azienda Ferro Italia, risulta da verbale di riunione: “Un ulteriore interessamento è stato, inoltre, notificato a Sviluppumbria da un imprenditore operante nel settore. Dopo aver comunicato all’Associazione Industriali tale ipotesi è stato avviato un rapporto diretto con la Ferro. La Ferro, nel mostrare disponibilità, ha richiesto la formalizzazione della proposta, che definisca contenuti e modalità. Che verranno valutate dall’Azienda”.
La formalizzazione, oramai nota della Intercolor è avvenuta quattro giorni dopo (protocollo del comune di Cannara N°11308 del 11/11/2003). Che inizia così “ Facendo seguito al colloquio telefonico avvenuto la scorsa settimana desidero confermarVi il nostro concreto interesse per lo stabilimento di Cannara”
Nell’incontro del 20/01/2004 viene ribadito ciò che era già negli accordi, ma nulla di nuovo. Riportiamo l’intero Verbale “Alla luce dei contatti avviati con imprese che hanno manifestato interesse e in base ad una riflessione sulle possibilità di valorizzazione del sito, le Istituzioni e le Organizzazioni Sindacali hanno sollecitato l’azienda a considerare, in via prioritaria, la possibilità di permanenza nel settore/comparto anche consentendo la valutazione di proposte di concorrenti non diretti. Tutto ciò anche al fine di valorizzare il capitale investito e le professionalità e le competenze delle maestranze. A tal fine le istituzioni hanno invitato i rappresentanti dell’Azienda e dell’Ass. Industriali a farsi portavoce di questa opzione e di sollecitare una risposta in tempi brevi (entro 15 giorni).
Inoltre all’unanimità si è convenuto di avviare entro una settimana incontri tra Azienda e Sviluppumbria al fine di verificare tempi, modalità e condizioni per favorire l’avvio delle trattative concrete con imprenditori interessati”.
Il 24/02/2004,alla riunione del tavolo istituzionale per la Ferro Italia,viene resa nota la disponibilità “della Ferro Corporation con la quale l’azienda, nel confermare la propria decisione di vendere lo stabilimento di Cannara, comunica la disponibilità ad esaminare proposte di acquisto provenienti non soltanto da imprese di altri settori, ma anche di imprese concorrenti, operanti nel medesimo settore produttivo”.Quindi ”nell’individuare Sviluppumbria come soggetto incaricato di avviare una attività di ricerca e valutazione delle imprese potenzialmente interessate, il Tavolo definisce metodologia, criteri e condizioni del mandato:1) Sviluppumbria, in tempi brevi, concorderà con la Ferro le condizioni di cessione del sito. 2) In via prioritaria Sviluppumbria dovrà verificare proposte compatibili con le tecnologie e le professionalità del sito e, in tutti i casi, la solidità e affidabilità dei proponenti, il piano industriale, gli investimenti e i livelli occupazionali.3) Il progetto avrà caratteri di progetto integrato e in quanto tale ammissibile alle condizioni previste dal Patto per lo sviluppo. 4) Viene definito il pacchetto di opportunità e convenienze da sottoporre alle imprese interessate.”
L’ultimo incontro del 28/05/2004 ,dopo ad avere sancito per l’ennesima volta i “criteri preferenziali fondamentali:.il mantenimento della stessa tipologia produttiva, per salvaguardare la professionalità dei lavoratori ed il valore dei macchinari.la salvaguardia dei livelli occupazionali.le possibilità di trasformare il sito in un area integrata” ufficializza le “manifestazioni di interesse avanzate da tre aziende” la Intercolor che assumerebbe subito dai 45 ai 55 dipendenti, Tacconi che assumerebbe 40 dipendenti e la Umbra Gas che assumerebbe 20 dipendenti, così hanno illustrato i sindacati. Sul verbale l’Intercolor che opera nello stesso settore “è interessata soltanto ad una parte dell’opificio”, l’Umbra Gas “che non intende produrre insieme ad altre imprese nello stesso sito” e Tacconi “ il relativo piano di massima è già stato presentato a Sviluppumbria, che lo ha valutato positivamente” poi il documento continua “Tutte queste proposte prevedono dei buoni livelli occupazionali e presentano una qualità imprenditoriale apprezzabile””Sono state effettuate, inoltre, anche le analisi economiche” Dopo mesi di trattative e di definizione di compiti, criteri e modalità si conclude il documento con un “Si è, pertanto, in attesa di passi ulteriori da parte degli imprenditori interessati per poter iniziare una vera e propria trattativa”
Quest’ultimo documento è una manifestazione palese delle intenzioni delle istituzioni a non risolvere il problema, visto che, la scelta appare scontata e che invece si stanno spostando proprio i tempi, le modalità e i criteri preferenziali per il futuro del sito produttivo di Isola di Cannara.
Lo sanno bene “I rappresentanti dei lavoratori che chiedono di avere risposte concrete entro il termine del periodo di CIG e, comunque, di effettuare un ulteriore riunione di verifica entro la fine del prossimo mese di Luglio” Il prossimo mese non è Luglio, ma evidentemente, qualcuno non vede l’ora di levarsi dalle scatole i lavoratori, quindi, immaginiamo quanto vorranno notare che il futuro di questa maledetta Isola è dettato da interessi che non sono legati a quelli dei lavoratori.




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