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+++ CASSAZIONE: G8; RIMANE A GENOVA INCHIESTA SU POLIZIOTTI +++ (ANSA) - ROMA, 5 FEB - Rimane a Genova il procedimento ai poliziotti indagati per abuso di'ufficio, lesioni aggravate, calunnia e falsita' ideologica nell'ambito delle indagini per i cosidetti fatti del G8 di Genova avvenuti il 21 e 22 luglio 2001. Lo ha deciso la procura generale della corte di cassazione, respingendo la richiesta di alcuni poliziotti sotto inchiesta che volevano trasferire il procedimento a Torino.(ANSA).
CASSAZIONE: G8; RIMANE A GENOVA INCHIESTA SU POLIZIOTTI (2) (ANSA) - ROMA, 5 FEB - L' istanza era stata fatta dagli indagati Francesco Gratteri, Giovanni Luperi, Gilberto Caldarozzi, Filippo Ferri, Daniele Di Novi e Renzo Cerchi. Ad avviso degli indagati l'inchiesta doveva essere trasferita da Genova a Torino perche' - secondo i legali di difesa - erano emersi ''indizi di reita' '' a carico del dottor Francesco Pinto, magistrato della procura di Genova, e procuratore di turno proprio nei giorni del G8. Ma il palazzaccio ha escluso la sussistenza di tali indizi. (ANSA).
CASSAZIONE: G8; RIMANE A GENOVA INCHIESTA SU POLIZIOTTI (3) (ANSA) - ROMA, 5 FEB - Per la Cassazione tutte le ''circostanze'' addotte dai poliziotti indagati per chiedere il trasferimento dell' inchiesta a Torino ''non consentono di enucleare ulteriori comportamenti e concrete attivita' meritevoli di valutazione ai fini penali e di individuare, cosi', a carico del dott.Francesco Pinto elementi indizianti di oggettivo rilievo di un suo coinvolgimento nella formazione degli atti di investigazione e, dunque, di un suo concorso nelle ipotesi accusatorie gia' contestate ai funzionari di polizia''. Per chiedere il trasferimento i sei poliziotti che si sono rivolti alla Procura di piazza Cavour, avevano fatto leva sulle dichiarazioni rese nell' interrogatorio del 23 luglio 2002 da Spartaco Mortola, dirigente della Digos di Genova. Mortola, nel descrivere le modalita' della perquisizione della scuola ''Diaz-Pertini'', con riferimento alla collocazione e al rinvenimento di due bottiglie incendiarie, disse che ''siccome non si sapeva esattamente dove erano state trovate queste bottiglie... da come mi ha detto il dott.Ferri, parlandone con il dott.Pinto, che era il magistrato di turno, si e' detto mettiamole... praticamente vicino all' atrio di ingresso perche' era nella disponibilita' di tutti''. In seguito, alla richiesta di ulteriori chiarimenti avanzati dal pm sulla ''indicazione e sui suggerimenti eventualmente forniti dal dott.Pinto al Ferri sul luogo dove avevano trovato le molotov'', il dott.Mortola ''allegando uno stato emotivo, di agitazione, ha immediatamente e formalmente rettificato e ritrattato le precedenti affermazioni'', dicendo che ''non corrispondono al vero'', essendo frutto di uno ''sbaglio''. Inoltre la Procura del Palazzaccio rileva che ''peraltro, proprio il dott.Ferri, dirigente della squadra mobile di La Spezia, nel suo interrogatorio del 22 settembre 2002 ha decisamente escluso la circostanza contestata, sostenendo di non conoscere nemmeno il dott.Francesco Pinto e di non aver mai avuto 'contatti' quella notte con il medesimo''. Alla luce di tutte queste circostanze - tra le quali la Cassazione annovera ''il riferimento confuso a presunti contatti telefonici tra il dott.Pinto e il dott.Ferri'', appresi, ''peraltro de relato'', ''l' immediata rettifica'' delle sue affermazioni da parte di Mortola, le ''categoriche smentite'' del dott.Ferri riguardo ''colloqui e iniziative concordate con il magistrato di turno durante lo svolgimento delle operazioni'' alla Diaz - hanno portato la Procura della Suprema Corte alla determinazione per cui ''deve procedere il pm presso il tribunale di Genova'' nelle indagini a carico dei poliziotti accusati di aver compiuto abusi e lesioni gravi nei confronti dei manifestanti ospitati nella scuola ''Diaz''. Il provvedimento emesso dalla Procura della Suprema Corte e' composto di quattro pagine e porta la firma del sostituto procuratore generale Antonio Abate, che ha anche disposto la restituzione degli atti al pm di Genova ''per il corso ulteriore'' dell' inchiesta. (ANSA).
G8: RESTA A GENOVA INCHIESTA SU POLIZIOTTI / ANSA PROCURA GENERALE CASSAZIONE DICE NO A TRASFERIMENTO A TORINO (ANSA) - ROMA, 5 FEB - Resta a Genova l'inchiesta sui poliziotti indagati per abuso d' ufficio, lesioni aggravate, calunnia e falsita' ideologica in relazione ai fatti del G8, avvenuti il 21 e 22 luglio del 2001. Non sussistono, infatti, quegli ''indizi di reita''' a carico del sostituto procuratore Francesco Pinto, pm della procura di Genova di turno nei giorni del G8, che alcuni funzionari e agenti coinvolti avevano indicato per chiedere il trasferimento dell'inchiesta alla procura di Torino (competente, appunto, per i procedimenti che coinvolgono magistrati in servizio nel capoluogo ligure). La richiesta era stata avanzata da Francesco Gratteri, capo dello Sco nei giorni del G8 e attuale numero due dell' antiterrorismo, Giovanni Luperi, Gilberto Caldarozzi, Filippo Ferri, Daniele Di Novi e Renzo Cerchi. Il provvedimento emesso dalla Procura generale della Corte di Cassazione, porta la firma del sostituto procuratore generale Antonio Abbate. Nelle quattro pagine scarse con cui motiva la decisione, il sostituto procuratore generale della Suprema Corte scrive che tutte le ''circostanze'' addotte dai poliziotti ''non consentono di enucleare ulteriori comportamenti e concrete attivita' meritevoli di valutazione ai fini penali e di individuare, cosi', a carico del dottor Pinto elementi indizianti di oggettivo rilievo di un suo coinvolgimento nella formazione degli atti di investigazione e, dunque, di un suo concorso nelle ipotesi accusatorie gia' contestate ai funzionari di polizia''. Nel provvedimento il Pg Abbate fa anche un invito a ''lasciare da parte toni polemici e posizioni poco significative, come traspaiono dai documenti all' esame di questo Ufficio, che non giovano certo alla ricerca della verita' e ad un confronto proficuo tra i soggetti del processo''. Invito che secondo l'avvocato di Gratteri, Luigi Ligotti, punta ad una ''maggiore serenita' nel confronto tra le parti''. Quanto al provvedimento, secondo Ligotti, ''tecnicamente afferma un principio: e cioe' che il pm non e' un mero recettore di notizie, ma deve procedere ad una delibazione preliminare''. Cosi', prosegue l'avvocato, ''si lascia la situazione aperta ed il richiamo ad una decisione allo stato e' come un invito ad un approfondimento. Noi ritenevamo che gli approfondimenti potessero esser fatti dal giudice competente, mentre questa pronuncia dice che gli approfondimenti spettano anche all' inquirente che per primo riceve la notizia del crimine''. ''E' un riferimento normativo apprezzabile - conclude - ma noi non lo condividiamo totalmente''. La richiesta di trasferimento dell'inchiesta si basava sulle dichiarazioni fatte dal dirigente della Digos di Genova Spartaco Mortola in relazione alle perquisizioni alla scuola Diaz e alla collocazione delle due bottiglie incendiarie. Davanti ai magistrati Mortola disse che ''siccome non si sapeva esattamente dove erano state trovate queste bottiglie... da come mi ha detto il dott.Ferri (dirigente della squadra mobile di La Spezia, ndr), parlandone con il dott.Pinto... si e' detto mettiamole... praticamente vicino all' atrio di ingresso perche' era nella disponibilita' di tutti''. Ai pm che gli chiedevano ulteriori chiarimenti, pero', Mortola ''allegando uno stato emotivo, di agitazione, ha immediatamente e formalmente rettificato e ritrattato le precedenti affermazioni'', dicendo che ''non corrispondono al vero'', essendo frutto di uno ''sbaglio''. Il Palazzaccio rileva inoltre che lo stesso Ferri nel corso dell' interrogatorio ''ha decisamente escluso la circostanza contestata, sostenendo di non conoscere nemmeno Pinto e di non aver mai avuto 'contatti' quella notte'' con lui. Tali elementi - tra i quali ''il riferimento confuso a presunti contatti telefonici tra Pinto e Ferri'' appresi ''peraltro de relato''; ''l'immediata rettifica'' di Mortola delle sue affermazioni, le ''categoriche smentite'' di Ferri - hanno portato la Procura generale della Suprema Corte a stabilire che sia il ''pm presso il tribunale di Genova a proseguire'' nelle indagini. La decisione della Cassazione e' stata accolta dalla procura di Genova, come una ''conferma della linea dell'ufficio''. ''Avevamo agito secondo le regole - ha detto il procuratore capo Francesco Lalla - e questo provvedimento ne e' la riprova''. Un provvedimento che ha raccolto il plauso anche del comitato 'Verita' e Giustizia per Genova'. ''La decisione - afferma - mantiene l'inchiesta sui giusti binari. Il ricorso era palesemente finalizzato a perdere tempo e ad intorbidare le acque, nella speranza di far rinviare il piu' possibile il processo''. (ANSA).
G8: DIAZ; I DUE ANNI DELL' INCHIESTA SULL'IRRUZIONE (V. 'G8: DIAZ; PRONTA RICHIESTA GIUDIZIO PER...' DELLE 19.13) (ANSA) - GENOVA, 26 FEB - Le richieste di rinvio a giudizio nei confronti dei poliziotti per l' irruzione nella scuola Diaz che stanno per essere depositate in cancelleria giungono a distanza di due anni e mezzo dal G8 e pochi giorni prima che inizi il processo (il 2 marzo) per i 26 no-global accusati delle violenze di piazza. Sono stati necessari oltre due anni di indagini condotte a pieno ritmo dai magistrati per ''raccontare'' quella notte del 21 luglio 2001 quando 200 operatori, tutti appartenenti a vari reparti e uffici della polizia di Stato, parteciparono all' irruzione nella scuola Diaz-Pertini, operazione che si concluse con l' arresto delle persone trovate all' interno dell' edificio. Furono 93 i no global arrestati per i quali e' stata poi decisa l' archiviazione. Per le violenze consumate all' interno dell' istituto scolastico furono indagati funzionari e dirigenti di polizia. Non furono, invece, identificati gli agenti che usarono il manganello con troppa disinvoltura. I pm indagarono anche su due episodi riferiti a quella notte: le molotov presumibilmente usate come false prove dalla polizia per giustificare l' arresto dei 93 manifestanti ed il presunto falso accoltellamento di un agente romano. Dopo l' invio degli avvisi di conclusione indagini per i fatti della scuola Diaz, il 12 settembre scorso, alcuni dei poliziotti indagati chiesero, alla Procura, tramite i loro legali, il trasferimento dell' inchiesta a Torino perche' sarebbero esistiti ''indizi di reita''' a carico di un magistrato genovese, il sostituto procuratore Francesco Pinto, di turno la notte della polizia alla Diaz. Il riferimento e' la vicenda delle false molotov ritrovate dalla polizia nella scuola. La Procura di Genova respinse la richiesta di trasferimento ed i legali dei poliziotti si rivolsero alla Procura Generale della Cassazione che il 5 febbraio ha detto definitivamente no al trasferimento a Torino. (ANSA).
G8: DIAZ; PRONTA RICHIESTA GIUDIZIO PER TRENTINA POLIZIOTTI OLTRE VENTI I CAPI DI IMPUTAZIONE (ANSA) - GENOVA, 26 FEB - E' stata predisposta la richiesta di rinvio a giudizio per una trentina di poliziotti a conclusione dell' inchiesta sull' irruzione della Polizia nella scuola Diaz che, durante il G8, nel luglio 2001, ospitava i no-global. Il fascicolo, di 36 pagine, e' ora all' esame del procuratore capo Francesco Lalla e dei procuratori aggiunti Giancarlo Pellegrino e Mario Morisani che devono firmarlo prima di depositarlo in cancelleria. La richiesta di rinvio a giudizio e' stata preparata dai pm Enrico Zucca, Francesco Albini Cardona, Vittorio Ranieri Miniati e Patrizia Petruzziello. Secondo quanto si e' appreso, sono oltre venti i capi di imputazione, a vario titolo. (ANSA).
G8: DIAZ; RICHIESTA GIUDIZIO PER POLIZIOTTI AD ESAME PROCURA GLI ATTI, CON OLTRE 20 CAPI D'IMPUTAZIONE, NON ANCORA DEPOSITATI (ANSA) - GENOVA, 27 FEB - Non e' stata ancora depositata la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 29 poliziotti, sui 30 indagati per l'irruzione nella scuola Diaz compiuta il 21 luglio 2001 nell'ambito del G8. Il fascicolo si trova ancora all'esame dei procuratori che devono firmarlo. Secondo quanto si e' appreso sono oltre venti i capi di imputazione, e le ipotesi di reato, a vario titolo, vanno dal falso alla calunnia, all'abuso di atti d'ufficio e, in certi casi, alle lesioni. Il procuratore aggiunto Giancarlo Pellegrino che, insieme al procuratore capo Francesco Lalla e al procuratore aggiunto Mario Morisani deve firmare la richiesta di rinvio a giudizio, ha affermato: ''Non sappiamo quando depositeremo gli atti. Sono all'esame della procura ma anche quando lo faremo non diremo nulla''. ''Un cittadino - ha aggiunto - ha il diritto di sapere di essere imputato quando riceve la notifica e non dai giornali''. La richiesta di rinvio a giudizio e' stata predisposta dai pm Enrico Zucca, Francesco Albini Cardona, Vittorio Ranieri Miniati e Patrizia Petruzziello.(ANSA).
G8: DIAZ, SLITTANO A LUNEDI' RICHIESTE GIUDIZIO POLIZIOTTI DIFENSORI CHIEDONO CHIARIMENTI PRESUNTE IRREGOLARITA' INDAGINI (ANSA) - GENOVA, 28 FEB - Sara' presentata lunedi', salvo aggiustamenti o ripensamenti dell' ultima ora, la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura per una trentina di poliziotti, gia' raggiunti dall' avviso di conclusione delle indagini preliminari (Acip) per l' irruzione nella scuola Diaz, durante il G8. Intanto alcuni difensori dei poliziotti avrebbero avanzato alla procura una richiesta di chiarimenti, per ora non ufficiale, su presunte irregolarita' nelle indagini. Si tratta della vicenda dell' altrettanto presunto ''giallo informatico'', emersa nel novembre scorso, in merito ad alcuni file dell' inchiesta intestati ad un avvocato genovese, difensore dei manifestanti. La novita' invece, scaturita in questi giorni, riguarda la trascrizione di alcuni interrogatori secretati, trasmessi agli atti prima dell' effettivo conferimento di incarico alla segretaria che aveva il compito di ''sbobinare''. Uno degli atti contestati dai difensori alla procura, secondo indiscrezioni, sarebbe l' interrogatorio di Gilberto Caldarozzi, all' epoca vice direttore dello Sco, che percio', a fini processuali, potrebbe venire dichiarato nullo. ''C' e' qualcosa che non quadra riguardo il modo di operare di alcuni pm del pool G8'' - commentano i difensori che per ora preferiscono l' anonimato. ''Comunque - aggiungono - ci siamo meravigliati che il nostro colloquio informale con uno dei procuratori, sia finito sulle pagine di un quotidiano nazionale''. I legali concludono che ''non era nostro interesse far trapelare fatti e circostanze su cui non abbiamo ancora preso una decisione''. Sul presunto ''giallo informatico'', il procuratore capo Francesco Lalla aveva dichiarato che ''il motivo per cui alcuni documenti parrebbero provenienti da quel legale e' puramente tecnico''. Lo stesso legale, Riccardo Passeggi, aveva spiegato di aver venduto un suo pc usato alla segretaria di un pubblico ministero incaricata della trascrizione dei verbali. E, per un errore, il suo nome era rimasto inserito nei documenti. (ANSA).
G8: DIAZ; CENTO (VERDI), MINISTRO SOSPENDA I 29 INDAGATI (ANSA) - GENOVA, 3 MAR - Il vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera, il verde Paolo Cento, ha chiesto che, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per i fatti della Diaz, il ministro degli Interni sospenda in via cautelare i 29 poliziotti indagati. Secondo Cento, ''in attesa di una decisione della magistratura, e' indispensabile rimuovere da ogni responsabilita' attinente alla gestione diretta o indiretta dell' ordine pubblico gli agenti e i funzionari coinvolti nel blitz alla scuola Diaz''. ''Nella richiesta di rinvio a giudizio non vi e' alcun riferimento alla individuazione delle responsabilita' politiche su quanto accadde in quei giorni: per questo ž conclude il parlamentare dei Verdi - e' sempre piu' urgente l' istituzione di una commissione parlamentare džinchiesta dove chiamare a deporre l' ex ministro degli Interni e gli altri esponenti del governo coinvolti della gestione di quelle giornate''. (ANSA).
+++G8: DIAZ; CHIESTO GIUDIZIO PER 29 POLIZIOTTI+++ (ANSA) - GENOVA, 3 MAR - E' stata depositata questa mattina la richiesta di rinvio a giudizio per 29 poliziotti, tra dirigenti e funzionari, a conclusione dell' inchiesta sull' irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 in cui vennero arrestati 93 manifestanti poi prosciolti. La richiesta, di 36 pagine e' stata firmata dai procuratori aggiunti Giancarlo Pellegrino e Mario Morisani e dai pubblici ministeri del pool G8. (segue). G8: DIAZ; CHIESTO GIUDIZIO PER 29 POLIZIOTTI (2) (ANSA) - GENOVA, 3 MAR - Secondo quanto si e' appreso, sono oltre 20 i capi di imputazione, tra cui, a vario titolo, falso, calunnia, abuso d'ufficio e lesioni gravi. E' stato invece stralciata la posizione di Lorenzo Murgolo, allora vice questore di Bologna, perche' non inserito in alcuna delle due strutture operative di comando, SCO e Ucigos. Secondo quanto si e' appreso, la procura ne chiederebbe prossimamente l' archiviazione.(ANSA).
G8: DIAZ E BOLZANETO; ARRIVA IL CONTO DELLA PROCURA / ANSA 29 RICHIESTE GIUDIZIO PER DIAZ; 39 FINE INDAGINI PER BOLZANETO (ANSA) - GENOVA, 3 MAR - Giungono in una fase cruciale due delle piu' delicate inchieste sui fatti del G8 di Genova, quelle riguardanti la sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz e il duro trattamento subito dagli arrestati nella caserma di Bolzaneto. La Procura della Repubblica ha depositato oggi le richieste di rinvio a giudizio per 29 dirigenti, funzionari e capisquadra di polizia, accusati a vario titolo di falso, calunnia, lesioni gravi ed abuso d'ufficio per la vicenda della scuola. Ha inoltre inviato 39 avvisi di fine indagini, per le violenze a Bolzaneto. Dalle due inchieste sono state stralciate la posizione di Lorenzo Murgolo, allora vice questore di Bologna, coinvolto nella Diaz, perche' non inserito in alcuna delle due strutture operative di comando, SCO e Ucigos, e del pm Alfonso Sabella, all' epoca responsabile ispettivo del Dap, oggi magistrato a Firenze, indagato per i fatti di Bolzaneto. Secondo quanto si e' appreso, lo stralcio di entrambi prelude ad una archiviazione. Si concludono cosi', nell' arco di 24 ore, le tappe giudiziarie piu' delicate sulle tre giornate del luglio 2001, che hanno richiesto un grande impegno per il carico di lavoro a tutti i pm del pool G8 e provocato, ad ogni novita' delle indagini, accese polemiche da parte di partiti, movimenti no global ed esponenti politici. La giornata di oggi e' iniziata con il deposito della richiesta di rinvio a giudizio per 29 poliziotti, tra dirigenti e funzionari, indagati per la sanguinosa irruzione nella scuola Diaz, in cui vennero arrestati 93 manifestanti, poi tutti prosciolti da ogni accusa. Le ipotesi di accusa a carico dei poliziotti sono, a vario titolo, falso, calunnia, abuso d'ufficio e lesioni gravi in concorso. La richiesta, di 36 pagine, e' firmata dai procuratori aggiunti Giancarlo Pellegrino e Mario Morisani e dai pubblici ministeri del pool G8, con l' avallo del procuratore capo Francesco Lalla. Tra i 29 poliziotti, per i quali e' stato chiesto il processo, figurano Francesco Gratteri, ex capo dello Sco (Servizio Centrale Operativo), Giovanni Luperi, all' epoca vice capo dell' Ucigos e Vincenzo Canterini, comandante del VII nucleo sperimentale di Roma. Per quest' ultimo e per i suoi capisquadra, la posizione si e' alleggerita rispetto alle prime ipotesi di accusa. Non dovranno, infatti, rispondere di falso per la vicenda delle due molotov prelevate in corso Italia e messe nella caserma per creare false prove a danno dei no-global, ne' di calunnia per l' episodio del presunto accoltellamento ai danni dell' agente romano Massimo Nucera. Restano, pero', accusati di lesioni gravi. Secondo i pm e' loro la responsabilita' del pestaggio all' interno dell' istituto scolastico. Le notifiche di richiesta di rinvio a giudizio saranno inviate, tra gli altri, a Gilberto Caldarozzi, vice di Gratteri durante il G8, a Michelangelo Fournier, all' epoca vice di Canterini, a Maurizio Panzieri, superiore dell' agente Nucera (anche quest' ultimo nell' elenco dei 29). I 39 avvisi di conclusione indagini, invece, sono stati inviati nel pomeriggio ad agenti e graduati delle forze dell' ordine ed a personale sanitario, presenti nella caserma di Bolzaneto, utilizzata nei giorni del G8 come centro di prima detenzione per i manifestanti arrestati. Gli avvisi, in via di notifica, sono il risultato dell' istruttoria svolta dai magistrati sulle presunte violenze subite dai manifestanti arrestati e detenuti in caserma. Sui nomi dei destinatari la procura mantiene il massimo riserbo. Con certezza si sa solo che i nuovi avvisi assorbono in parte i precedenti 43 Acip inviati dalla procura il 12 settembre, da cui alcune posizioni sono state stralciate. A firmare sono stati i pm del pool G8: Francesco Cardona Albini, Francesco Pinto, Francesco Ranieri Miniati, Patrizia Petruzziello ed Enrico Zucca. (ANSA).
G8: DIAZ; GIUSTIZIA-VERITA', TRA INDAGATI MANCANO MOLTI NOMI (ANSA) - GENOVA, 3 MAR - ''L'inchiesta sulla Diaz e' finita e ora aspettiamo le decisioni del Gip. Intanto vorremmo ricordare che fra gli indagati mancano molti nomi''. E' quanto afferma il Comitato Verita' e Giustizia di Genova, che in un comunicato spiega come ''non figurino nell' elenco gli autori materiali dei pestaggi, sfuggiti alla giustizia perche' hanno agito mascherati e sono quindi rimasti anonimi''. Il Comitato ricorda che ''mancano anche gli aggressori di Mark Covell, il giornalista inglese massacrato e ridotto in coma in via Battisti, appena prima dell'irruzione. L'aggressione - ricorda il Comitato - e' stata filmata, ma nessuno dei responsabili e' stato identificato: anche di questo dobbiamo ringraziare i vertici della nostra polizia''. ''Manca poi - prosegue la nota - uno dei funzionari che hanno firmato il verbale d'arresto, quello che parla delle due famose molotov (collocate in realta' dalla stessa polizia): la firma e' risultata illeggibile e l'omerta' ha penosamente trionfato. Per quella che i pm hanno giudicato una falsa coltellata, sono indagati per falso e calunnia solo l'agente Nucera che l'ha denunciata e il collega che ne confermo' la versione. Tutti gli altri, all'improvviso, sono stati scagionati''. ''Uno dei trenta indagati - dice ancora il Comitato Verita' e Giustizia - e' stato scagionato dai pm perche' non faceva parte della catena di comando. E' una scelta di cui prendiamo atto, ma ci risulta che la polizia di Stato abbia sempre rifiutato di far sapere qual era nel dettaglio la catena di comando. In sostanza dopo due anni e mezzo di indagine sappiamo chi non era nella catena di comando (il dirigente prosciolto), ma non sappiamo come questa catena fosse composta. Non e' un gran risultato per chi ha condotto l'inchiesta''. Secondo i componenti del Comitato ''ora che l'inchiesta e' finita, e' venuta l'ora di chiedere ufficialmente al ministro, in caso di rinvio a giudizio, di sospendere dai loro altissimi incarichi i dirigenti oggi indagati. Alcuni di loro, a cominciare dal dottor Gratteri e dal dottor Luperi - conclude il documento - sono stati nel frattempo promossi alla guida dell'antiterrorismo e alla task force europea antiterrorismo''. (ANSA).
G8: DIAZ; MASSIMO RISERBO IN PROCURA SU RICHIESTE GIUDIZIO (ANSA) - GENOVA, 3 MAR - Massimo riserbo in procura sul contenuto delle richieste nei confronti dei poliziotti. Anche gli imputati, per conoscere le nuove ipotesi di accusa formulate nei loro confronti, dovranno aspettare che il fascicolo venga assegnato ad un gup perche' fissi l' udienza preliminare. Secondo indiscrezioni, i quattro pm del pool G8, firmatari delle richieste (Enrico Zucca, Patrizia Petruzziello, Francesco Cardona Albini, Francesco Ranieri Miniati) avrebbero cambiato in parte le accuse nei confronti dei poliziotti, raggiunti il 12 settembre dall' avviso di fine indagini preliminari (Acip), precisando meglio ruoli e responsabilita' nei vari episodi contestati. Sotto accusa ci sono infatti i pestaggi, durante l' irruzione nella scuola Diaz, dei 93 manifestanti, sorpresi dai poliziotti nel sonno e poi arrestati; l' episodio dell' accoltellamento dell' agente scelto Massimo Nucera, avallato dal suo diretto superiore Maurizio Panzieri, e le false prove delle due bottiglie molotov. Per i magistrati genovesi dell' episodio del falso ritrovamento nella scuola delle bottiglie incendiarie devono rispondere a vario titolo i dirigenti di polizia presenti quella sera alla Diaz e il vice questore Pietro Troiani, che le avrebbe introdotte fisicamente nella scuola. (ANSA).
G8: DIAZ; LE ACCUSE AI POLIZIOTTI, 98 PARTI OFFESE /ANSA 97 NO GLOBAL FERITI E COMUNE GENOVA PER DANNI A TELEFONI E PC (ANSA) - GENOVA, 4 MAR - I pm del pool G8 nelle 36 pagine della richiesta di rinvio a giudizio per 29 poliziotti, depositate ieri all' ufficio del gip, hanno evidenziato nuovi scenari e responsabilita' piu' precise per le irruzioni nelle scuole Diaz e Pascoli, avvenute nella notte del 21 e 22 luglio 2001, durante il G8. Molto probabilmente l' udienza preliminare si terra' davanti al gup Daniela Faraggi, ma l' assegnazione non e' ancora ufficiale perche' il dirigente dell' Ufficio Gip deve appurare il suo carico di lavoro ed eventuali incompatibilita'. Dall' elenco degli indagati, dirigenti, funzionari e agenti di polizia, raggiunti il 12 settembre dall' Acip, e' stato stralciato, come anticipato ieri, Lorenzo Murgolo, all' epoca vice questore di Bologna, ora numero due del Sisde. La sua posizione sara' archiviata perche' non inserito in alcuna delle due strutture operative di comando, SCO e Ucigos. Tra le novita' c' e' anche l' individuazione come parte offesa del Comune di Genova, anticipata oggi dal Secolo XIX, per il danneggiamento subito da alcuni personal computer ed apparecchi telefonici di proprieta' dell' ente, durante l' arbitraria perquisizione nella scuola Pascoli. Le altre parti offese sono 97 manifestanti, di cui 93 arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi ed armi improprie, reati da cui sono stati prosciolti. Gli altri quattro sono i no global feriti fuori dall' edificio e nell' irruzione alla scuola Pascoli, tra cui il giornalista inglese Mark Covell. Devono invece rispondere dei reati di falso ideologico, calunnia e abuso d' ufficio due alti dirigenti della polizia, Francesco Gratteri e Giovanni Luperi, oggi ai vertici dell' antiterrorismo, all' epoca rispettivamente direttore dello Sco e vice direttore dell' Ucigos. L' accusa di falso riguarda ''nell' aver attestato e comunque rafforzato e agevolato il proposito non opponendosi, avendone l' obbligo e il potere, di aver incontrato violenta resistenza da parte degli occupanti consistita in un fittissimo lancio di pietre e oggetti contundenti dalle finestre dell' istituto per impedire l' ingresso delle forze di polizia''. Ma soprattutto l' accusa di falso punta sulle due bottiglie molotov, trovate nella scuola, poi risultate false prove della polizia per giustificare gli arresti. Di questa accusa devono inoltre rispondere: Gilberto Caldarozzi, vice direttore Sco; Spartaco Mortola, dirigente Digos di Genova; Nando Dominici, dirigente della squadra mobile di Genova; Filippo Ferri, dirigente della squadra mobile della Spezia; Fabio Ciccimarra, vice questore aggiunto di Napoli; Carlo Di Sarro, vice questore aggiunto di Genova; Massimo Mazzoni, ispettore capo presso lo Sco; Massimiliano Di Bernardini, vice questore aggiunto presso la squadra mobile di Roma; Davide Di Novi, ispettore superiore presso la squadra mobile della Spezia; Renzo Cerchi, sovrintendente presso squadra mobile della Spezia (tutte le qualifiche si riferiscono all' epoca del G8,ndr). Nella richiesta di giudizio per falso, i pm hanno sottolineato che gli indagati ''benche' consapevoli della non corrispondenza dei fatti descritti nei verbali di arresto e di perquisizione e sequestro e nelle informative di reato a quanto nella realta' era accaduto, non si opponevano in tutto o in parte alla falsa rappresentazione in tali atti contenuta''. Circa le false prove addotte dalla polizia a carico dei manifestanti, le novita' rispetto all'Acip, consistono nell' aver maggiormente identificato i presunti ideatori ed esecutori materiali. L' episodio della coltellata ricevuta da Massimo Nucera sarebbe, secondo i pm, un' iniziativa autonoma dell' agente e dell' ispettore Maurizio Panzieri, che avallo' il racconto del collega. Esecutori materiali invece nella vicenda delle due molotov sono il vicequestore aggiunto Pietro Troiani di Roma e il suo assistente Michele Burgio, coloro che fisicamente trasportarono sulla camionetta le bottiglie incendiarie per portarle dentro la scuola. In questa ricostruzione manca ancora, a distanza di circa tre anni dal G8, la catena di comando che diede quest' ordine ai due poliziotti. Le accuse di lesioni gravi in concorso, in fase di Acip attribuite ai poliziotti presenti all' irruzione, sono state ora imputate solo al capo della celere romana, Vincenzo Canterini, al suo vice, Michelangelo Fournier, e ad otto capisquadra. Canterini pero', anche se la sua posizione risulta alleggerita, e' ancora accusato di falso e calunnia. L' altra fase di quella notte, evidenziata dai pm, e' l' irruzione arbitraria nella vicina scuola Pascoli, sede del centro stampa e degli avvocati del Genoa Social Forum. I reati contestati sono: perquisizione arbitraria e violazione di domicilio commessa da pubblico ufficiale, violenza privata, danneggiamenti, peculato, percosse. Imputati di questi reati sono, a vario titolo, Salvatore Gava, romano, commissario capo, Alfredo Fabbrocini, commissario, originario di Napoli e Luigi Fazio, sovrintendente capo, originario di Savelli (Catanzaro). (ANSA).
G8: DIAZ; SONO 98 LE PARTI OFFESE NELL' IRRUZIONE POLIZIA (ANSA) - GENOVA, 4 MAR - Sono 98 le parti offese individuate dalla Procura della Repubblica nelle 36 pagine della richiesta di rinvio a giudizio per 29 poliziotti per le irruzioni nelle scuole Diaz e Pascoli, avvenute nella notte del 21 e 22 luglio 2001, durante il G8. Si tratta di 97 no global e del Comune di Genova. L' udienza preliminare si terra' probabilmente davanti al gup Daniela Faraggi, ma l' assegnazione non e' ancora ufficiale perche' il dirigente dell' Ufficio Gip deve appurare il suo carico di lavoro ed eventuali incompatibilita'. Tra le novita' c' e' l' individuazione da parte dei pm di 98 parti offese: i 93 arrestati e picchiati all' interno della Diaz e altri quattro feriti fuori dall' edificio, tra cui il giornalista free lance inglese, Mark Covell, che perse i denti e riporto' una grave invalidita' permanente. Ultimo della lista, il 98/mo, e' il Comune di Genova per il danneggiamento subito da alcuni personal computer ed apparecchi telefonici di sua proprieta', durante l' arbitraria perquisizione dei poliziotti nella scuola Pascoli. Nella richiesta di giudizio il blitz e' stato suddiviso in vari episodi circoscritti. Una delle fasi, distinte per attribuire meglio le singole responsabilita', e' stata l' irruzione arbitraria nella vicina scuola Pascoli, sede del centro stampa e degli avvocati del Genoa Social Forum. I reati contestati sono: perquisizione arbitraria e violazione di domicilio commessa da pubblico ufficiale, violenza privata, danneggiamenti, peculato, percosse. Per l' irruzione nella Diaz, invece, i reati sono falso, abuso d' ufficio, calunnia, concorso in lesioni gravi e porto abusivo di armi da guerra. (ANSA).
G8: DIAZ; ASSEGNATA A GUP FARAGGI UDIENZA PRELIMINARE (ANSA) - GENOVA, 9 MAR - Sara' il gup Daniela Faraggi a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura per 29 poliziotti, tra dirigenti e funzionari, indagati per la sanguinosa irruzione nella scuola Diaz dove furono arrestati 93 manifestanti, la sera del 21 luglio 2001 durante il G8. Ad assegnarle l' incarico e' stato Roberto Fucigna, capo supplente dei gip, al termine di una riunione. Il gup Faraggi dovra' ora decidere la data in cui si terra' l' udienza preliminare. La richiesta di rinvio a giudizio predisposta dai pm Enrico Zucca, Francesco Albini Cardona, Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, era stata firmata anche dal procuratore capo Francesco Lalla e dai procuratori aggiunti Giancarlo Pellegrino e Mario Morisani. Le ipotesi di accusa a carico dei poliziotti sono, a vario titolo, falso, calunnia, abuso d' ufficio e lesioni gravi in concorso. Tra i 29 poliziotti per i quali e' stato chiesto il processo figurano Francesco Gratteri, ex capo dello Sco (Servizio Centrale Operativo), Giovanni Luperi, all' epoca vice capo dell' Ucigos, Gilberto Caldarozzi, vice di Gratteri durante il G8, Vincenzo Canterini, comandante del VII Nucleo sperimentale di Roma e Michelangelo Fournier, che era vice di Canterini. Per Canterini e per i suoi capisquadra la posizione si e' alleggerita in quanto, secondo i pm, non dovranno rispondere di falso per la vicenda delle due molotov prelevate in corso Italia e messe nella caserma per creare false prove in danno dei no-global, ne' di calunnia per l' episodio del presunto accoltellamento ai danni dell' agente romano Massimo Nucera. Restano, pero', accusati di lesioni gravi nei confronti dei manifestanti che si trovavano nell' istituto scolastico. (ANSA).
G8: DIAZ; 26 GIUGNO UDIENZA PRELIMINARE PER 29 POLIZIOTTI (RIPETIZIONE CON TITOLO E TESTO CORRETTI) (ANSA) - GENOVA, 18 MAR - Si terra' il 26 giugno l' udienza preliminare nei confronti di 29 poliziotti, tra dirigenti, funzionari e capisquadra, imputati per l' irruzione nella scuola Diaz durante il G8, in cui il gup dovra' decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata il 3 marzo dai pm del pool G8. La decisione e' stata presa in tarda mattinata dal giudice Daniela Faraggi la quale, prima di fissare la data dell' udienza, ha dovuto vagliare la disponibilita' delle aule piu' capienti del tribunale. Le ipotesi di accusa a carico dei poliziotti sono, a vario titolo, falso, calunnia, abuso d' ufficio e lesioni gravi in concorso. Tra i 29 poliziotti, per i quali e' stato chiesto il processo, figurano Francesco Gratteri, ex capo dello Sco (Servizio Centrale Operativo), Giovanni Luperi, all' epoca vice capo dell' Ucigos, e Vincenzo Canterini, comandante del VII nucleo sperimentale di Roma. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda inoltre Gilberto Caldarozzi, vice di Gratteri durante il G8, Michelangelo Fournier, all' epoca vice di Canterini, l' ispettore Maurizio Panzieri, e l' agente scelto Massimo Nucera. I pm hanno invece stralciato la posizione di Lorenzo Murgolo, allora vice questore di Bologna, in via di archiviazione in quanto dalle indagini e' risultato non inserito in alcuna delle due strutture operative di comando, SCO e Ucigos. (ANSA).
G8: DIAZ; 29 GIUGNO UDIENZA PRELIMINARE PER 29 POLIZIOTTI VERRA' DISCUSSA DAVANTI A GUP RICHIESTA RINVIO A GIUDIZIO (ANSA) - GENOVA, 18 MAR - Si terra' il 29 giugno l' udienza preliminare nei confronti di 29 poliziotti, tra dirigenti, funzionari e capisquadra, imputati per l' irruzione nella scuola Diaz durante il G8, in cui il gup dovra' decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata il 3 marzo dai pm del pool G8. La decisione e' stata presa in tarda mattinata dal giudice Daniela Faraggi la quale, prima di fissare la data dell' udienza, ha dovuto vagliare la disponibilita' delle aule piu' capienti del tribunale. Le ipotesi di accusa a carico dei poliziotti sono, a vario titolo, falso, calunnia, abuso d' ufficio e lesioni gravi in concorso. Tra i 29 poliziotti, per i quali e' stato chiesto il processo, figurano Francesco Gratteri, ex capo dello Sco (Servizio Centrale Operativo), Giovanni Luperi, all' epoca vice capo dell' Ucigos, e Vincenzo Canterini, comandante del VII nucleo sperimentale di Roma. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda inoltre Gilberto Caldarozzi, vice di Gratteri durante il G8, Michelangelo Fournier, all' epoca vice di Canterini, l' ispettore Maurizio Panzieri, e l' agente scelto Massimo Nucera. I pm hanno invece stralciato la posizione di Lorenzo Murgolo, allora vice questore di Bologna, in via di archiviazione in quanto dalle indagini e' risultato non inserito in alcuna delle due strutture operative di comando, SCO e Ucigos.(ANSA).
G8: DIAZ; 29 GIUGNO UDIENZA PRELIMINARE ... +++RETTIFICA+++ (ANSA) - GENOVA, 18 MAR - ''ATTENZIONE+++ Nella notizia proveniente da Genova dal titolo ''G8: DIAZ; 29 GIUGNO UDIENZA PRELIMINARE PER 29 POLIZIOTTI'', delle ore 17.10 circa, si prega di rettificare nel titolo ''G8: DIAZ; 26 GIUGNO (rpt: 26 GIUGNO) e nel testo come segue: ''Si terra' il 26 giugno l' udienza preliminare nei confronti di 29 poliziotti...'' (rpt: 26 giugno).(ANSA).
G8: 'VERITA' E GIUSTIZIA', VITTIME DIAZ SIANO PARTE CIVILE (ANSA) - GENOVA, 29 MAG - Il comitato 'Verita' e giustizia per Genova' ha invitato tutti coloro che hanno subito violenze da parte della polizia alla scuola Diaz durante il G8 a costituirsi parte civile nel processo a carico di 29 funzionari di polizia accusati di lesioni volontarie, calunnia e falso. Il 26 giugno iniziera' l'udienza preliminare del processo. ''In questa fase - afferma il presidente del comitato Enrica Bartesaghi in un comunicato - alcuni degli imputati potrebbero chiedere il 'rito abbreviato', altri potrebbero patteggiare, altri ottenere l'archiviazione. Con la costituzione di parte civile le vittime del reato possono chiedere un risarcimento dei danni subiti e partecipare al processo con un ruolo attivo''. Il comitato si e' reso disponibile a fornire a chiunque voglia costituirsi parte civile informazioni relative alla procedura da seguire e, in collaborazione con il Genoa Legal Forum e il comitato Carlo Giuliani, a fornire l'assistenza legale necessaria. (ANSA).
G8: DIAZ; DANNI A PC, COMUNE PARTE CIVILE CONTRO POLIZIOTTI LO HA ANNUNCIATO IL SINDACO PERICU (ANSA) - GENOVA, 17 GIU - Il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, ha annunciato stamane che il Comune intende costituirsi parte civile nel processo per la sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8, limitatamente al danneggiamento di due computer nella scuola Pascoli, sede del centro stampa dei no global. ''Abbiamo esaminato la documentazione della procura da cui risulta il danneggiamento materiale relativo a due soli computer di proprieta' del Comune - ha detto il sindaco Giuseppe Pericu - per il quale sono imputati due commissari di polizia''. Il sindaco ha inoltre ipotizzato che il comune potrebbe farsi carico dell' accoglienza a Genova, durante il processo, delle persone straniere coinvolte nell' episodio della Diaz, accennando alla possibilita' di reperire ''alberghi o alloggi idonei''. (SEGUE).
G8: DIAZ; DANNI A PC, COMUNE PARTE CIVILE CONTRO POLIZIOTTI (2) (ANSA) - GENOVA, 17 GIU - La prima udienza preliminare sui fatti della Diaz e' fissata per sabato 26 giugno. La procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per 29 poliziotti, tra dirigenti e funzionari, accusati a vario titolo di falso, calunnia, abuso d'ufficio e lesioni gravi in concorso tra loro. I 93 no global arrestati durante il blitz sono gia' stati tutti prosciolti dalle accuse. ''Avevamo gia' escluso i danni all'immagine nella vicenda dei black block - ha detto il sindaco - quindi abbiamo mantenuto lo stesso atteggiamento''. La costituzione di parte civile del comune nel processo ai manifestanti violenti era stata respinta dai giudici. ''Eventualmente ci costituiremo parte civile per il ristoro dei danni materiali nei confronti dei due funzionari di polizia imputati dei danni ai computer. L'avvocato Manzitti ci dira' se la costituzione cosi' impostata e' ammissibile o no''. ''Daremo accoglienza alle parti lese che arriveranno per l' udienza di fine giugno - ha detto il sindaco - persone che arriveranno da varie parti d'Italia''. Alle domande dei cronisti su come si concretizzera' l'accoglienza, il sindaco ha risposto: ''Mi sembra giusto che abbiano assistenza. Vediamo di trovare loro un alloggio, dare un minimo di assistenza''. (ANSA).
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