Indymedia Italia


L'articolo originale e' all'indirizzo http://italy.indymedia.org/news/2004/08/603133.php Stampa i commenti.

Ramallah: giornata di solidarieta'
by IMC / Border=0 Wednesday, Aug. 18, 2004 at 8:28 PM mail:

Cronaca delle manifestazioni a Ramallah nella giornata internazionale al fianco del popolo palestinese.

Gerusalemme, 18 agosto 2004

Ci muoviamo verso le 12 da Gerusalemme per recarci a Ramallah dove oggi si celebrano diverse manifestazioni. Nella strada vediamo blocchi e blocchi di cemento distesi a terra pronti ad essere issati per formare il Muro dell'Apartheid. Come quotidianamente fanno tutti i palestinesi, scendiamo dal pullman che ci trasportava e attraversiamo il check point a piedi. Un tunnel di filo spinato e soldati dell'IDF ci conduce a Ramallah, senza comunque perquisirci.

E' la giornata nazionale in solidarieta' ai prigionieri palestinesi in sciopero della fame e ce ne accorgiamo attraversando la caotica citta': in varie parti notiamo assembramenti di palestinesi che gridano slogan e alzano le foto dei parenti imprigionati. Raggiungiamo il campo di solidarieta' dove alcune centinaia di persone terminano l'assemblea iniziata la mattina. Le donne sono le piu' numerose ovviamente ed affollano anche la stanza dove vengono proiettate immagini e allestite mostre sulle torture e le violenze verso i prigionieri iracheni e rinchiusi a Guantanamo.
Notiamo che la denuncia delle condizioni di detenzione travalica i confini palestinesi e unisce le varie appartenze politiche.

Poco distante, a Place Manara, sta per partire il corteo che chiude la campagna Freedom Summer For Palestine dell'International Solidarity Movement (partita 56 giorni fa da Jenin costeggiando con azioni e manifestazioni il Muro dell'Apartheid).
Il gruppo e' composto da un centinaio di internazionali e da qualche palestinese e si muove verso il Check Point di Kalandia per forzarlo.

Questo e' un check point nevralgico che collega due citta' vitali come Gerusalemme e Ramallah. Qualche giorno fa un giovane ragazzo si e' fatto esplodere qui, provocando il ferimento di 6 soldati israeliani e la morte di due palestinesi. Inoltre non e' mai stato varcato neanche simbolicamente da un corteo, essendo uno dei punti piu' rigidi e controllati dagli israeliani.

Il gruppo si avvicina alla meta crescendo considerevolmente di metro in metro. Nell'ultimo tratto siamo quasi un migliaio. Le mani sono alzate e gli slogan continui, gli striscioni in prima fila. Al primo lancio di pietre i soldati, armati fino ai denti, si schierano e avanzano verso di noi tirando bombe assordanti e lacrimogeni. Il vento e' contro di loro, e ci permette quindi di rimanere saldi e provare a passare a mani alzate.

La testa del corteo, composta principalmente dagli internazionali, riesce a passare la prima linea del blocco. Non facciamo in tempo a gioire di aver sfatato il mito dell'invalicabilita' di Kalandia, che l'esercito ci chiude le spalle (tagliando in due il corteo), cominciando a sparare verso i palestinesi, per lo piu' adolescenti e bambini. Rimaniamo scioccati dalla tranquillita' e freddezza con cui questi appena maggiorenni in divisa mirano e sparano proiettili veri.

Varchiamo il check point dal lato opposto, ci uniamo agli anarchici israeliani (che manifestavano da questo lato) e decidiamo di tornare indietro con gli ISM per porci di fronte ai militari e cercare di impedire il loro infame tiro a segno.

Mentre da dietro i palestinesi continuano a tirare i sassi (unica arma in loro possesso), ci incordoniamo per impedire all'IDF di avanzare. L'esercito prova andare a colpire dei ragazzi procedendo su un fianco lungo il muro, ma subito accorriamo per impedire loro, mettendoci di nuovo con le mani alzate di fronte ai loro fucili, che gli sparino. Dopo momenti di alta tensione i palestinesi si ritirano e anche l'esercito rinuncia all'avanzata dentro la citta'.

La vita del check point riprende la sua inesorabile normalita': fila, passaporto, perquisizione, insulto dal soldato e anche noi siamo di nuovo da questa parte insieme a una lunghissima fila di palestinesi.

Piu' dei proiettili rimaniamo sconcertati da come l'invasione armata appartiene alla normalita' di migliaia di persone: in mezzo agli spari il mercato continuava sotto l'incessante rumore dei clacson delle macchine in fila.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

Šopyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.