da Pagina 12, Argentina
L'ombra di Oviedo non sembra ancora avere fine per il Governo di González Macchi; e nemmeno la crisi politica, economica e sociale del paese che l'alimenta.
Secondo un pubblicato informale, del Centro de Investigación Económica y Financiera dello scorso mese, il il 63% della popolazione paraguayana starà, entro la fine dell'anno, al di sotto della soglia di povertà.
Le proteste dei campesinos, che costituiscono un forte gruppo politico nel Paraguay, sono state sempre più frequenti ed il governo si è trovato in difficoltà soprattutto dal gennaio scorso, quando sono aumentate le tariffe del gas, elettricità e combustibili, dando vita a imponenti manifestazioni.
Come per Bolivia e Perù, le proteste sociali si sono fatte decisamente più acute quando si è trattato di affrontare la questione della privatizzazione.
Il Partito Colorado, al potere da oltre 50 anni, si trova in disaccordo rispetto alla necessità di privatizzare le imprese pubbliche; tuttavìa, costretto in un certo senso dalle fragili basi di sostentamento, mette in atto alcuni progetti in questo senso.
E soltanto in maggio, il Congresso Democratico Popolare, che riunisce organizzazioni campesinas, sindacati e partiti di sinistra, ha preteso che non si privatizzasse la compagnia telefonica pubblica e che si lottasse contro la corruzione.
Il Congresso ha deciso quindi la sospensione della privatizzazione della Compañía Paraguaya de Comunicaciones (COPACO).
La situazione però si è complicata di più per Gonzàles Macchi quando Oviedo è stato messo in libertà dalla Giustizia brasiliana, dopo esser fuggito dal Paraguay, in seguito al tentato golpe del 1999, che costò la vita del vicepresidente Luis María Argaña.
E oggi, al di là della frontiera, in territorio brasiliano, Oviedo sta mettendo in atto una campagna, per poter rientrare in Paraguay, appoggiato dal Partido Liberal Radical Auténtico (PLRA), del vicepresidente Yoyito Franco, che già si alleò con l'oviedista Unión Nacional de Colorados Eticos (UNACE), affinchè Yoyito fosse eletto vicepresidente nell'agosto del 2000.
Venerdì scorso, il comandante delle Forze Militari del Paraguay, generale Expedito Garrigoza, ha lanciato un allarme rispetto ad un "piano di destabilizzazione contro il governo".
Le mobilitazioni di ieri sono cominciate con un blocco
sul ponte internazionale de La Amistad, che unisce il Paraguay con il Brasile nella Triplice frontiera, dove ci sono stati feriti, due dei quali con arma da fuoco.
A sud di Asuncion gli scontri con la polizia hanno contato sette feriti, mentre dieci strade di accesso sono state interrotte in diversi punti del paese..
Circa 4000 manifestanti hanno bloccato l'accesso al ponte internaazinale Encarnación-Posadas.
Ad Asuncion, nonostante solo 500 persone si fossero riunite davanti al Congresso, si riscontrava nelle vicinanze la presenza di 1000 agenti di polizia, che controllavano le principali arterie stradali e proteggevano in maniera decisamente inusuale, la sede parlamentare.
"Il golpista profugo sta tentando di rovesciare Gonzales Macchi...e....mettere su Yoyito Franco" ha accusato ieri il responsabile del senato, Jaìuan Carlos Galaverna
Il portavoce della Presidenza, Jaime Bestard, ha ripetuto le accuse di Galaverna.
Guillermo Sanchez, sostenuto dall' UNACE, ha dichiarato:" è la cittadinanza che sta manifestando contro la corruzione, il furto e lo stato di prostrazione economica
Il presidente del PLRA, il deputato Oscar Denis, ha manifestato il suo appoggio "personale" alla "protesta popolare, perchè nessuno in Paraguay può continuare a sostenere questo governo corrotto e incompetente"
Questa mattina, la sospensione delle garanzie costituzionali implicata allo stato d'emergenza, dovrà essere ratificata dal Congresso.
"Ci troviamo in stato di emergenza; le motivazioni sono diventate puerili e non si giustificano in nessun modo.
Al signor Gonzales Macchi è venuto l'estro del dittatore"
ha dichiarato il senatore del PLRA Juan Carlos Ramirez Montalbetti.
