trascrizione della nona udienza preliminare del processo a 29 poliziotti per i fatti della diaz-pascoli. arringhe della parti civili
TRASCRIZIONE SOMMARIA
[P = Presidente o giudici ; D = difesa ; A = accusa(pm) ; C = parti civili/parti lese ; R = teste]
P: [ fa l'appello ] P: direi che possiamo cominciare. dividiamo tra oggi e lunedi' le parti civili. C: (passeggi) [...] vorremmo illustrare brevemente le ragioni per cui nell'opinione della parte civile, e senza entrare nel merito dell'area giudicanda, si ritiene, e gia' sin d'ora si formalizza la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati iscritti relativamente all'episodio diaz, sussistano nella loro pienezza gli elementi che consentono di ritenere che gli imputati tutti debbano essere rinviati a giudizio La nostra stella polare e' data dalla regola di giudizio dell'articolo 425, una stella polare che ha subito a partire dall'entrata in vigoroe del codice nell'89 una serie di evoluzioni; si trattera' di analizzare queste evoluzioni e valutare le piu' recenti interpretazioni, e quindi se per i fatti in oggetto vi siano gli elementi. [...] all'inizio ci doveva essere una certezza negativa rispetto agli imputati. Ben presto ci si e' resi conto che erano maglie troppo strette per la procedura dell'udienza preliminare. [...] Ulteriore modifica e giungiamo ai giorni nostri e' quella che nel rivedere con radicalita' l'istituto dell'ud. prel. si e' occupata tra l'altro e necessariamente di riformare il comma I introducendo quello che apparentemente una regola di natura valutativa in ordine all'insufficienza, alla contradditorieta', alla non idoneita' degli elementi per la richiesta di non luogo a procedere. [...] io credo che le maglie si siano indubbiamente ampliate, anche perche' se l'ottica e se lo scopo dell'ud. prel. era quella di fungere da filtro del troppo e del vago, le maglie preposte in origine dal legislatore erano troppo strette. Non di meno la logica ispiratrice che vede ud. prel. come filtro e non come piena anticipazione del merito, e' evidente che il filtro si sono allargate ma non piu' di tanto, e non si sono di certo allargate sufficientemente di consentire allo stato dell'arte ad alcuno degli imputati di uscire da queste maglie. [ legge sentenza di cassazione ] Dicevamo quindi che le maglie sono ancora molto strette. A noi non resta che far interagire gli elementi di giurisprudenza con il processo in oggetto oggi. Io non ho intenzione di annoiare a lungo l'uditorio con chi ha fatto cosa, dato che l'hanno fatto gia' i pm e i colleghi. Diciamo che l'area giudicanda di questo processo puo' essere segmentata in varie regioni; ora se noi cominciamo dall'episodio delle lesioni come non ipotizzare a fronte delle risultanze in atti che ci siano gli elementi per mandare a giudizio tutti gli imputati? I comportamenti di canterini, quelli di fournier, le relazioni di servizio, le contraddizioni degli interrogatori... Idem per le calunnie ed i falsi. Per le calunnie ed i falsi vi sono due elementi documentali schiaccianti. Uno e' il documento filmato definito blue sky e l'altro e' il verbale di arresto, di cui tutti noi che abbiamo un po' di esperienza contiene incongruita' che definire imbarazzanti e' poco, e necessitano che gli imputati vengano a dibattimento a spiegare cosa e' successo; valga un episodio per tutti, che e' stato l'unico che in udienza preliminare ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Non di meno l'interrogatorio di Di Sarro e' rivelatorio in maniera plastivca di quanto gli elementi siano idonei a sostenere l'accusa. Si ricordera' che il dott. Di Sarro ha affermato di non aver partecipato alla riunione, gli viene contestato che agli atti ci sono elementi che provavano il contrario; il dott Di Sarro ha affermato che non e' a conoscenza. Nell'interrogatorio del dott. Mortola del 23 luglio afferma invece che fosse presente Di Sarro; va detto che Mortola smentisce queste affermazioni, ma ormai le innumerevoliu contraddizioni devono essere affrontate in dibattimento. Per quanto riguarda il discorso dell'arresto, sempre nello stesso interrogatorio, il dott. Mortola dice in buona sostanza "ci siamo resi conto che nell'arrestare queste persone forzavamo un po' la norma, ma abbiamo ritenuto di fare cosi'...." [ legge dall'interrogatorio ] Anche questo se non e' un elemento che deve essere sufficientemente apprezzato in giudizio, lo si valuti. Idem dicasi per l'episodio dell'agente Nucera che in certi casi sfiora l'imbarazzante, imbarazzante per l'intelligenza dei presenti. Non mi soffermo a lungo sull'episodio delle molotov. Conclusivamente io ritengo che ci sia ben piu' dgli elementi per il rinvio a giudizio. Noi ritieniamo che ci siano gli elementi per una condanna, ma ci limitiamo a richiedere il rinvio a giudizio, come da elemento proprio di questo momento della procedura. C: (dall'orto) mi associo ai pm e ai colleghi. chiedo il rinvio a giudizio di tutti gli imputati nei confronti dei quali i miei assistiti si sono costituiti. C: (cafiero) le mie conclusioni si limitano a una battuta, in un contesto in cui si riteneva di riportare l'ordine e far rispettare le norme, abbiamo assistito a una incredibile violazione di norme e di diritti umani. Non credo di dover aggiugere nulla alla memoria dei pm e agli interventi dei colleghi, quindi mi associo a tutti colo che mi hanno preceduto. C: (guiglia) poche parole signor giudice per associarmi a quelle che sono state le conclusioni del pm e dei miei colleghi, e quindi al rinvio a giudizio. Alcuni commenti relativamente al reato di falso, e qualche parola rispetto a una delle mie assistite, Lena Zuhlke. Lena, all'epoca di 23-24 anni a genova con il suo fidanzato, che ha subito uno dei trattamenti piu' brutali. Lei ci racconta di pugni calci, calci nel costato che le ha rotto le costole e perforato un polmone. Viene trascinata per i capelli lungo le scale, per due rampe, con la testa in avanti, il corpo ferito, le costole gia' rotte, ogni gradino continuano a infilarsi sempre piu'. QUando arriva giu' non ha piu' forze, ci racconta che le sputavano addosso e lei non aveva neanche la forza per alzare una mano. Io dico che questa testimonianze sempre coerente, coerente anche con gli interrogatori per esempio di Tucci, ci rende evidente che nessuno abbia riferito ai suoi superiori, non pensiamo che lo abbiano fatto se non come persone che agiscono al di fuori di qualsiasi ordine o copertura da parte dei loro superiori. Penso che qualcosa deve essere stato detto, un ordine esplicito o implicito, ma qualcosa e' stato detto. Non penso ci sia molto per dimostrare ancora di piu' sulla ricostruzione di pm, una ricostruzione gia' vagliata da un altro giudice e gia' ampiamente ritenuto che le cose siano andate in maniera completamente diversa da come ci sono state raccontate. Pongo un piccolo accento sulla resistenza: non solo non abbiamo elementi per ritenere fondata l'ipotesi della resistenza, ma non possiamo credere neanche che i capi della polizia allora non si siano resi conto di quello che stava accadendo: perche' o sono degli incompetenti, e allora ci sarebbe da essere molto preoccupati, o si sono ben accorti di quello che stava succedendo. Io faccio tre esempi: il fatto ceh tutti abbiano compiuto atti di resistenza e questo e' palesemente falso, con tre esempi. Il primo esempio e Covell, una figura rannicchiata sul marciapiede, e nessuno non poteva notarlo. L'altro episodio sono le perosne arrestate in piazza Merani, che sono state infilate in coloro che hanno fatto resistenza nella scuola. Infine un ultimo episodio che dovrebbero aver visto tutti: alcuni sono usciti nel sacco a pelo. O pensiamo che questi soggetti hanno percepito che arrivasse la polizia, siano usciti dal sacco a pelo, abbiano lanciato oggetti, abbiano avuto una collutazoine e poi si siano rimessi nel loro sacco a pelo e si siano fatti arrestati. E' evidente l'assurdita' di tutto questo. Anche non guardando il resto, bastano questi esempi per dire che chiunque non puo' dire che tutti coloro che erano nella scuola hanno compiuto atti di resistenza. Gia' questo dimostra la sussistenza di alcuni reati. Segnalo 3 sentenze della cassazione sull'elemento soggettivo nel falso, per cui risponde di falso anche chi abbia firmato un verbale senza curarsi del contenuto. [ legge cassazione ] Concludo chiedendo il rinvio a giudizio per tutti gli imputati C: (giannantonio) singor giudice molto brevemente questa difesa si associa pienamente agli interventi delle parti civili che l'hanno preceduta, si associa alla memoria drammatica dei pm. C'era un sentimento amaro e triste nella memoria dei pm, come di chi e' incredulo di dover indagare sui propri colleghi, ma c'era la forza della legge. Allora hanno fatto bene a scegliere le immagini della copertina, cosi' brutale, perche' solo chi ha paura della verita' puo' chiedere di rimuovere tali immaigni dal fascicolo del pm. Perche' in un mondo dominato dalle immagini gridano una condanna. Noi la vorremmo provare in dibattimento, quei corpi parlano di violenze completamente subite. [...] Quale odio puo' aver guidato le mani di quegli uomini che impugnavano il tonfa quella notte ? quale ordine motivava i dirignete che guidavano le operazioni quella notte ? il servizio di ordine pubblico non e' un walzer, ma quanta distanta rispetto a quello che succede quella notte. In questa nostra civilta' di immagini, le immagini potenti irrompevano con la loro testimonianza, mostrando il re nudo. Le chiediamo di trasformare queste verita' in verita' processuali. Chiediamo il rinvio a giudizio degli imputati per i reati a loro ascritti. C: (trucco) ci richiamiamo interamente alle considerazione del pm e delle parti civili, chiedendo il rinvioo a giudizio. C: (novaro) per non ripetere cose gia' ripetute. Io difendo una fanciulla tedesca che aveva 20 anni che si e' trovata a chiedere riparo quella notte alla diaz. La specificita' e' che la signorina si e' calata da un ponteggio ed e' scappata in un cortile nella scuola, rifugiandosi in una costruzione di metallo e di vetro dove si e' nascosta. Io vorrei leggerle solo alcuni brani della sua querela, perche' al di la' del crescere della tensione, che poer capire come hanno operato le ffoo quella sera. [ legge dalla querela l'atto intimidatorio delle ffoo che battono per quasi un ora sulle pareti della struttura, prima di entrare e pestarli selvaggiamente ] Perche' ha rilievo ? Perche' smentisce fermamente le resistenze asserite dalle ffoo. Il pestaggio condotto quella notte alla scuola diaz e' stato un pestaggio indiscriminato, per una scelta precisa presa preventivamente. Le affermazioni della mia assistita corrobora la memoria dei pm e la loro ricostruzione. Io nei giorni scorsi ho ridato un occhiata ai numerosi filmati e agli articolli di giornali usciti all'epoca. E' un utile esercizio di memoria, perche' le dichiarazioni di figure politiche e giornali sono incredibili. Alcuni giornali parlano di pomodoro sulle pareti; un esponenete politico ora ministro parla di arsenali che poi si sono dimostrati in esistenti; altri esponeneti si sono complimentati con le ffoo. Io credo sia necessario uno sforzo di memmoria storica per non dimenticare cosa e' stata quella notte. Un arresto di massa fatto dalle ffoo su persone inermi. La memoria non e' neutra, e' un conflitto constante. Il processo e' un luogo di breve consolidamento della memoria e delle ricostruzioni storiche, con la consapevolezza che la ricostruzione storica e' una verita' transitoria, una verita' debole, perche' non puo' usare tutti gli elementi, ma solo quelli probatori. Il paradosso di tutit i processi che deve sancire delle ricostruzioni spesso con elementi non sufficienti. Se qualcosa si puo' imputare ai pm e' solo l'eccessiva prudenza, perche' la contestazione per canterini e i dirigenti del vii nucleo poteva essere piu' ampia, relativa all'omissione. I pm se hanno peccato, hannopeccato per prudenza. Credo che il quadro probatorio sia un quadro privo di contraddizioni, un quadro congruo per quanto riguarda l'attribuzione di reati. E' legittimo che i difensori lo contestino. E' legittimo che ci servano altri testimoni, ma ritengo che questo sia elemento del dibattimento. Io penso che il quadro probatorio dei pm meriti appieno il rinvio a giudizio. Se permette un'osservazione personale molto rapida: per quelli che c'erano a genova, per quelli che erano di fronte alla diaz quella notte, per quelli che sono stati alle udienze per la scarcerazione, per tutti noi genova ha segnato uno spartiacque nella nostra attivita' professionale, ma anche nella nostra percezione del mondo, e non solo dal punto di vista politico, perche' genova e' stata la rinascita di un grande movimento di massa, ma sul piano della distruzoine delle garanzie personali Io vengo da torino, quando era successa una cosa simile in un centro sociale, un processo concluso con l'archiviazion per la non identificazione degli agenti materialmente responsabili. Avevamo quindi percezione che potesse succedere ancora, ma genova era diversa. Non voglio caricare il processo di compiti che non spettano a lui ne' caricare lei di questa responsabilita', ma spero che ci sia un confronto pubblico su questo argomento, spero che gli imputati si presentano per dirci in faccia le menzogne di cui hanno caricato le loro dichiarazioni. Chiedo il rinvio a giudizio di tutti gli imputati per i reati a loro ascritti gli imputati per i reati a loro ascritti C: (agostoni) [...] si associa alla richiesta di rinvio a giudizioo C: (conti) si associa alla richiesta di rinvio a giudizio C: (malossi) in questa sede questa difesa non puo' che unirsi alle richieste dei pubblici ministeri e dei colleghi di parte civile. chiediamo quindi il rinvio a giudizio per tutti gli imputati C: (tartarini) si associa a tutti i colleghi e ai pm. Vorrei fare un brevissimo ex cursus sulle linee di comando che in quella notte hanno gestito l'operazione dal momento in cui noi ci troviamo, e mi spiace che non ci siano gli imputati che dimostranno una volta di piu' poco rispetto per i diritti civili... ci troviamo in un'operazoine in cui mancava un resposnsabile, sottogli occhi di tutto il mondo, una mancanza che e' segnalata anche dall'ispettore micalizio nella sua inchiesta fata nei giorni immediatamente successivi per conto del capo della polizia. Lui stesso ci dice che mancando un mandato specifico per un comandante dell'operazione, valgono le linee di comando gerarchiche per gradi. E' lui stesso a identificare il dott Gratteri e Caldarozzi, il dott Luperi, il dott Canterini e il dott. Fournier come piu' alti in grado. E indicazioni in questo senso ce la danno non solo l'esperienza quotidiana ma lo stesso prefetto andreassi. E i vari comparti avevano funzioni diverse. Abbiamo il reparto mobile che aveva funzioni specifiche di intervento, con fournier e canterini, ma anche burgio e troiani, che benche' trasferito mantiene un rapporto affettivo confermato quando vediamo troiani farsi passare in rassegna da canterini all'uscita. MA ci sono anche le squadre mobili, perche' l'operazione non voleva essere gestita dalle centrali operative. Quella notte si muove addirittura un prefetto della polizia come La Barbera, che e' referente della digos, ma per esperienze personali piu' vicino alla mobile, addirittura lui si reca in loco, falsando le linee di comando, come dice micalizio, ma che e' una presenza che ci dice come la polizia puntasse fortemente su tale operazione. Abbiamo altre persone significative, come Gratteri e Caldarozzi, con alcuni dirigenti di squadre mobili di citta' importanti, come non solo Dominici (genova), ma anche Di Bernardini (roma) e Ferri (La spezia). Non solo. Troviamo ovviamente i massimi referenti della digos, il dott Luperi e il suo superiore il prefetto La Barbera, come anche il dotto Mortola, dirigente a genova. E la presenza di tutti questi soggetti e' gia' sufficiente a farli partecipi della responsabilita' di quello ceh successe quella notte. Ma non solo,. Nelle indagini dei pm c'e' molto di piu' di questa inferenza logica che e' evidente dall'esperienza di come funzioan la polizia normalmente. E' conoscenza di tutti che durante un operazoine si fa riferimento al funzionario piu' alto in grado, perche' e' normale soprattutto per chi e' abituato a lavorare in quella forma gerarchica che sono le ffoo. E' impensabile che nessuno che stesse in questa catena di comando potess emettere in dubbio le parole dei funzionari. Ma nella memoria c'e' molto di piu', nonostante in non detti, le risposte evasive, ricordiamo la serie di dichiarazioni per cui par eche tutti i vertici della polizia italiana riferiscono di essere stati impegnati in chiamare le ambulanze, quasi fossero della croce rossa e non della ps, mentre all'interno si svolgeva una perquisizione ex art 41 tulps, davanti a tutti i media del mondo, dopo quei due giorni: e' un insulto alla nostra e alla loro intelligenza. Nonostante tutto questo, quello che emerge in piu' dalle dichiarazioni lo troviamo in tutti gli interrogatori, e in quello che accade nelle ore precedenti all'operazioni: non mi dilungo, ma ci sono tre situazioni in cui troviamo tutti i protagonisti, la perquisizione alla scuola Klee e i pattuglioni. E' interessante perche' tutti i funzionari che hanno detto di non aver avuto funzioni alla diaz, hanno avuto un ruolo, e lo hanno confermato, nelle altre due operazioni diciamo cosi', preparatorie. Il capo della polizia per tutto il sabato viene tempestato dalle telefonate per l'incapacita' di prevenire gli scontri. La scelta e' se procedere con piu' prudenza con lo stile della Digos, o con un operazioni pesante per compensare l'incapacita' di prevenire, come ci racconta il prefetto Andreassi. E quindi si arriva alla Klee, un'operazione che ha il marchio dell SCO, mi spiace per il dott Gratteri, non solo perche' sui documenti c'e' il timbro esse ci o, e questo potrebbe farci avere dei dubbi, ma anche perche' le dichiarazioni dei vari interrogatori lo confermano. Questa operazione presenta caratteristiche molto simili, con l'eccezione fortunatamente dei pestaggi indiscriminati: l'arresto in massa, il sequestro di oggetti generalizzato, l'imputazione della devastazione e saccheggio, che consente arresti in masse e senza onere della prova. Tutta l'operazione decisa da Gratteri e SCO, e realizzata dal dott Caldarozzi. La seconda operazione e' la decisione di formare i pattuglioni misti, misti di squadre mobile, reparti mobili, scout della digos. i pattuglioni danno conto molto chiaro della tendenza di quel giorno: i pattuglioni hanno compiti fumosi, devono girare per genova, individuare persone sospette ed arrestarle. Il dott Troiani ci dice che addirittura queste persone devono entrare nei centri gsf identificare ed arrestare persone sospette, cioe' genericamente giovani e vestiti grossomodo di nero. I pattuglioni vengono decisi da Gratteri e organizzati da Caldarozzi, che nel pattuglione e' insieme a molti degli imputati. E se sono interessanti per la tendenza, sono interessanti ancheperche' uno dei questi pattuglioni e' il protagonista del casus belli che origina la scuola diaz. [...] il pattuglione del dott Di Bernardini subisce un aggressione mentre passa tra le due scuole, che da fatto gravissimo scema nelle dichiarazioni fino a diventare pochissima cosa. Tuttavia questo episodio giustifica l'operazione alla diaz, e questo e' surreale: due giorni di scontri, succede di tutti, un episodio che anche prendendolo per buono e' una lievissima forse aggressione e una pseudo minaccia che origina un'operazione di questo tipo. Evidentemente e' una scusa per qualcosa che si era gia' deciso di fare. E' surreale che il racconto di Di Bernardini venga fatto ai massimi dirigenti che decidono l'operazione, ma proprio perche' sono espertissimi dirigenti di polizia, raccolgono alcuni dati in piu', raccolti dal dott. Mortola che rileva come ci siano giovani che bevano birre e una telefonata a un rappresentante del gsf che dice di non sapere bene chi ci dorme. Questi elementi fondamentali portano alla decisione di una perquisizione ex art 41 tulps. Questo ci rende conto comefosse un operazione preordinata per fare arresti, per dimostrare ceh lapolizia era in grado almeno di reprimere, dato che non era ion grado di prevenire. Non mi dilungo sulle contraddizioni rispetto alla ricostruzione, ma ricordo solo che in tutte le fsse troviamo tutti gli imputati, che seguono dall'inizio alla fine le operazioni, e quindi possiamo unire la loro presenza da subito manifesta la loro testimonianza di quello che succede, nonostante loro neghino. La loro presenza continua non e' proprio credibile che loro sostengano di non avere avuto percezione alcuna di quello che stava accadendo, ma non solo per il loro ruolo, ma anche per le dichiarazioni e i video. TUtti dicono di fare riferimento a Gratteri per quanto riguarda le squadre mobili. Ferri, Ciccimarra, e tutti gli altri. Ugualmente fa il dott Mortola con il dott Luperi, ed evidentemetne c'e' il riferimento di tutti ai dirigenti imputati. Evidentemtne queste persone non potevano non sapere quello che succedeva nella scuola. Il fatto che ne avessero piena coscienza ci e' dimostrato, e concludo, da una cosa che cito come esempio. il fatto che il dott gratteri avesse coscienza della natura compensatoria per l'immagine della polizia, si vede chiaramente dalla telefonata che il dott gratteri fa la stessa notte al dott canterini nella quale gli chiede di far risaltare gli episodi di resistenza. QUale motivo c'era se non quello che era necessario far risaltare alcuni elementi per coprire un operazione che invece che lumiosa era diventata un ginepraio ? Questa e' la prova che Gratteri non e' secondario nelal stesura del verbale e nelle decisioni di quelle operazioni.[...] Chiediamo pertanto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati. C: (moser) vorrei dire qualcosa su un tema apparentemente secondario ma che per noi secondario non e'. Nell'ambito del dibattimento discuteremo dell'articolazione delle singole situazioni, ma c'e' un dato che e' incontrovertibile: 93 cittadini italiani e stranieri sono stato massacrati con una violenza che pensavamo solo al cinema o in tempi e luoghi diversi nel nostro paese. Questo e' undato incontrovertibile sulla quale non ci sara' nessun dibattimento, e nessuno da parte delle istituzioni che erano rappresentate nell'ambito di qeulla operazoine che e' stata voluta, sponsorizzata, coperta, giustificata dai vertici della polizia, nessuno ha cercato questi 93 cittadini per chiedere scusa. Noi stiamo parlando di un operazioone in grande, non un'operazione in un oscuro commissariato della periferia, ma un'operazione sponsorizzata dai capi della polizia. E per noi e' fondamentale che le istituzioni ne rispondano anche in aula. E trovo strano che il ministero degli interni non si sia costituito parte civile perche' e' nell'interesse dello stato capire se i capi della polizia lo hanno truffato e offeso. ma non e' stato fatto e spero di non sentire eccezioni formali che dovevano essere fatte alla prima udienza, perche' questo processo e' grave. Ora non so la linea difensiva dello stato, pero' ha due strade: potra' sostenere che sono tutti innocenti, ma questo penso sia privo di fondamento. oppure potra' riferire che sono tutti colpevoli, e che questa colpevolezza ha spezzato il filo di relazione tra stato e i suoi funzionari. La terza possibilita' e' sostenere l'innocenza dei vertici e lasciare le colpe ai sottoposti, piu' politicamente corretta, ma non certo dignitosa. [...] [ discute del merito della responsabilita' dell'amministrazoine con la colpevolezza dei suoi funzionari ] Si e' cercato di dire nel caso clamoroso della Uno Bianca che siccome il giudice non aveva verificato che i delitti fossero stati posti in essere dai poliziotti nell'esercizio delle loro mansioni, il giudice di merito si sarebbe dovuto esprimere meglio. Ma in tutte le occasoini anche questa, il responsabile civile deve risponderne. Nel caso concreto della diaz, si sono verificate le condizioni tali per cui il giudice conduca il processo anche nei confronti del responsabile civile. Sul punto ci e' utile ricordare quanto ha detto il vice capo della polizia, andreassi, a genova da molto tempo e coinvolto direttamente in attivita' anche al di la' dei limiti della sua funzione. Il prefetto andreassi dirige le operazioni fino al pomeriggio del 21 luglio. Qui avviene un cambio, che mi interessa ricordare come vi sia un legame diretto e non scisso, degli impulsi politico organizzativo alle operazioni della giornata. Sin dal pomeriggio del sabato due operazione al vertice , il prefetto La Barbera e il dott Gratteri, prendono in mano la situazione. E partono linee direttive diverse su specifico mandato del capo della polizia. E il significato di questa presenza non puo' essere che un maggiore controllo su una situazione che andava tenuta sotto controllo. Tanto che ci dice il prefetto andreassi che l'operazione alla diaz non e' sua iniziativa. IL capo della polizia chiede di sincerarsi ceh La Barbera fosse sul posto, c'e' una immedesimazione tra volonta' dell'ente e singoli operatori. Questo e' il contesto nell'ambito della quale parte l'operazione. [...] Questo e' il contesto e lo sviluppo, per cui pensaimo che dimostrare lo sganciamento tra singoli operatori e ministero non possa essere invocato. Io non so cosa fara', ma noi non vorremo solo condannarvi ma condannare anche il ministero. Un ultima vicenda... non solo ci sono tutti i vertici, ma anche il dott sgalla , interfaccia con il mondo di tutta la polizia.... diccevo ultima discussione da sottolineare rispetto al ministero degli interni: approcciando la vicenda e non conoscendola dall'inizio mi ero stupito della contestazione di abuso d'ufficio. Mentre leggendo gli atti e ricostruendo i fatti si deve concludere esattamente l'opposto, che quella che io pensavo una sovraesposizione normativa e' invece l'elemento piu' preciso. L'arresto illegittimo puo' essere un abuso di potere in un contesto di un legittimo esercizio di potere, mentre l'abuso d'ufficio prevede una condotta gia' al di fuori del legittimo esercizio del potere, come e' stato in questo caso. [...] Ritengo che vi siano ragionevoli ragioni per mandare a giudizio oltre agli imputati anche il ministero degli interni, riservandomi di replicare C: (sodani) il mio intervento sara' breve. [...] Vorrei dare soltanto alcuni spunti partendo dalla posizione del mio assistito. il mio assistito e' venuto a genova per manifestare contro il g8. dal carlini in seguito all'allagamento si trasferisce alla diaz. La sera di sabato e' arrivato preparandosi per la notte verso le 21... verso le 23, posso anche essere impreciso sugli orari, sente un forte trambusto, si affaccia a una delle finestre, e viene colpito da una manganellata di un poliziotto che cerca di entrare dalla finestra. I giovani cercano di scappare. Anche lui scappa ai piani superiori, non si ricorda dove, ma verosimilmente al penultimo piano e si nasconde sotto i banchi. Dopo 4 minuti un colpo violento sfonda la porta, entra prima un poliziotto del vii reparto, seguito da altri 5 colleghi, che vedono chi ci fosse, scorgono il mio assistito. Lo strappano da sotto il banco e lo gragnuolano di colpi, 5 uomini contro un ragazzo esile, di 1.70, che non volevano cssare di colpirlo perche' si trovava sotto un banco, viene portato fuori, si ripara con le mani e cominciano le fratture, di tutte le dita delle due mani. Pero' non si fermano, vanno avanti, lo trascinano fuori per i capelli nel corridoio, e li' continuano ancora da parte di questi 5 coraggiosissimi rappresentanti dello stato. Viene trascinato al piano inferiore per i capellli, mentre un poliziotto coraggiosissimo inizia a dirgli "dimmi che sei una merda", per vessarlo anche psicologicamente, perche' l'obiettivo non erano le lesioni, ma erano qualcosa di piu'. Viene portato al piano inferiore e i colpi continuano, fino a che rimane esanime per 10 minuti. Arrivano due rappresentanti del 118, che prendono in foga notturan di faziosita' politica, e trascinato per i capelli al piano terra. E il mio assistito e' il primo ragazzo ripresa da tutte le televisioni che esce in barella. viene portato in barella, chiede che venga preso contatto con i genitori, non vengono contattati, noi depositiamo una nomina, nessuno avvisa gli avvocati, nessuno avvisa i genitori, il mio assistito deve essere arrestato. Il poliziotto si avvicina dal piantone gli dice "se fosse per me vi avrei ammazzato tutti", cantando faccetta nera, anche se ormai l'apologia di fascismo e' una norma desueta, visto i tempi che stiamo passando. Ancora oggi ha un dito storto nonostante l'operazione. E viene arrestato. Quando viene dimesso, il gip non convalida l'arresto, ma quando viene dimesso mi racconta quello che e' successo. Se io non avessi avuto contezza di qeullo che era accaduto, io gli avrei detto, mica scherziamo, io e' 19 anni che faccio penale, e io ho sempre avuto rischi altissimi di calunnia quando denunci le ffoo. Quindi ogni volta che accade che nel nostro studio che qualcuno voglia denunciare le ffoo noi gli diamo molti ma molti ma molti avvertimenti. Ma in questo caso le carte sono eclatanti. Ma dire che non ci sono gli elemetni ci copre di ridicolo. Io capisco la funzione dei difensori, e la sacralita' dell'imputato, ma non penso non ci siano dubbi sulla sufficienza degli elementi per rinviare a giudizio. Dicevamo che l'arresto non viene convalidato. Ma abbiamo due versioni, quella del mio assistito e quello degli immputati. L'arresto che viene effettuato viene effettuato per reati gravissimi, ma l'arresto viene definito illegale perche' in effetti nel momento in cui il pm va a verificare gli atti la prima verifica che effettua e' il collegamento individualizzante degli oggetti sequestrati a ciascun arrestato, collegamente che non e' stato effettuato. Questo il primo elemento di sospetto e edi dubbio che il pm ha valutato per mandare a giudizio le 93 persone. 93 persone che sono state massacrate. Giudice abbiamo 62 con referto medico su 93, 3 persone con prognosi riservata e 28 persone ricoverate. Il priom quesito che mi pongo, ma questi 150-200 poliziotti chi hanno trovato dall'altra parte? 93 persone che tutti hanno subito lesioni, ma erano guerrieri che hanno risposto agli atttacchi della polizia ? ma effettivamente se quelli sono i referti io debbo fare due conclusioni: primo che se l'ipotesi accusatoria iniziale e' vera, 93 sodali agguerriti hanno lesioni gravi ma dall'0altro lato i poliziotti non hanno lesioni, a parte cose oltremodo superficiali, elemento di cornice. Ma ci sono dei riscontri, il primo che non ha valore per la posizione del mio assistito, ma che e' eclatante: il giornalista Marc Covell, pestato selvaggiamente per strada, che hanno pestato fuori dalla scuola, che testimonia la coscienza e la volonta' di chi stava per intervenire. Ma il falso attacco alla pattuglia e' la'ltro riscontro, sul quale non mi dilunghero'. Ci troviamo in un processo che se non fosse fatto alle ffoo sarebbe stato velocissimo, non ci sarebbero stati dubbi. Perche' non si sono individuati tutti, ma quelli individuati hanno prove schiaccianti come macigni contro di loro. [...] La presenza del dott Sgalla, che denuncia la premeditazione del tutto, perche' quella operazione doveva essere venduta, doveva coprire le storture che erano state fatte, Sgalla li' non si giustifica. [...] Sono successe cose impensabili in questa vicenda: falsi ovunque, un falso ferimento senza che sia preso il feritore... ma che scherziamo ????? Cioe' questo arriva, accoltella, viene colpito dal tonfa di nucera, si china colpito, e non lo arrestano ????? Alcuni poliziotti addirittura confermano le violenze, ma se ne tirano sempre fuori... E bene ha fatto il pm a sottolineare che in tre anni la polizia non ha dato la sua ricostruzione.... in tre anni ??? Certo non sono ingenuo che mi si ripondera' che non si vuole disturbare il lavoro dei giudici, ma e' successo di tutto, quindi questo accorgimento di rispetto della serenita' non credo che sia pertinente. Nessun teste viene offerto, rispetto alle due lesioni: non abbiamo nessun poliziotto che dice e' statao lui a farmela, ne' a discapito delle lesioni causate. E poi si scrive di tutto, nei verbali di arresto... "sei mazzette atto a offendere", ovvero le asticelle degli zaini. Io credo che in questa vicenda lei ha tutti gli elementi per rinviare a giudizio gli imputati. Le imputazioni sono tutte corrette. Io credo che ci sia un problema assolutamente pacifico riguardo le linee di comando e per quanto riguarda l'articolo 40 (omissione). [cita i regolamenti della ps] La mia lettura di tutta la vicenda mi ha dato un idea del perche' quella notte si e' interrotta la legalita' in italia, del perche' quella notte 200 energumeni hanno fatto una macelleria messicana contro 93 giovani inermi, del perche' questo sia statao corroborato e deciso dai vertici della polizia [...] : e' stato un modo di 200 persone che ha interpretato la politica attraverso lo strumento della violenza. Hanno fatto politica coprendosi con la divisa, con il ruolo istituzionale che gli era stato dato. C: (taddei) il quadro accusatorio e' gia' riassunto ed e' stato esposto oralmente. Mi limito ad alcune brevi vicende sui miei assistiti. In particolare uno di loro in particolare stava solo scappando dalla finestra, viene acchiappato, messo in un angolo, massacrato, gli viene tagliata una ciocca di capelli... Un altro dei miei assistiti che lavorava per indymedia e' stato colpito alla faccia ripetutamente... altri miei assistiti si sono rifugiati ai piani per ripararsi da un irruenza per loro immotiata, ma forse motivata dall'evidenza della catena di comando che e' rimasta inalterata per tutta l'operazione, [...] una prova di golpe. Io ho apprezzato molto l'impostazione di chi mi ha preceduto in ordine alla contestualizzazione come sospensione dei diritti costituzionali a partire dal giorno del 21. [...] A nessuno dei difensori e' stato consentito assistere all'esito di questa perquisizione. E poi una cosa che non e' stata rimessa all'attivita' dei singoli, alle persone che si possono essere rese attori di abusi, dovuta alla concitazione delle fasi precedenti, l'espulsione sistematica dal territorio nazionale, una volta liberi e senza alcun obbligo, con mancata convalida dell'arresto, la deporatazione di tutti gli arresti, espulsioni tutte dichiarate illegittime per motivi sostanziali e non solo formali. Deportazioni per impedire che queste persone rilasciasssero le proprie dichiarazioni anche se qualcuno dal letto di ospedale lo ha fatto. [...] il giochetto di criminalizzazione ceh si sarebbe voluto montare non e' riuscito, perche' i due decreti di archiviazione che si sono realizzati a carico dei 93 arrestati ha gia' sancito la falsita' di queste costruzioni [...] Gli elementi per sostener l'accusa in giudizio sono sterminati [...] Dato che il mondo stava guardando non e' stato possibile falsificare la realta' se non per pochi giorni... io per tutti i motivi esposti chiedo il rinvio a giudizio di tutti gli imputati C: (costa) si associa alla richiesta di rinvio a giudizio C: (sacco) si associa alla richiesta di rinvio a giudizio C: (multedo) si associa alla richiesta di rinvio a giudizio. E' interesse del mio assistito essere risarcito non solo per i danni, ma per i danni di immagine e morali che ha subito. [...] [ ripercorre tutta la memoria dei pm chiarendone i passaggi fondanti della richiesta di rinvio a giudizio ] C: (rossi) ritengo straordinariamente importnte essere arrivati alla vigilia di questo processo, un processo che verte su un blitz in una scuola dove le ffoo hanno esercitato una inaudita violenza contro persone inermi. [...] Abbiamo assistito a un evento straordinario , un evento in cui e' successodi tutto in questa citta', in uno stato di sospensione dei diritti costituzionali, in cui le ffoo hanno usato una brutale violenza nei confronti di coloro che sono venuti a manifestare pacificamente la loro contrarieta' a un modello di mondo. [...] abbiamo assistito allo scioglimento a colpi di manganellate il presidio di piazza manin delle associazioni cattoliche, l'aggressione a un corteo che proveniva dal carlini, che e' stato un miracolo se non ci sia stato piu' di un morto. Anche il corteo pacifico enorme del sabato e' stato attaccato con furia, con modalita' simili a quelle del giorno precednete, senza lasciare via di fuga. I manifestanti avevano paura di farsi medicare, per non finire a Bolzaneto dove le violenze proseguivano piu' gravi che mai. Quando tutto sembrava finito accade quello che nessuno avrebbe potuto immaginare: l'irruzione in un centro di segreteria e attivita' del gsf, un organismo riconosciuto dalle istituzioni. La gravita' e' maggiore per il fatto che in quella occasione le ffoo erano dirette dai piu' alti funzionari della polizia, sotto gli occhi di televisioni di tutto il mondo, di parlamentare e legali a cui e' stato impedito l'accesso e la possibilita' di intervento, violenza inaudita e ingiustificata come quella su marc covell, illegalita' che si e' consumata alla diaz dove i coltellini per tagliare il pane sono esibiti come armi, e nella pascoli. Tutti i presenti si sono chiesti se sapessero cosa stavano facendo oppure no. Fare tutto cio' sotto gli occhi di tutto il mondo implicava una copertura. I funzionari avrebbero pagato se non fosse cosi'. Per questo siamo contenti che si apra un processo, perche' e' la dimostrazione che chi credeva di restare impunito ha fatto male i suoi conti, e che il nostro democratico ordinamento messo a dura prova ha retto. [...] [ cita il questore di parigi dopo gli scontri del 1968 che esorta la polizia a esercitare la forza solo quando serve, per salvare la propria reputazione e essere fedele alla propria funzione] C: (robotti) sono gia' state dette molte cose e soprattutto e' estremamente esauriente quanto ha dimostrato l'accusa nella memoria presentata. Credo che sia difficile dire qualcosa sull'episodio perche' nonostante si tratti di azioni estremamente gravi, che fanno parte di un disegno criminoso piu' complessivo che e' tutta l'operazione, di fronte ai racconti di coloro che erano negli edifici di fronte, che lo sdegno e l'orrore e' talmente forte che sembra qualcosa da poco che nella Pascoli si siano commessi reati gravi ma che sembrano poca cosa rispetto alla Diaz. Ma l'operazoine alla pascoli non e' di secondaria importanza, forse anche piu' grave dei reati imputati. E' chiaro che l'operazione diaz-pascoli e' stata piu' un operazione militare che un operaoizne di polizia, decisa in centrale, eseeguita con manovra a tenaglia, isolando la zona, e soprattutto e' difficile pensare che non si fosse ipotizzato quello che poi e' successo nella scuola diaz, ma qualcosa di simile, visto quello che e' successo anche in piazza merani e fuori dalla scuola, che non si fosse ipotizzato qualcosa di grave che non doveva essere mostrato. Si sono chiamate le televisioni ma solo per mostrare i risultati. Allora ha senso l'operazione di entrare nella Pascoli con la finalita' di reperire sia materiale che avrebbe potuto avere un qualche rilievo probatorio in eventuali altri procedimenti per quello che e' accaduto nei giorni precedenti, ma soprattutto il tentativo di impedire che quello che accadeva fosse ripreso dalla stampa, e sicuramente si voleva accertarsi che no ci fosse qualche avvocato che rompesse le scatole all'operazione nella scuola di foronte. Perche' si sapeva che molti avvocati avevano dato la loro disponiblita' a impedire proprio cio' che e' successo quella notte. E allora si sapeva che l'associazione giuristi democratici aveva fatto appello ad avvocati per darsi disponibili, si sapeva che erano presente 24 ore su 24 in una stanza dellapascoli, come si sapeva che c'erano persone che filmavano tutto Alloradiventa poco credibile la relazione stesa nei giorni successivi, dove il dott Gava e il dott Fabbrocini fosse arrivati per sbaglio in quella scuola, fossero rimasti pochi minuti e poi fossero usciti accorgendosi di aver sbagliato. La cosa e' ridicola perche' la documantazoine in atti, dai video, dalle relazioni di servizio, si ricava che e' impossibile sbagliarsi: primo perche' Gava arriva accompagnato da Dominici, e arriva mentre stanno sfondando il cancello della diaz, e quindi e' impossibile che si siano sbagliati. Quindi arrivano, entrano e si trattengono per oltre una ventina di minuti, e vengono compiute operazioni al di la' di qualsiasi margine della legalita'. Le persone vengono fatte sdraiare, percosse, e a parte un paio di stanze, quella degli infermieri e quella di radio gap, le persone vengono fatte mettere per terra, sdraiate e non gli si fa vedere quello che succede. Quello che colpisce e' la particolarita' di cio' che avviene nell'aula dei legali: in tutte le altre situazoini non succedono cose drammatiche; qui tutti coloro ceh sono presenti vengono fatti sdraiare a terra, la devastazione e' completa, vengono colpiti gli apparecchi telefonici in uso ai legali, facilmente riconoscibili, ci sono documentazione e pc che raccolgono le denunce dei giorni precedenti, e vengono smontati gli hard disk e le memorie del computer, sottraendo qualcosa che era della pubblica amminstrazione e in possesso del gsf e dell'associazione giuristi democratici, documenti cartacei che come gli hard disk sono stati portati via e mai piu' ridati. Di fronte a questo non credo che sia particolarmente utile dilungarmi ulteriormente, pero' deve essere fatto notare, richiamandomi a quelloo che hanno detto i pm, che sia il dott Gava che il dott Fabbrocini dicono di non aver visto niente di irregolare, al massimo qualche persone inginocchiate o sdraiate per terra, ma la cosa particolare e' che in quest'aula viene devastato tutto: ora il rumore dei manganelli, dei computer che cadono, di un monitor che esplode, di fronte a tutto questo nelle relazini di servizio degli imputati e di coloro che si sanno avere partecipato all'operazione, ognuno non ha visto quello che faceva l'altro, non e' stato possibie identificare i singoli operatori. Ora dal contesto complessivo si deduce che l'operazione ha avuto uno svolgimento che non e' possibile imputare alla singola autonomia degli agenti che vi hanno partecipato: la scuola e' stata circondata, l'occupazione dell'aula e' stata totale, tutti i presneti nella scuola non hanno potuto guardare, ci sono anche delle riprese che no permettono di identificare gli esecutori materiali. Allora gli attuali imputati devono essere ritenuti imputabili almento dell'art 40 per non aver impedito i fatti, che e' abbastanza chiaro che sono stati preordinati. Di fronte a tutto questo credo che sia indispensabile procedere al rinvio a giudizio di tutti gli imputati C: (bigliazzi) [...] C: (tambuscio) pensavo di non prendere la parola se non per associarmi, dato che nella memoria del pm ci sono elementi sovrabbondanti epr il rinvio a giudizio. C'e' stato pero' un particolare dell'interrogatorio dell'imputato Di Sarro, che mi ha portato ad approfondire il reato di falso e calunnia. E' stato curioso perche' e' stato un teste piu' sugli atti che sui fatti, anche per la formazione da giurista del dott. Di Sarro. Tutto l'interrogatorio e' tesa a sostenere una tesi difensiva non fondata ma lineare, cioe' che lui come ha altri ha si' sottoscritto il verbale di arresto e di perquisizione, ha si' attestato cose piu' o meno false, ma lo avrebbe fattoper la sola parte relativi alla sua percezione soggettiva. Il dott Di Sarro dice di essere tornato in questura e il dott Mortola gli avrebbe detto di firmare come tutti gli altri che avevano partecipato. E sostiene di aver firmato solo della parte che ha testimoniato lui. E questa sara' la linea difensiva di molti. Cioe' abbiamo firmato ma non abbiamo responsabilita' di tutto quello ceh c'e' scritto. Questo mi ha interessato, al di la' della credibilita' di Di Sarro che e' gia' scossa dal confronto tra video e dichiarazioni, [...] quando ci dice che e' stato tutto il tempo ad andare avanti e indietro e di non aver visto il corpo di marc covell. Torno all'argomento principale: le condotte previste dal 479 non sono uniche, il 479 punisce il pubblico ufficiale che attesta falsamente che alcuni fatti sono avvenuti, e quella di un soggetot hce afferma che un fatto e' avvenuto alla presenza quando questo non e' vero. [...] [ cita la cassazione ] Il punto e' che l'atto pubblico che ha valore probatorio per contrappasso ha sanzione penale nel caso si dimostri il falso di questo atto. [...] Nel verbale di arresto firmato l'azione degli operatori veine descritta come fortemente compatta. In nessuna parte si percepisce una differenziazione tra le posizioni dei firmatari del verbale stesso [...], ne' dichiarata, ne' e' evidente implicitamente. Tutto questo per dire che una linea di difesa in tal senso non avrebbe alcun pregio, perche' sul primo livello, quello della falstia'd el dichiarato non ci sono dubbi (sia relativamente al lancio di oggetti, che relativamnete alla resistenza interna, che l'uso di armi improprie, o le aggressoini), come anche sul secondo livello cioe' che se anche gli atti fossero avvenuti non sono avvenuti in presenza di chi ha dichiarato di essere presente (come ad esempio gli zaini buttati all'aria) [...] Concludo dicendo che ci sono tutti i presupposti di legge per un rinvio a giudizio di tutti gli imputati e deposito queste sentenze di cassazione.
P: l'udienza continua l'11 ottobre con le residue parti civili. L'avvocatura dello stato mi ha chiesto di cominciare a discutere ma non nella stessa udienza. Si cominciera' anche con le discussoini degli avvocati della difesa, continando con il 13 ottobre, 15 ottobre, 18-20-21 ottobre. Organizzatevi tra di voi, io non posso sapere quanto parla ogni singolo, per riempire un udienza tra le 10 e le 16. Non voglio un programma delle discussioni ma da un udienza all'altra chiedero' chi sio iscrive a parlare per le udienze successive
|